Un
paio di settimane fa, si è svolto un incontro tra le associazioni del
territorio e il sottosegretario ai Beni culturali, Anna Laura Orrico, per
discutere sulle sorti della nostra Biblioteca Civica, in crisi da anni. Già con
l'intervento introduttivo del sottosegretario si è avuta la forte sensazione
che il futuro della Biblioteca fosse stato segnato indipendentemente dalle
istanze dei cittadini. Con molte probabilità, la Biblioteca sarà statalizzata,
passerà dunque sotto l'egida del ministero. Gioiranno provincia e comune che
hanno determinato questa situazione, cioè hanno preferito assistere al declino
della prestigiosa istituzione culturale pur di non stanziare 100mila euro annui
a testa. La provincia si trincera dietro la legge Del Rio, il comune è
completamente assente, non eroga alcun finanziamento, benché lo statuto lo
preveda. Come sappiamo, un fiume di denaro è finito, nel corso di questi anni,
per essere speso tra gli amici, le ditte, i festini, le farine, il folklore di
quart'ordine, mentre la Biblioteca si avviava verso la fine. Oggi è a questo
punto e, mentre si scongiurano gli interventi dei privati, il sottosegretario
ha chiaramente detto che non è di sua competenza individuare i responsabili
dello sfascio. Assenti il presidente della provincia e il sindaco della città,
sempre disinteressati al destino della Biblioteca, presente Leopoldo Conforti,
presidente dell'Accademia cosentina.
Un
paio di giorni dopo, da un comunicato ufficiale del comune bruzio (https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_14_18909_12_4.html), si è appreso che il sottosegretario aveva
incontrato precedentemente a Roma l’assessore Succurro, il presidente della
Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, e, in rappresentanza di Leopoldo Conforti,
presidente dell'Accademia Cosentina, Mario Bozzo. L’assessore Succurro
ha sottolineato che “Il Comune di Cosenza ha ben presenti le
problematiche che angustiano la Biblioteca civica e farà tutti gli sforzi che
rientrano nelle sue possibilità per avviarle a soluzione. Anche per il 2019 il
Comune ha confermato la posta di bilancio di 104 mila euro e nell'ultimo
quadriennio la Biblioteca civica ha beneficiato di un fondo comunale di oltre
400 mila euro”. Quest’ultima
affermazione costituisce una vera sorpresa, poiché del fondo comunale in
questione non si trova traccia nei bilanci comunali. Oltre a ciò, se davvero la
somma fosse pervenuta alla Biblioteca, i dipendenti non lamenterebbero i tanti
mesi di stipendio arretrati.
Si
legge ancora nel comunicato: “Rispetto,
invece, alla eventualità, paventata dal Sottosegretario, che la Biblioteca
civica possa essere accorpata alla Nazionale e quindi diventi di pertinenza del
Ministero, con l'automatico assorbimento dei dipendenti, l'Assessore Succurro
ha espresso, invece, la posizione dell'Amministrazione comunale che è quella di
conservare l'autonomia di gestione, affinché la Civica mantenga la sua
peculiarità, fermi restando gli accordi di valorizzazione, attraverso i quali
personale qualificato della Nazionale (archivisti e bibliotecari) venga
destinato alla Civica perché possa meglio funzionare”. Una
posizione in contrasto con i desiderata della Biblioteca nazionale e fors’anche
del presidente della Provincia.
Continua
Succurro: “L'Amministrazione comunale non
potrà mai far venir meno il suo sostegno che sarà modulato sulla base delle
future contingenze”, su questo punto non si può fare altro che
auspicarlo, il futuro non si conosce, ma il passato sì ed è ben risaputo che il
comune di Cosenza non ha mantenuto i suoi impegni economici a favore della
Civica.
L’impressione di molti è che
la Biblioteca Civica di Cosenza, in crisi da anni, sia diventata una questione
politica. La cultura non interessa a nessuno, non produce denaro né consensi
elettorali, meglio svilirla, mercificarla e barattarla per infimi scopi
politici.
Cosenza,
21 dicembre 2019
© Francesca
Canino
Nessun commento:
Posta un commento