Mercoledì 15 luglio, si è tenuto l’incontro, convocato dal Prefetto di Cosenza, tra la struttura Commissariale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e la rappresentanza Sindacale della Dirigenza Medica e Sanitaria. Durante l’incontro, i Sindacati hanno rappresentato i motivi che hanno portato alla dichiarazione dello stato di agitazione. Tra le rivendicazioni a motivo delle proteste, vi sono tutti i ritardi nell’applicazione del Contratto Collettivo nazionale, in vigore da oltre un anno e mezzo, ma soprattutto la carenza di personale oramai arrivata a livelli non più sostenibili per la sicurezza degli operatori e, conseguentemente, degli utenti. Il Pronto Soccorso è il reparto di primo impatto per il cittadino e quello che, di conseguenza, mostra maggiormente le sue deficienze, ma tutti i reparti sono in grave sofferenza. Questo porta ad una costante contrazione dei posti letto disponibili per i ricoveri, con ulteriori ripercussioni negative sull’attività del Pronto Soccorso. L’Annunziata che, per cronica carenza di personale, già presenta un deficit oramai stabilizzato di oltre un terzo dei posti letto necessari, negli ultimi due anni ha visto contrarre ancor più questi numeri avvicinandosi pericolosamente al totale collasso. Le assunzioni dichiarate dalle due gestioni commissariali che si sono succedute in questi ultimi anni, non hanno coperto neanche il numero di coloro che hanno raggiunto il pensionamento. I reparti vengono sempre più accorpati tra loro per consentire la copertura dei turni di guardia. In tal modo, l’attività ordinaria si sta sempre più contraendo per permettere, almeno, l’emergenza. La situazione sta precipitando verso l’insostenibilità ed a quel punto di non ritorno che nessuno si augura di raggiungere mai. La Commissaria Isabella Mastrobuono, da parte sua, ha dichiarato di profondere tutto l’impegno possibile a risollevare le sorti dell’Azienda, ma di impattare quotidianamente con ostacoli determinati dalla legislazione vigente ed anche, a volte soprattutto, con una asfissiante inerzia delle strutture amministrative anche regionali che di fatto rallentano, fino a soffocare, ogni iniziativa e progettualità. Le Sigle Sindacali non ci stanno al gioco del rimpallo di responsabilità dicendo che non è più tempo di dichiarazioni d’intenti o promesse. Non è più procrastinabile l’avvio di iniziative operative che diano ossigeno alla Sanità Pubblica. Dopo approfondita ed a tratti anche aspra discussione, i Sindacati, in cambio del ritiro dello stato d’agitazione, hanno strappato l’impegno, da considerarsi come gesto iniziale e segno di buona volontà, alla pubblicazione entro 7 giorni di avvisi pubblici per la copertura di 6 posti di Dirigenti Medici in Pronto Soccorso e 2 in Chirurgia Toracica. Inoltre si aspettano il rispetto del cronoprogramma delineato: apertura del Mariano Santo nel mese di ottobre; presentazione ed approvazione, entro l’anno, del piano dei fabbisogni di personale per riportarne il numero a livelli tali da permettere la normalizzazione dei posti letto entro il biennio 2021-2022; allineamento ed applicazione degli istituti contrattuali disposti dal vigente CCNL entro il prossimo ottobre. Le Sigle si dichiarano solo parzialmente soddisfatte e che, pur ritirando lo stato di agitazione, manterranno alto il livello di vigilanza sul rispetto di tale programma che considerano solo un punto d’inizio nell’opera di risorgimento dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
AAROI
– ANAAO ASSOMED – ANPO - CGIL – CIMO – CISL Medici – COAS FASSID – FVM – SINAFO
– UIL FPL