Affaire Cuba e dintorni
Parte II
La
sanità in Calabria è commissariata dal mese di luglio del 2009, ma nessuno è a
conoscenza del debito effettivo che gravava a quel tempo sulle casse regionali.
A distanza di 13 anni, non si sa ancora quale sia la reale situazione dei
‘conti’ della sanità, ma se la Regione è ancora commissariata significa che i
debiti non sono stati ripianati. Da novembre 2021, il ruolo di “commissario ad
acta per l’attuazione del Piano di Rientro dal disavanzo del settore sanitario”
è stato affidato al presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Una sanità,
quella calabrese, senza più speranza ormai, che si arrangia da anni dopo i 18
ospedali chiusi nel 2010 e la deriva della sanità territoriale. E, oltre alle
strutture obsolete, i calabresi fanno i conti da decenni con la carenza di
personale nelle strutture sanitarie pubbliche. Oggi la situazione è scoppiata.
Mancano medici, non si può, pertanto, garantire al cittadino il diritto alla
salute, come previsto dalla nostra Costituzione. Per ovviare a questo annoso
problema, il presidente-commissario Occhiuto ha firmato un “Accordo quadro di
cooperazione per la fornitura di servizi medici e sanitari” con la
Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (CSMC S.A.).
Secondo
l’Accordo (https://www.regione.calabria.it/website/portalmedia/decreti/2022-08/1660815672262_Accordo.pdf), saranno 497 gli operatori
sanitari cubani che presteranno servizio in Calabria per tre anni, al costo di
4.700 euro al mese. Un’operazione di oltre 84 milioni di euro. Ma non finisce
qui, visto che l’Accordo prevede numerosi obblighi per la Regione Calabria,
come:
·
farsi
carico dell’ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente
della Repubblica Italiana per l’ingresso, il soggiorno e il lavoro non
appartenenti all’UE;
·
assumere
i costi di trasporto internazionale e nazionale di professionisti cubani per le
vacanze durante l’esecuzione del presente Accordo, per l’inizio e la
conclusione dei servizi forniti, nonché quelli derivanti dal ritorno a Cuba per
partenza temporanea o definitiva;
·
pagare
in anticipo il rimborso spese forfettario agli operatori sanitari cubani,
all’arrivo nella Repubblica Italiana, per garantire le condizioni di vita e di
cibo;
·
garantire
alloggio, mobili e servizi necessari (mobili, elettrodomestici, utensili da
cucina, biancheria, acqua, elettricità, internet, gas, telefono, aria
condizionata, computer), in conformità con le condizioni del luogo in cui
svolgono le loro attività;
·
garantire
mezzi di protezione individuali della salute e gli strumenti e le risorse
necessarie per l’adeguata fornitura secondo la specialità;
·
assicurare
cure mediche e stomatologiche gratuite, in particolare per le emergenze
urgenze;
·
fornire
un contratto di assicurazione a ognuno di essi, con copertura di responsabilità
civile, in termini simili alla copertura per i dipendenti del SSN. La copertura
assicurativa dovrà essere riconciliata con CSMC,S.A;
·
garantire
l’accesso alle informazione, ai media e agli eventi scientifici;
·
garantire
il godimento delle festività stabilite nella Repubblica di Cuba (1 e 2 gennaio,
1 maggio, 26 luglio, 10 ottobre, 25 dicembre e 31 dicembre) e di quelle fissate
nella Repubblica Italiana e se saranno tenuti a lavorare nelle suddette
festività la Regione Calabria fornirà lo stesso trattamento riservato ai professionisti
italiani;
·
riconoscere
il diritto alle ferie retribuite degli operatori sanitari cubani e il godimento
di 30 giorni nella Repubblica di Cuba;
·
farsi
carico delle spese della visita medica all’arrivo in Calabria, nonché delle
spese di soggiorno dell’operatore che non supera la visita medica fino al suo
ritorno a Cuba;
·
facilitare
l’apertura del conto bancario individuale all’arrivo in Calabria;
·
garantire
al coordinatore (rappresentante legale) del CMCS, SA, assistenza tecnica e
legale per lo svolgimento delle sue funzioni;
·
fornire
uno spazio fisico al coordinatore e al team di coordinamento designato.
Un Accordo evidentemente sbilanciato che graverà su tutti i cittadini e farà indignare i medici calabresi in servizio. E già, i cubani troveranno qui l’America, come suol dirsi, e i calabresi gliela garantiranno. Resta, poi, da capire, dove saranno attinti gli 84 milioni dell’operazione. Ma questa, sicuramente, è una storia non ancora definita.
Cosenza,
6 settembre 2022
©
Francesca Canino