I
lavori su piazzetta Toscano sono fermi da mesi. L’importante sito archeologico
giace come sempre nell’incuria, dopo essere stato adibito a luogo della movida circa
un anno fa (https://emergenzacultura.org/2018/01/13/francesca-canino-beni-culturali-o-luna-park-cosenza-sito-archeologico-romano-adibito-a-luogo-della-movida/).
Esaminando
le vicissitudini di cui il sito è stato protagonista negli ultimi anni, emerge
che c’è una chiara volontà di lasciarlo nell’abbandono. Ecco perché:
Novembre 2016: in
seguito a numerose segnalazioni sullo stato di degrado dell’area denominata
piazzetta Toscano pervenute ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio
culturale (NTPC), la Procura della Repubblica di Cosenza dispose il sequestro
probatorio del sito, considerato un ‹‹bene culturale sottoposto a vincolo
tutorio – scrivevano i carabinieri del Nucleo in un comunicato – ubicato nel
centro storico di Cosenza, di proprietà comunale, su un’area di 1500 mq dove
insistono i resti di strutture murarie di abitazioni di epoca brettia del IV –
III sec. a.C. nonché i resti di una domus romana di età imperiale del II – III
sec. d.C., decorata con pavimenti a mosaico e intonaci policromi››.
Non
si fecero attendere le rituali reazioni dell’amministrazione comunale, chiamata
in causa perché proprietaria del bene, che promise interventi sul sito se
avesse trovato finanziamenti adeguati e assicurò alla Soprintendenza e al
Nucleo TPC la sua collaborazione. Spenti i riflettori, l’area fu, come al
solito, dimenticata, nonostante l’interesse mostrato finanche dalla direzione
generale del Mibac, che nei mesi seguenti al sequestro scrisse alla
Soprintendenza cosentina, sottolineando «la difficile situazione in cui versa
il patrimonio archeologico di Consentia, quale ad esempio l’area della domus
romana di piazzetta Toscano, che è stata sequestrata dalla Procura in quanto il
sito versa, già da diverso tempo, in uno stato di gravissimo degrado, con
rifiuti di vario genere ed erbe infestanti che hanno invaso le strutture murarie».
A distanza di un anno dal
sequestro, le emergenze archeologiche erano completamente offuscate dai vetri
appannati, i nastri di delimitazione apposti dai carabinieri del Nucleo si vedevano
appena e l’oblio era di nuovo calato sulle vestigia romane.
Primavera 2018:
iniziano i lavori per il recupero della piazza, interrotti qualche mese dopo. Oggi,
è di nuovo tutto abbandonato, non si conoscono i motivi, né si sa se essi
riprenderanno.
Sono
le contraddizioni di una città ad alto interesse storico-artistico, in cui si
investe molto per le leggende e nulla per la storia, anzi si lascia nei rifiuti
e nell’abbandono totale un luogo di alto valore archeologico. Stessa sorte è
riservata a tutto il cadente centro storico, tra i più estesi e belli d’Italia.
Cosenza, 7 dicembre 2018
© Francesca Canino