dal Quotidiano del Sud del 4-12-14
di FRANCESCA CANINO ©
UNA TRENTINA le persone in coda ieri mattina
davanti all'ufficio tributi del Comune di Cosenza. Il motivo è sempre lo stesso
da una settimana e più a questa parte e cioè il pagamento della Tari che sta
causando problemi e perdite di tempo ai cittadini.
Incassata la batosta, anche se non digerita,
restano da rivedere le diverse inesattezze riportate sulla bolletta che hanno
contribuito a far lievitare gli importi. Non bastavano gli adeguamenti alle norme
europee e nazionali che hanno modificato la struttura della tassa triplicando
le tariffe, ad aumentare, in alcuni casi, la quota dell'ex Tarsu sono
intervenuti errori nel calcolo dei metri quadrati dell'immobile o del numero
degli occupanti. Per correggere i dati inesatti, i cittadini si sono recati
presso gli uffici preposti armati di bollette. E qui è iniziato il balletto di
lamentele per la lunga fila davanti agli sportelli, per l'assenza di un
distributore di ticket per rispettare la coda, per l'esiguo numero di personale
incaricato e per i soli tre giorni a settimana in cui gli uffici sono aperti al
pubblico, sebbene il momento ne richiederebbe di più. Ma ci si lamenta
soprattutto per il totale da pagare, esagerato sia per i pensionati che per coloro
i quali percepiscono uno stipendio degno di questo nome. Sul piede di guerra la
categoria dei commercianti, che lascia intravedere la possibilità di
intraprendere una class action, considerato il periodo altamente critico che
vivono le attività commerciali cittadine e che non consente di affrontare una
spesa così esosa.
Alcuni cittadini hanno provveduto al pagamento
non appena è arrivata la bolletta, i cui termini per il pagamento erano scaduti
almeno una settimana prima. Spedite in netto ritardo quindi. Solo in un secondo
momento la maggior parte dei contribuenti si è resa conto delle imprecisioni
riguardanti i dati su cui è stata calcolata la quota. In tanti hanno notato che
il numero degli occupanti e dei metri quadrati del proprio immobile è stato scritto
con un carattere piccolissimo, quindi non facilmente visibile, tant'è che hanno
pagato e solo dopo hanno rilevato gli errori. Altri hanno fatto notare, invece,
che nel corso del 2014 il loro reddito è cambiato rispetto al 2013, anno a cui
si fa riferimento per calcolare l'ISEE che consente di accedere alle
agevolazioni.
Errori madornali e inspiegabili, inoltre, sono
quelli capitati a chi nell'avviso di pagamento si è visto calcolare la Tari su
immobili che non possiede, che non ha mai posseduto e di cui non conosce
nemmeno l'esistenza. Facili battute sono scaturite da questo inconveniente, le
persone hanno affermato ironicamente che sarebbero contente di pagare la Tari
se qualcuno regalasse loro gli immobili erroneamente attribuiti.
E chi ha già pagato nonostante le inesattezze?
Per un eventuale rimborso dovrà attendere la prossima bolletta, quella del
2015, sperando che il rimborso non servirà a compensare nuovi aumenti delle
tariffe. Ciò che sorprende - e che nessuno ha saputo spiegare - riguarda l'errore
nel computo dei metri quadrati e il nuovo corso dei rifiuti in città. Se il
numero degli occupanti può mutare a distanza di un anno, non si capisce come
possa variare la superficie di uno stesso appartamento, visto che negli anni
scorsi l'ex Tarsu veniva calcolata esclusivamente sui metri quadrati, noti agli
uffici comunali. Nessuna risposta poi sulla differenziata, che come ultimamente
è stato dichiarato, ha raggiunto il 60%. Ma non si doveva pagare di meno in
virtù della raccolta porta a porta?
dal Quotidiano del Sud del 2-12-14
di FRANCESCA
CANINO ©
L'ARRIVO delle bollette Tari ha causato malumori e sconforto nei cosentini, non
solo per le inesattezze che compaiono sulle bollette, ma anche per l'aumento
esagerato delle tariffe. Negli ultimi giorni, le lamentele dei cittadini e dei
commercianti hanno occupato le pagine dei giornali e le piazze. Pagare
tre/quattro volte di più rispetto agli altri anni è un sacrificio troppo grande
che non tutti in città possono permettersi di sostenere.
Con
un comunicato risalente alla scorsa settimana, l'amministrazione comunale ha
informato i cosentini della possibilità di usufruire di alcune agevolazioni, le
quali sono tutte riportate sul sito del Comune. In molti, quindi, si sono
affrettati a collegarsi al sito e a leggere la sezione intitolata ''TARI 2014: i
modelli per gli sgravi'', che comprende il 'modello sgravio uso abitativo' e il
'modello sgravio uso NON abitativo'. Cliccando sul primo, si apre un modulo che
dovrebbe essere utilizzato, secondo la definizione, per ottenere una riduzione
della tassa. Invece è il modulo per ricalcolare ''il corretto importo del
tributo'', da compilare per comunicare ''che il numero dei componenti il
proprio nucleo familiare è di n._unità e non già di n._unità come indicato nell'avviso''
oppure ''che erroneamente è stato applicata la quota variabile alla pertinenza
dell'abitazione principale individuata nell'articolo n._dell'avviso di
pagamento''.
Nulla a che vedere con le agevolazioni, ci
hanno comunicato i cittadini, disorientati anche dalle ultime righe del modulo
che reca scritto di provvedere ''comunque, al pagamento dell'importo della 1ª
rata scadente al 30.11.2014 fatti salvi eventuali maggiori somme versate che
saranno oggetto di rimborso ovvero di compensazione per l'anno successivo''.
Riepilogando: si legge il modulo convinti che
contenga le informazioni per ottenere una riduzione della tassa e invece si
trova scritto di correggere le inesattezze riportate sulla bolletta. Intanto si
deve pagare anche se ci sono state imprecisioni nei calcoli, questi ultimi
saranno corretti e la differenza sarà rimborsata l'anno prossimo. Proprio ciò
che i cittadini non volevano, cioè pagare cifre esagerate o perché calcolate
male o perchè calcolate tenendo conto dell'adeguamento alle norme europee e
nazionali che hanno radicalmente modificato la struttura della tassa.
E per le agevolazioni? L'amministrazione aveva
fatto sapere che sono state previste da una delibera. C'è un modulo che si
trova in un'altra sezione del sito, ma non sembra potrà essere d'aiuto a molta
gente. Si richiede, infatti, per un'esenzione totale della tassa (parte fissa + parte variabile),
un valore ISEE fino a € 5.000,00; per l'esenzione della parte variabile un
valore ISEE compreso tra € 5.000,01 e € 7.500,00 e per la riduzione del 50%
della parte variabile un valore ISEE compreso tra € 7.500,01 e € 8.500,00''. Se
si percepiscono dodici mensilità di poco oltre le 700 euro, si deve pagare in
toto la bolletta, nel migliore dei casi triplicata. Non finisce qui, poiché
''il godimento di tali benefici – è scritto sul modulo - è subordinato
all’inoltro della presente istanza, in carta semplice, da produrre al bollo
d’entrata del Comune entro il 31 ottobre 2014, con effetto per il solo
anno 2014''. Ma se i termini sono scaduti, per quale motivo sono stati
informati i contribuenti bruzi che si poteva fare domanda per pagare di meno?