Giusy Caruso è una pianista cosentina che da anni vive in
Belgio, come ogni profeta che si rispetti. Affermata anche in patria e nella
sua città, dove in molti ricordano le sue esibizioni al teatro Morelli, al
Rendano, al Museo Civico, l’artista sviluppa nuove performance musicali che
proiettano gli ascoltatori in una dimensione futuristica. Applausi scroscianti
e pubblico numeroso hanno sempre accompagnato i suoi concerti, momenti di rara
astrazione dalla realtà. Il più grande pregio di Giusy è proprio questo, saper
trasportare gli ascoltatori in un mondo etereo e trattenerli per un tempo lunghissimo
in ogni sua nota.
Ricercatrice e musicologa, esploratrice di innovative
formule che connettono la musica alla danza e al teatro, non disdegna le
nuove tecnologie per la realizzazione di spettacoli multimediali. Lodevole è
stata la sua iniziativa di concedere il suo tocco raffinato durante il periodo
del confinamento, quando ha inteso deliziare gli amanti della musica con i suoi
concerti da ascoltare su #MusicAntiVirus. In particolare, la
sua interpretazione di ‘Clair de Lune’ di Claude Debussy, è stata l’occasione
per raccogliere fondi a favore dei medici dell'ospedale di Cosenza e fornirli dei
dispositivi di protezione individuale.
Generosità e maestria si fondono nell’artista cosentina, ma
anche passione e preparazione: Giusy si è laureata con lode in pianoforte e
Filosofia, ha iniziato da giovane la sua avventura musicale coniugando
molteplici interessi: la ricerca musicologica, la filosofia, il teatro, la
danza, l’improvvisazione, lo yoga e le culture orientali.
Predilige repertori «che spaziano – si legge sulla sua
pagina facebook - dalla musica classica allo stile contemporaneo, creando
singolari spettacoli ed eventi artistici tematici non convenzionali, in grado
di catturare e accrescere l'interesse di un pubblico eterogeneo. Dottore di
ricerca nelle arti (prassi esecutiva pianistica del repertorio contemporaneo),
titolo conseguito presso il Conservatorio Reale e l’Università di Ghent, Belgio
(School of Arts of Ghent), ha eseguito molte anteprime mondiali e pubblicato CD
per le etichette discografiche Tactus, Centaur Records e Da Vinci Classics, che
hanno ricevuto consensi di critica in tutto il mondo, come la sua
interpretazione dei 72 Etudes Karnatiques del compositore francese Jacques
Charpentier».
La critica musicale europea le ha riconosciuto “raffinata
musicalità e forte presenza scenica, contrassegnata da un temperamento
carismatico intellettualmente sorretto da una tecnica pianistica brillante”. La
rivista MuMag del mese di agosto le ha dedicato una bellissima intervista, in
cui viene definita ‘un'eccellenza dell'avanguardia musicale internazionale'.
Di alta preparazione tecnica, ottimo suono e grande
musicalità, l’artista interpreta con passione e vis musicale i suoi concerti,
riuscendo ad interpretare il corpo avvincente della scrittura musicale. Con
grande capacità, riesce a far emergere la semplicità e gli intrecci musicali
più profondi dei brani eseguiti, ponendo gli ascoltatori dinanzi ad una lettura
piacevole, in cui i silenzi, le pause, l'attesa delle note creano un clima di
intensa tensione emotiva. La maestria della pianista cosentina riesce a
plasmare le emozioni degli ascoltatori e a proiettarli con il suo tocco
adamantino in una dimensione eterea. E l’animo si predispone all'intima
meditazione.
(Foto concesse dall'artista)
Cosenza, 24 settembre 2020
© Francesca Canino
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