‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

28 settembre 2020

COVID 19: PROPOSTE PER L’EMERGENZA CHE VERRÀ


 


La crisi sanitaria, economica e sociale determinata dalla pandemia che ha investito l’intero pianeta non finirà a breve e avrà strascichi pesanti per ogni cittadino e in particolare per i più deboli. I provvedimenti decisi finora dal Governo per reperire risorse da distribuire a chi in questo periodo non lavora e/o non percepisce un reddito sufficiente a mantenersi sono a termine e i contributi sono destinati a esaurirsi nel giro di qualche mese.
È facile prevedere che nel prossimo futuro ci saranno larghe fasce della popolazione in condizioni di estrema indigenza, con il rischio tra l’altro di cadere vittime della criminalità organizzata.

Per questi motivi, rivolgiamo un appello al Governo e alla classe dirigente del Paese perché responsabilmente si adoperino in favore di nuove misure straordinarie, a partire dalla riduzione di tutti i compensi che superano i 5.000 euro al mese, tra cui quelli di parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, manager, dirigenti e funzionari.

• Grazie a queste riduzioni si può creare velocemente reddito per chi si trova in difficoltà e può/deve essere messo al più presto in grado di lavorare per far ripartire l’economia dopo la crisi determinata dal Covid 19.

• A titolo di esempio, un consigliere regionale arriva oggi a guadagnare fino a 13.000 euro al mese. Sarebbero sufficienti per le sue esigenze 5.000 euro, mentre i restanti 8.000 potrebbero essere destinati a 8 disoccupati, che percepirebbero mensilmente 1.000 euro ciascuno in cambio di lavori da effettuare secondo le rispettive competenze.

• I nuovi occupati potrebbero affiancare gli impiegati dei vari uffici pubblici, facendo crescere  le ore lavorative e contribuendo ad offrire maggiori servizi al cittadino.

• I beneficiari del nuovo reddito con abilitazione all’insegnamento potrebbero prestare la propria opera oltre l’orario scolastico aiutando gli studenti a recuperare i mesi perduti a causa della pandemia o sostenendo il personale ATA.

• Per quanto riguarda il mondo del giornalismo, è opportuno ricordare che il compenso del presidente dell’INPGI, il nostro ente di previdenza, è eccessivamente alto: anch’esso potrebbe essere ridotto a favore dei free lance e dei colleghi che percepiscono 2 millesimi lordi a battuta.

• Con una parte dei tagli ai compensi si potrebbero aumentare gli assegni alle famiglie con figli.

Dopo la quarantena e le chiusure forzate sarà necessario estendere gli orari di lavoro e produrre di più. Se ci sarà più personale nei vari ambiti lavorativi, la ripresa del Paese sarà più rapida e si eviterà di dover assistere un esercito di disoccupati e disperati che invece, percependo anche solo 1000 euro al mese, potranno mantenersi dignitosamente e mettere in circolo denaro aiutando la ripresa dei consumi.

In questa difficile congiuntura è fondamentale riuscire a riequilibrare le entrate di tutti i cittadini e creare lavoro nuovo. Occorre farlo ora.


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