Il 2 ottobre
scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta del Sud un articolo che annunciava l’imminente
ripresa dei lavori per la realizzazione del Museo di Alarico, ovvero il Museo
del Nulla, come è stato definito dai cosentini. Immediato è stato l’intervento
della senatrice Margherita Corrado che, con una lettera indirizzata al
Soprintendente ABAP per la provincia di Cosenza, alla DG ABAP – Servizio Tutela
del Paesaggio e al Nucleo TPC dei Carabinieri di Cosenza, ha richiesto
informazioni sul progetto di “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati
e Busento e realizzazione del Museo di Alarico”. «L’opportunità della decisione sindacale, priva di qualsiasi fondamento
logico, e le irregolarità - scrive la senatrice - dell’iter amministrativo seguito dagli Enti locali (Comune e
Provincia) sono ben note a codesta Amministrazione, poiché il Servizio V “Tutela
del Paesaggio” se n’è occupato a più riprese, rilevando una serie di anomalie
alle quali ha concorso, ahimè, anche il contegno di alcuni responsabili della
SABAP».
A quali irregolarità si riferisce la senatrice
Corrado? Qualche giorno prima della demolizione dell’ex hotel Jolly,
esattamente il 10 novembre 2018 (http://francescacanino.blogspot.com/2019/12/ex-hotel-jolly-sospesa-la-richiesta-di.html), ci chiedevamo se
«fosse stata approvata la progettazione definitiva, legata a
doppio filo a quella preliminare; se fossero pervenute le fondamentali autorizzazioni (VIA) e la pronuncia
della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale sull’edificio (ex
art. 12 del D. Lgs. 4272004); se fossero state acquisite tutte le
autorizzazioni previste dalla legge; se
fosse stato attivato il tavolo tecnico tra Amministrazioni (MiBAC,
Provincia, Comune) richiesto dal Soprintendente ABAP con nota prot. 8801
del 12.07.2018 “al fine di pervenire a soluzioni condivise per la definizione
dell’intervento”; se, come previsto dal bando di gara, poiché detta
progettazione definitiva/esecutiva, ricade in ambito territoriale sottoposto a
tutela paesaggistica (ai sensi art. 142, c. 1, l. c) fosse stato acquisito il nulla
osta paesaggistico definitivo per dimostrare la compatibilità delle opere
proposte rispetto ai valori paesaggistici del contesto di riferimento».
Inutile dire che nessuna risposta è
mai pervenuta dagli Enti interessati. Non a caso, la senatrice Corrado così continua nella sua lettera-richiesta: «Nel rammentare alle S.S.L.L. che pure il Nucleo Carabinieri TPC di
Cosenza e la locale Procura sono stati giocoforza coinvolti, sono a chiedere
lumi circa gli sviluppi adombrati nell’articolo citato. L’eventuale rilascio delle autorizzazioni all’esecuzione dei lavori fino
a “ieri” negate a giusta ragione, getterebbe infatti più di un’ombra sulla residua
credibilità del MIBACT, evenienza da scongiurare date le già numerose occasioni
in cui codesta Amministrazione ha dato, a Cosenza, cattiva prova di sé».
‘Cattiva prova di sé’ di cui si è
avuto la ‘prova’ nel dicembre scorso, quando si apprese che era stata sospesa la richiesta di autorizzazione
sismica “per revisione dei dati progettuali”. Il comune di Cosenza aveva, infatti, inoltrato istanza per ottenere
l’autorizzazione sismica e procedere alla «ristrutturazione
delle strutture dell’ex Jolly con adeguamento sismico dell’esistente mediante
inserimento di struttura interna in acciaio con controventi e fondazione in
platea». Il progettista, in data 13 dicembre u.s., aveva chiesto la
sospensione dell’istanza per rivedere i dati e, in seguito a ciò, la regione
Calabria, Dipartimento lavori pubblici, aveva sospeso “l’istruttoria della richiesta di autorizzazione sismica”. Anche
su questo punto non è dato conoscere gli sviluppi.
Gli interventi
sul Jolly non
sarebbero dovuti, forse, mai iniziare, abbiamo, infatti, spesso ricordato che
le fasi della demolizione e quelle della ricostruzione dell’ex Jolly Hotel non potevano
essere scisse, in quanto costituiscono un tutt’uno propedeutico a qualsiasi
scelta progettuale e sono da valutare unitamente alle opere che interessano
l’ambito fluviale; abbiamo chiesto che fosse esibita la documentazione relativa
alla demolizione e ai lavori di ricostruzione; abbiamo poi saputo che era stata
sospesa l’istruttoria della richiesta di autorizzazione sismica e oggi, a
distanza di quasi un anno, si ricomincia con la solita storia della ripresa dei
lavori del Museo di Alarico. Cosa custodirà questo controverso spazio nessuno
può saperlo, ma questa è un’altra storia che vi racconteremo presto.
Cosenza,
6 ottobre 2020
©
Francesca Canino