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21 dicembre 2019

Biblioteca Civica di Cosenza: verità cercasi



Un paio di settimane fa, si è svolto un incontro tra le associazioni del territorio e il sottosegretario ai Beni culturali, Anna Laura Orrico, per discutere sulle sorti della nostra Biblioteca Civica, in crisi da anni. Già con l'intervento introduttivo del sottosegretario si è avuta la forte sensazione che il futuro della Biblioteca fosse stato segnato indipendentemente dalle istanze dei cittadini. Con molte probabilità, la Biblioteca sarà statalizzata, passerà dunque sotto l'egida del ministero. Gioiranno provincia e comune che hanno determinato questa situazione, cioè hanno preferito assistere al declino della prestigiosa istituzione culturale pur di non stanziare 100mila euro annui a testa. La provincia si trincera dietro la legge Del Rio, il comune è completamente assente, non eroga alcun finanziamento, benché lo statuto lo preveda. Come sappiamo, un fiume di denaro è finito, nel corso di questi anni, per essere speso tra gli amici, le ditte, i festini, le farine, il folklore di quart'ordine, mentre la Biblioteca si avviava verso la fine. Oggi è a questo punto e, mentre si scongiurano gli interventi dei privati, il sottosegretario ha chiaramente detto che non è di sua competenza individuare i responsabili dello sfascio. Assenti il presidente della provincia e il sindaco della città, sempre disinteressati al destino della Biblioteca, presente Leopoldo Conforti, presidente dell'Accademia cosentina.  
Un paio di giorni dopo, da un comunicato ufficiale del comune bruzio (https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_14_18909_12_4.html), si è appreso che il sottosegretario aveva incontrato precedentemente a Roma l’assessore Succurro, il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, e, in rappresentanza di Leopoldo Conforti, presidente dell'Accademia Cosentina, Mario Bozzo. L’assessore Succurro ha sottolineato che Il Comune di Cosenza ha ben presenti le problematiche che angustiano la Biblioteca civica e farà tutti gli sforzi che rientrano nelle sue possibilità per avviarle a soluzione. Anche per il 2019 il Comune ha confermato la posta di bilancio di 104 mila euro e nell'ultimo quadriennio la Biblioteca civica ha beneficiato di un fondo comunale di oltre 400 mila euro”. Quest’ultima affermazione costituisce una vera sorpresa, poiché del fondo comunale in questione non si trova traccia nei bilanci comunali. Oltre a ciò, se davvero la somma fosse pervenuta alla Biblioteca, i dipendenti non lamenterebbero i tanti mesi di stipendio arretrati.
Si legge ancora nel comunicato: “Rispetto, invece, alla eventualità, paventata dal Sottosegretario, che la Biblioteca civica possa essere accorpata alla Nazionale e quindi diventi di pertinenza del Ministero, con l'automatico assorbimento dei dipendenti, l'Assessore Succurro ha espresso, invece, la posizione dell'Amministrazione comunale che è quella di conservare l'autonomia di gestione, affinché la Civica mantenga la sua peculiarità, fermi restando gli accordi di valorizzazione, attraverso i quali personale qualificato della Nazionale (archivisti e bibliotecari) venga destinato alla Civica perché possa meglio funzionare”. Una posizione in contrasto con i desiderata della Biblioteca nazionale e fors’anche del presidente della Provincia.
Continua Succurro: “L'Amministrazione comunale non potrà mai far venir meno il suo sostegno che sarà modulato sulla base delle future contingenze”, su questo punto non si può fare altro che auspicarlo, il futuro non si conosce, ma il passato sì ed è ben risaputo che il comune di Cosenza non ha mantenuto i suoi impegni economici a favore della Civica.
L’impressione di molti è che la Biblioteca Civica di Cosenza, in crisi da anni, sia diventata una questione politica. La cultura non interessa a nessuno, non produce denaro né consensi elettorali, meglio svilirla, mercificarla e barattarla per infimi scopi politici.

Cosenza, 21 dicembre 2019
© Francesca Canino

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