Sedici
mesi dopo l’inizio della pandemia, emergono all’ospedale di Cosenza i segni di
un inesorabile decadimento. Aggravato
dall’emergenza Covid, il declino iniziato anni fa è ora giunto al punto più
critico, a causa del disinteresse di chi ha gestito il nosocomio e dei gruppi
di potere che lo hanno immobilizzato, governandolo di fatto senza farsi
scrupoli.
Gli
annosi problemi che affliggono l’Annunziata sono noti da decenni, hanno,
infatti, sempre trovato spazio sui media locali e, ultimamente, anche
nazionali. Tuttavia, niente è servito a invertire la rotta pericolosa
intrapresa dal grande “erogatore di salute”, oggi purtroppo alla deriva. Si continua a rimanere immobili, nessun provvedimento risolutore viene pensato,
messo in atto, sperimentato, di contro si è rinunciato a fondi consistenti
senza alcun motivo valido. Nessuno ha pagato per le perdite subite, anzi i
responsabili sono stati ben pagati per i danni compiuti. Basti pensare alla
liquidazione di 50.000 euro che l’ex commissario dell’azienda ospedaliera
Giuseppina Panizzoli dispose per se stessa, prima di andar via, come premio per
aver contribuito a rovinare l’Annunziata e per aver rinunciato al finanziamento
di 10 milioni di euro che avrebbe permesso l'acquisto di importanti attrezzature.
La nuova
struttura commissariale sembra procedere nel solco tracciato dalla precedente,
sorda alla richiesta di salute di migliaia di cittadini che vivono sulla loro
pelle i problemi determinati dalla carenza di personale sanitario, in particolare
nel Pronto soccorso. Alla penuria di personale - che non ha però impedito ad
alcuni medici di trasferirsi da una Unità a un’altra senza valide motivazioni -
si affianca l’insufficienza dei posti letto che rendono difficile i ricoveri di
chi ne ha bisogno. Nessuna attenzione è stata posta sulla mancata attivazione
di posti letto prevista da decreti ministeriali e commissariali, né alla
stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti richiesti.
Ritardi o
distrazione causati dalla pandemia? Solo in minima parte, peraltro non si è
stati in grado di gestire i fondi dell’emergenza Covid. Non è dato, infatti,
sapere che uso è stato fatto dei fondi Covid destinati all’Annunziata dalla
Regione e dal Governo, mentre si attendono ancora i pagamenti degli incentivi al
personale sanitario nell’emergenza Covid 19.
Cosenza, 5
giugno 2021
© Francesca Canino
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