La
crisi sanitaria, economica e sociale determinata dalla pandemia che ha
investito l’intero pianeta non finirà a breve e avrà strascichi pesanti per
ogni cittadino e in particolare per i più deboli. I provvedimenti decisi finora
dal Governo per reperire risorse da distribuire a chi in questo periodo non lavora
e/o non percepisce un reddito sufficiente a mantenersi sono a termine e i
contributi sono destinati a esaurirsi nel giro di qualche mese.
È
facile prevedere che nel prossimo futuro ci saranno larghe fasce della
popolazione in condizioni di estrema indigenza, con il rischio tra l’altro di
cadere vittime della criminalità organizzata.
Per
questi motivi, rivolgiamo un appello al Governo e alla classe dirigente del
Paese perché responsabilmente si adoperino in favore di nuove misure
straordinarie, a partire dalla riduzione
di tutti i compensi che superano i 5.000 euro al mese, tra cui quelli di
parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, manager, dirigenti e funzionari.
• Grazie
a queste riduzioni si può creare velocemente reddito per chi si trova in
difficoltà e può/deve essere messo al più presto in grado di lavorare per far
ripartire l’economia dopo la crisi determinata dal Covid 19.
• A
titolo di esempio, un consigliere regionale arriva oggi a guadagnare fino a 13.000
euro al mese. Sarebbero sufficienti per le sue esigenze 5.000 euro, mentre i
restanti 8.000 potrebbero essere destinati a 8 disoccupati, che percepirebbero
mensilmente 1.000 euro ciascuno in cambio di lavori da effettuare secondo le rispettive
competenze.
• I
nuovi occupati potrebbero affiancare gli impiegati dei vari uffici pubblici, facendo
crescere le ore lavorative e contribuendo
ad offrire maggiori servizi al cittadino.
• I
beneficiari del nuovo reddito con abilitazione all’insegnamento potrebbero
prestare la propria opera oltre l’orario scolastico aiutando gli studenti a
recuperare i mesi perduti a causa della pandemia o sostenendo il personale ATA.
• Per
quanto riguarda il mondo del giornalismo, è opportuno ricordare che il compenso
del presidente dell’INPGI, il nostro ente di previdenza, è eccessivamente alto:
anch’esso potrebbe essere ridotto a favore dei free lance e dei colleghi che
percepiscono 2 millesimi lordi a battuta.
• Con
una parte dei tagli ai compensi si potrebbero aumentare gli assegni alle
famiglie con figli.
Dopo
la quarantena e le chiusure forzate sarà necessario estendere gli orari di
lavoro e produrre di più. Se ci sarà più personale nei vari ambiti lavorativi,
la ripresa del Paese sarà più rapida e si eviterà di dover assistere un esercito
di disoccupati e disperati che invece, percependo anche solo 1000 euro al mese,
potranno mantenersi dignitosamente e mettere in circolo denaro aiutando la
ripresa dei consumi.
In
questa difficile congiuntura è fondamentale riuscire a riequilibrare le entrate
di tutti i cittadini e creare lavoro nuovo. Occorre farlo ora.
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