Non passerà
indenne i prossimi due mesi e l’estate prossima crollerà su se stesso. Sono
queste le voci che circolano sull’ospedale civile dell’Annunziata, che non ha
mai vissuto un momento così critico da quando è stato fondato nei lontani anni ’30
dello scorso secolo. Il problema non è solo strutturale, anche se ha quasi cent’anni,
ma riguarda, invece, l’organizzazione e la carenza di personale. Niente di
nuovo da oltre un decennio ed è proprio per questo che si è giunti, oggi, ad
avere un Hub regionale svuotato di servizi e sanitari, a fronte delle tante tasche
piene dei premi economici elargiti “per aver raggiunto gli obiettivi”. Con
buona pace del commissario dell’Ao bruzia Isabella Mastrobuono e del
commissario-presidente della Regione Roberto Occhiuto. Entrambi lontanissimi
dalle esigenze dei cittadini-pazienti, agli antipodi dai bisogni del personale
sanitario, sempre più ridotto e oberato di lavoro all’inverosimile. Ecco perché
è doveroso chiedersi quali siano gli obiettivi raggiunti dai premiati,
considerato che l’Annunziata ha ormai toccato il fondo. Ma andrà oltre il
fondo, e anche molto presto. Il disinteresse dei politici e la gestione fallimentare
dei vari commissari che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno contribuito ad
affondarlo sempre più, a vantaggio, forse, di ‘una’ sanità privata – finanziata
tuttavia da fondi pubblici col placet della Regione - che, specialmente nel
cosentino, avanza come un carro armato.
Molti i segnali che hanno preannunciato il collasso dell’ospedale cosentino, ma oggi ne giungono di nuovi. Pare sia a rischio chiusura l’Unità di Dermatologia (anche le attività ambulatoriali) sita nel plesso del Mariano Santo. Si tratta dell’unica Unità presente in provincia, che resterebbe, a questo punto, priva di un servizio molto importante. Stesso problema si verifica in Urologia, dove il personale risicato non è più in grado di reggere alla domanda di salute proveniente dal territorio. Si parla di dimissioni di alcuni sanitari perché non riescono garantire i turni e i servizi proprio per la mancanza di personale. Intanto, sono numerosi i casi di pazienti con tumore in lista di attesa che attendono di essere operati, ma non ci sono posti letto, mancano i sanitari, non si possono programmare le sedute operatorie e gli interventi sono rimandati sine die. Inoltre, non è stato garantito il turn over e la nuova dirigente del Personale procede a rilento. È una vera emergenza sociale, Dermatologia e Urologia, infatti, sono le uniche unità specialistiche della provincia in centro Hub.
Cosa si aspetta a intervenire?
Cosenza, 3
maggio 2022
©
Francesca Canino
Nessun commento:
Posta un commento