‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

03 maggio 2022

Ospedale di Cosenza: a rischio chiusura Dermatologia e Urologia per mancanza di personale, ma i dirigenti incassano premi

 


Non passerà indenne i prossimi due mesi e l’estate prossima crollerà su se stesso. Sono queste le voci che circolano sull’ospedale civile dell’Annunziata, che non ha mai vissuto un momento così critico da quando è stato fondato nei lontani anni ’30 dello scorso secolo. Il problema non è solo strutturale, anche se ha quasi cent’anni, ma riguarda, invece, l’organizzazione e la carenza di personale. Niente di nuovo da oltre un decennio ed è proprio per questo che si è giunti, oggi, ad avere un Hub regionale svuotato di servizi e sanitari, a fronte delle tante tasche piene dei premi economici elargitiper aver raggiunto gli obiettivi”. Con buona pace del commissario dell’Ao bruzia Isabella Mastrobuono e del commissario-presidente della Regione Roberto Occhiuto. Entrambi lontanissimi dalle esigenze dei cittadini-pazienti, agli antipodi dai bisogni del personale sanitario, sempre più ridotto e oberato di lavoro all’inverosimile. Ecco perché è doveroso chiedersi quali siano gli obiettivi raggiunti dai premiati, considerato che l’Annunziata ha ormai toccato il fondo. Ma andrà oltre il fondo, e anche molto presto. Il disinteresse dei politici e la gestione fallimentare dei vari commissari che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno contribuito ad affondarlo sempre più, a vantaggio, forse, di ‘una’ sanità privata – finanziata tuttavia da fondi pubblici col placet della Regione - che, specialmente nel cosentino, avanza come un carro armato.

Molti i segnali che hanno preannunciato il collasso dell’ospedale cosentino, ma oggi ne giungono di nuovi. Pare sia a rischio chiusura l’Unità di Dermatologia (anche le attività ambulatoriali) sita nel plesso del Mariano Santo. Si tratta dell’unica Unità presente in provincia, che resterebbe, a questo punto, priva di un servizio molto importante. Stesso problema si verifica in Urologia, dove il personale risicato non è più in grado di reggere alla domanda di salute proveniente dal territorio. Si parla di dimissioni di alcuni sanitari perché non riescono garantire i turni e i servizi proprio per la mancanza di personale. Intanto, sono numerosi i casi di pazienti con tumore in lista di attesa che attendono di essere operati, ma non ci sono posti letto, mancano i sanitari, non si possono programmare le sedute operatorie e gli interventi sono rimandati sine die. Inoltre, non è stato garantito il turn over e la nuova dirigente del Personale procede a rilento. È una vera emergenza sociale, Dermatologia e Urologia, infatti, sono le uniche unità specialistiche della provincia in centro Hub.

Cosa si aspetta a intervenire?

Cosenza, 3 maggio 2022

© Francesca Canino

 

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