Inondata dal fango. Si è presentata così nei giorni
scorsi la zona sottostante al costruendo parco eolico di Mongrassano, San Marco
Argentano e Cervicati, in provincia di Cosenza. Le abbondanti piogge, che nella
settimana passata hanno flagellato il territorio calabrese, sono state la causa
dei diversi smottamenti verificatisi nell’area interessata dai lavori, dove una
grossa quantità di fango è scivolato a valle dopo aver percorso le colline che
ospiteranno le pale eoliche. Il fango ha invaso pezzi di strada del comune di
Mongrassano, impedendo la circolazione per ore. Si è scongiurato il peggio,
visto che l’area è ad alto rischio idrogeologico e sismico, come segnalato nel
2018 alla Direzione Generale Architettura Belle Arti e Paesaggio del Mibac.
La realizzazione dell’impianto per la produzione di
energia elettrica da fonte eolica è stato autorizzato dalla Regione Calabria il
20 giugno 2014 alla Società Siemens Gamesa Energy Italy. È costituito da 6 pale
alte 150 metri con relative opere connesse ed è situato in località “Aria dei
venti”, sul crinale di una montagna che, oltre ad essere zona a rischio sismico
e archeologico, è stata percorsa dal fuoco nel 2017 e nel 2008, prima, dunque,
del rilascio dell’autorizzazione unica (20/6/14). Quest’ultima non si è
attenuta a quanto previsto dalla legge quadro in materia di incendi boschivi
(L. 353/00), secondo la quale le zone boscate e i pascoli percorsi dal fuoco
non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio
per almeno 15 anni.
L’impianto, inoltre, avrà impatti negativi sul Percorso
religioso di San Francesco di Paola. Elementi, questi, che non sono stati
valutati. Allo stesso modo, non si è tenuto conto che i lavori sono iniziati
oltre il termine di scadenza fissato dall’autorizzazione unica rilasciata dalla
Regione e che il termine di ultimazione dei lavori è stato oggetto di ben due
proroghe, in contrasto con quanto disposto dalla L.R. 42/08.
Ora, però, il problema è rappresentato soprattutto dalle
frane, che in questo periodo possono verificarsi e causare danni enormi. Non si
deve dimenticare che tra i comuni viciniori vi è quello di Cerzeto, dove, 14
anni fa, una frana distrusse la frazione di Cavallerizzo.
Val la pena ricordare sempre che la Calabria non ha bisogno di energia eolica, avendo già raggiunto da anni
la piena autosufficienza.
Cosenza, 18
dicembre 2019
©
Francesca Canino
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