‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

05 giugno 2021

Situazione critica all'Ospedale di Cosenza, mancano posti letto e personale

 


Sedici mesi dopo l’inizio della pandemia, emergono all’ospedale di Cosenza i segni di un inesorabile decadimento. Aggravato dall’emergenza Covid, il declino iniziato anni fa è ora giunto al punto più critico, a causa del disinteresse di chi ha gestito il nosocomio e dei gruppi di potere che lo hanno immobilizzato, governandolo di fatto senza farsi scrupoli.

Gli annosi problemi che affliggono l’Annunziata sono noti da decenni, hanno, infatti, sempre trovato spazio sui media locali e, ultimamente, anche nazionali. Tuttavia, niente è servito a invertire la rotta pericolosa intrapresa dal grande “erogatore di salute”, oggi purtroppo alla deriva. Si continua a rimanere immobili, nessun provvedimento risolutore viene pensato, messo in atto, sperimentato, di contro si è rinunciato a fondi consistenti senza alcun motivo valido. Nessuno ha pagato per le perdite subite, anzi i responsabili sono stati ben pagati per i danni compiuti. Basti pensare alla liquidazione di 50.000 euro che l’ex commissario dell’azienda ospedaliera Giuseppina Panizzoli dispose per se stessa, prima di andar via, come premio per aver contribuito a rovinare l’Annunziata e per aver rinunciato al finanziamento di 10 milioni di euro che avrebbe permesso l'acquisto di importanti attrezzature.

La nuova struttura commissariale sembra procedere nel solco tracciato dalla precedente, sorda alla richiesta di salute di migliaia di cittadini che vivono sulla loro pelle i problemi determinati dalla carenza di personale sanitario, in particolare nel Pronto soccorso. Alla penuria di personale - che non ha però impedito ad alcuni medici di trasferirsi da una Unità a un’altra senza valide motivazioni - si affianca l’insufficienza dei posti letto che rendono difficile i ricoveri di chi ne ha bisogno. Nessuna attenzione è stata posta sulla mancata attivazione di posti letto prevista da decreti ministeriali e commissariali, né alla stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti richiesti.

Ritardi o distrazione causati dalla pandemia? Solo in minima parte, peraltro non si è stati in grado di gestire i fondi dell’emergenza Covid. Non è dato, infatti, sapere che uso è stato fatto dei fondi Covid destinati all’Annunziata dalla Regione e dal Governo, mentre si attendono ancora i pagamenti degli incentivi al personale sanitario nell’emergenza Covid 19. 

Cosenza, 5 giugno 2021

© Francesca Canino

 

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