‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

18 gennaio 2022

Mariano Santo: dopo i vari annunci farlocchi di riapertura arriva la delibera per realizzare i percorsi di ingresso e di uscita

 


Il cantiere infinito del Mariano Santo si arricchisce di nuovi ed essenziali lavori, affinché si possa “consentire l’improcrastinabile consegna anticipata” di due corpi della struttura.

È quanto si apprende da una delibera (n°12 del 13/01/2022) adottata dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Isabella Mastrobuono, avente ad oggetto “La realizzazione del percorso di ingresso e di uscita per i pazienti barellati e per le salme presso il P.O. Mariano Santo di Cosenza”.

Circa un mese fa, il commissario ha autorizzatola U.O.C. Gestione Tecnica Patrimoniale a provvedere a quanto necessario per l’affidamento delle lavorazioni riportate in oggetto, richieste dalla Direzione Sanitaria di P.U., per consentire l’improcrastinabile riconsegna anticipata del Corpo 1 e del Corpo 2 per ivi allocare le attività sanitarie previste presso il P.O. Mariano Santo”.

 

Se il Mariano Santo non fosse chiuso dal 2015 per essere ristrutturato (http://francescacanino.blogspot.com/2020/11/lavori-infiniti-al-mariano-santo-ecco-i.html) e se da mesi non avessimo sentito annunci con cadenza quasi mensile sulla riapertura dell’ex sanatorio, si potrebbe essere soddisfatti, come cittadini, nell’apprendere che è stata emanata una delibera per riaprirlo ‘anticipatamente’. Ma anticipatamente rispetto a cosa? Sette anni di lavori, di varianti, di verbali, pec, proposte, autorizzazioni, trasmissioni di elaborati, comunicazioni, relazioni di verifica e pareri perché tutto rimanesse incompiuto. Di denaro, però, ne è stato speso tanto, o meglio sperperato, visti i non risultati. E ora se ne sprecheranno altri 75.000 euro che troveranno copertura “con i contributi regionali in conto esercizio per come autorizzato con delibera 580/2021 dal Commissario Straordinario” per realizzare i Percorsi di Ingresso e di Uscita.


Sarebbe interessante, a questo punto, sapere che via avrebbero dovuto prendere i pazienti se si fosse dato seguito ai proclami di riapertura della struttura (15 ottobre e 15 dicembre scorso, solo per ricordare gli ultimi), considerato che i percorsi non esistevano. Infatti, nella delibera in questione, prova inequivocabile che i vari annunci non fossero altro che propaganda, è scritto ‘
realizzazione del percorso’ e non ripristino dei preesistenti. Intanto si continua ad affidare direttamente i lavori, come la legge prevede, e a spendere denaro pubblico senza controllo.

Cosenza, 18 gennaio 2022

© Francesca Canino

 

 

 

 

 

 

 

  

 

06 gennaio 2022

Ospedale di Cosenza, tutto quello che non è stato fatto


 

L’ospedale di Cosenza è al collasso e il commissario dell’Azienda ospedaliera, Isabella Mastrobuono, dice invece, come si apprende dai media, che sta reagendo bene a tutte le ondate del Covid. Sarebbe opportuno ricordare ai vertici aziendali le numerose testimonianze negative di persone che, dopo ore trascorse in Pronto soccorso per ricevere delle cure, scrivono ai giornali raccontando le loro drammatiche esperienze, in contrasto con le rassicuranti affermazioni del commissario. Il Pronto soccorso dell’Annunziata è situato in una struttura obsoleta, nonostante sia entrata in funzione nel febbraio 2013, poiché la sua progettazione risale a una ventina di anni fa e la visita del Nas di qualche settimana fa ne ha evidenziato i grossi problemi strutturali. 

Gli annunci

La notizia che il prossimo 13 gennaio dovrebbe aprire l’OBI (Osservazione Breve Intensiva), con 21 posti letto, sembra un’operazione di propaganda, visto che l’OBI esiste da anni (dai tempi in cui era direttore del Ps il dr. Francesco Crocco). Con la pandemia è stata destinata ai malati Covid, come è accaduto anche per altri reparti, e tra qualche giorno l’OBI dovrebbe tornare in funzione in un’altra struttura. Il punto dolente è la carenza di organico, su cui si sarebbero soffermati anche i Carabinieri Nas. Mastrobuono annuncia che sarebbero pronti dei bandi di concorso (ancora non visibili sul sito dell’Ao) e sottolinea che spesso questi vanno deserti. Sarebbe importante chiedersi perché non si vuole venire a lavorare nell’ospedale di Cosenza, ma sarebbe troppo. Per superare, tuttavia, le suddette criticità si è pensato di fare una convenzione con l’Asp, utilizzando il personale del 118 su base oraria, e di organizzare dei box cardiologici, neurologici e ortopedici per dare respiro al Ps, che dispone di soli otto medici rispetto ai venti necessari. L’iniziativa ha scatenato una grossa polemica con i cardiologi, anch’essi in affanno per la mancanza di otto unità. Infine, è stata annunciata l’apertura di 24 posti Covid a Rogliano. Nessuna menzione del Mariano Santo, trasformato in cantiere senza fine dal 2015, che sarebbe stato utilissimo con i suoi 120 posti letto. Unica nota positiva è la possibilità che sarà data ai parenti di chi si rivolge al Pronto soccorso: potranno entrare con green pass e tampone. In alternativa, o in aggiunta, si sarebbe potuto chiedere in questi mesi il supporto delle associazioni di volontariato, che avrebbero potuto affiancare il personale del Ps, seguire i pazienti e tenere informati i familiari. Anche questo sarebbe stato troppo.

Carenza di personale, quali provvedimenti?

È il vero problema dell’Annunziata, su cui non si è voluto intervenire. I numeri sono chiari e delineano una pianta organica sottodimensionata da anni. Sono anche noti alcuni provvedimenti che non sono mai stati presi. Perché non si è tenuto conto dello sblocco del turn-over che già da due anni consente di sostituire (nell’anno in corso) le unità che vanno in pensione? Le sostituzioni non avrebbero inciso sui tetti di spesa, perché i nuovi assunti avrebbero percepito uno stipendio minore rispetto a quello di un medico che va in pensione dopo anni e anni di servizio. Perché non si è usufruito di questa possibilità che non richiedeva nemmeno l’autorizzazione del commissario regionale alla sanità? Un’altra possibilità, sfumata, è stata data dalla pandemia: a causa del Covid sono state autorizzate delle spese per assumere personale a tempo determinato. È stato fatto a Cosenza? L’ultima Finanziaria, peraltro, ha previsto che detto personale può essere ora stabilizzato. Avremmo avuto, così, forza lavoro in più, troppo a queste latitudini. Da ricordare, in conclusione, le assunzioni più volte sbandierate di 200 unità per i fabbisogni triennali. L’ex commissario Longo reputò irricevibile il piano dell’Azienda ospedaliera bruzia, perché non è stato rifatto? Di contro, spesso si è parlato della stabilizzazione nei mesi scorsi di 40 OSS, ma è bene ribadire che non si è trattato di nuove assunzioni, bensì di stabilizzazioni e che le nuove unità sono state solo una decina. Ecco perché si è fatto troppe volte ricorso ai turni aggiuntivi, che hanno a volte determinato situazioni paradossali: pare che alcuni medici del Ps avrebbero chiesto il nulla osta per il trasferimento in altro reparto e si sarebbero poi trovati a svolgere i turni aggiuntivi in Ps. È troppo anche questo.

Cosenza, 6 gennaio 2022

© Francesca Canino

  

04 gennaio 2022

Provaci ancora, Franz, a nascondere i conti del comune bruzio

 


Riceviamo e pubblichiamo

"Il bilancio di previsione del 2021 del comune di Cosenza è stato approvato all’unanimità a ridosso di Capodanno. Restano, però, molti interrogativi sulla reale situazione dei conti comunali. Già qualche tempo fa, eravamo intervenuti sulle parole di Caruso, esattamente quando disse: "C'è del marcio a Palazzo dei Bruzi", facendo sapere di essere pronto a recarsi in Procura. Il sindaco dichiarò anche di aver trovato non solo un disastro finanziario, quanto un disastro morale, umano e amministrativo che avrebbe reso noto alla cittadinanza non appena sarebbe entrato in possesso di tutta la documentazione utile. Finora nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi è stato approvato il bilancio di previsione 2021, ma i cosentini ignorano ancora quale sia l’entità del dissesto.

Chiediamo al sindaco di rendere noto innanzitutto i “conti” comunali, visto che i bilanci sono pubblici e i cittadini devono sapere cosa hanno ricevuto in eredità da chi ha portato il comune in dissesto. Tra l’altro, lo aveva anche annunciato, affermando che avrebbe informato i cittadini e le autorità, quindi ora lo faccia. Pretendiamo, in quanto cives e contribuenti, di conoscere quanti milioni di debiti ha lasciato la precedente amministrazione. È vero che il debito ammonta a 400 milioni di euro? È vero che è stato riscontrato un ammanco dalla cassa comunale pari a 50 milioni di euro? È vero che il neo assessore al Bilancio (scelta davvero inopportuna e scandalosa considerato che è stato fino alla nomina ad assessore uno dei commissari liquidatori del comune) ritiene che la situazione possa essere mitigata con la riscossione dei tributi?

L’approvazione del bilancio ha fatto sorgere molti dubbi sulla reale discontinuità tra le due amministrazioni, equivale a dire che una certa amministrazione ha scialacquato a piene mani, che i commissari si sono crogiolati in questi due anni - infatti non sappiamo quello che hanno fatto finora e quale sia la reale situazione debitoria - e che la nuova amministrazione approva un bilancio preparato dalla precedente amministrazione e si guarda bene, nonostante gli annunci delle scorse settimane, dal farci conoscere l’ammontare del debito, come se volesse “coprire” le malefatte di chi li ha preceduti. Figuriamoci se saranno denunciati gli illeciti amministrativi!

Egregio sindaco, così non va. Se lei è la continuazione di Occhiuto – come dimostrano anche le nomine che ha fatto in Giunta – e intende proseguire il lavoro fatto dal suo predecessore, sappia che i cittadini non lo hanno votato per questo, ma pretendono un cambiamento e soprattutto di sapere quanti debiti gravano sul comune e su tutti noi di conseguenza, che già paghiamo tasse più salate.

Pubblichi i bilanci, faccia questa operazione verità e denunci gli illeciti, se ve ne sono. Altrimenti non è altro che l’altra faccia della stessa medaglia, di cui, francamente, Cosenza non sa cosa farsene".

Movimento civico “Nuovi Orizzonti Cosenza”