Mentre
l’ospedale di Cosenza sprofonda negli abissi del disinteresse politico, si
pensa a salvare i dipendenti della fondazione Campanella. Anzi, sembra che il primo
e più importante pensiero del neo presidente della giunta regionale Mario
Oliverio sia stato proprio questo, nonostante la sua attività, a due mesi dalle
elezioni, sia ancora irrilevante. L’Annunziata, solo pochi giorni, ha dovuto
bloccare i ricoveri e da anni chiede aiuto per i molteplici problemi che
gravano sulla struttura ormai obsoleta e sul personale sanitario, carente in
tutte le unità. Non solo: l’hub di Cosenza è preso d’assalto ogni giorno da
pazienti di tutta la grande provincia e, per alcuni casi complicati, anche
dagli ammalati delle altre province. Senza dimenticare che il ‘territorio’ è
inadeguato - e quindi assente - alla domanda di salute dei cosentini.
Ci saremmo
aspettati dal presidente Oliverio, come suo primo atto, un intervento, benché
minimale, a favore del nosocomio bruzio, protagonista nei mesi scorsi di una
lunga protesta messa in atto dai medici ospedalieri. Invece Oliverio si è occupato subito della
Campanella e ha pure incassato una vittoria: sono stati,
infatti, revocati in extremis i licenziamenti per i 171
lavoratori ed è stato chiesto al
ministero del Lavoro la cassa integrazione in deroga per quanti hanno il
contratto in scadenza. C’è grande soddisfazione da parte del
presidente perché non sarà perso nemmeno un posto di lavoro. Bene. Gli ammalati
cosentini, invece, non sono affatto soddisfatti di non poter usufruire in pieno
delle cure che il loro ospedale dovrebbe assicurare. Si parla di
malati che sono anche contribuenti. Una priorità sacrificata per salvare la
fondazione Campanella, una storia perfetta dell’andamento delle cose calabresi in questi anni, quando a Catanzaro sorse una struttura sanitaria
privata che, con i soldi
pubblici, si ingrandì a dismisura e assunse personale al
di fuori di qualsiasi controllo e regola. Doveva essere un centro di
ricerca, ma non lo è mai stato. Nata ai tempi del predecessore di Loiero,
Giuseppe Chiaravalloti, con una semplice riunione di giunta in cui si approvò
uno statuto, la Fondazione è di diritto privato, ma tutto, patrimonio e
finanziamenti, sono a carico del pubblico. Si tratta, dunque, di un enorme
ospedale privato pagato in maniera disinvolta per anni con il denaro pubblico.
In una seduta di qualche tempo fa del tavolo Massicci, i rappresentanti dei
ministeri dell'Economia e della Salute bocciarono l'ennesimo finanziamento alla
Fondazione da parte della Regione, sottolineando che essa deve essere
considerata una struttura sanitaria privata e non un istituto di ricerca di
diritto pubblico. Oggi, la notizia che sono salvi i 171 dipendenti della
Fondazione è un’onta per chi li ha salvati e uno schiaffo a chi da anni è
precario, è disoccupato, è senza speranze perché fuori dal mondo delle
clientele e dei privilegi. La riflessione sui dipendenti, che da
anni sono mobilitati per difendere la Fondazione e il posto di lavoro non può
che essere feroce, visto che viene steso un velo sulle modalità di accesso al
lavoro, quasi fosse un particolare insignificante. Ma sulla possibilità negata a tutti coloro che
avrebbero avuto i titoli per aspirare a quel lavoro, perché si
stende un altro velo? Persone che si sono visti scippare un posto di lavoro da
chi è entrato per le solite, disoneste vie e che oggi vanta la sua condizione per esigere il
diritto all'assunzione come dipendente pubblico, senza un concorso o una
qualsiasi altra forma di legittima selezione. E non si faccia il
solito stucchevole discorso che in Calabria è fondamentale non far perdere
nemmeno un posto di lavoro. Come lo hanno avuto questo posto di lavoro i
dipendenti della Campanella? La vicenda è
la rappresentazione del modo con il quale si è governata e si continua a
governare la Calabria. Speravamo nel cambiamento, invece l’Annunziata affonda e
la Campanella si salva. Grazie Oliverio!
20-1-15
©Francesca Canino
Parlando della Fondazione Campanella non si può non pensare alla puntata di
Report dell’aprile 2009, in cui il direttore della Fondazione Antonio Belcastro
parla di topolini. Per chi non l’avesse vista o l’avesse dimenticata, riporto
di seguito l’intervista del giornalista di Report a vari personaggi implicati
nella Fondazione. Da rabbrividire.
ALBERTO
NERAZZINI
Cosa
avete fatto dal 2004 al 2006?
ANSELMO
TORCHIA - PRES. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Questo
lo deve chiedere non a noi, ma a chi c’era prima. Questo era presieduto, questo
centro
oncologico,
da un tale avvocato Raffaele Mirigliani, nominato dal presidente Chiaravalloti.
Hanno
fatto delle riunioni, ma credo che non abbiano chiuso niente, insomma.
ALBERTO
NERAZZINI
Cioè il
salto c’è stato con la nuova giunta, con Loiero.
ANSELMO
TORCHIA - PRES. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Esattamente,
esattamente. Francamente, ma molto francamente, non ricordo nemmeno se
sono
stato nominato solo con decreto presidenziale o della giunta regionale. Ma non
lo ricordo
nemmeno
guardi.
ALBERTO
NERAZZINI
Questi
sono dettagli. Presidente lo e’ su questo…
ANSELMO
TORCHIA – PRESIDENTE FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Ahimè,
ahimè!
ALBERTO
NERAZZINI
Perché
ahimè? Perché presidente?
ANSELMO
TORCHIA – PRESIDENTE FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Voglio
dire insomma ci sono dei problemi. C’è lei qui.
ALBERTO
NERAZZINI
La
fondazione Tommaso Campanella…
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Ahia!
ALBERTO
NERAZZINI
Lei mi
dice che prima dei finanziamenti e’ stato verificato il volume delle
prestazioni?
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Credo
proprio di sì.
ALBERTO
NERAZZINI
Cioè si
o crede di sì?
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Sì, sì,
era rafforzativo il credo.
ALBERTO
NERAZZINI
Avete
mai posto a verifica i bilanci della fondazione?
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
S’ sì,
li portano ogni… Bè io… lei mi dice cose un po’ tecniche per la verità, ma
sicuramente sì.
ALBERTO
NERAZZINI FUORI CAMPO
Anche
l’obiettivo era stabilito nello statuto: richiedere entro tre anni dall’atto
costitutivo il
riconoscimento
a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. In questi 3 anni, tutti
i
direttori
generali della Fondazione Campanella sono finiti nei guai con la giustizia. Il
primo
nome
scelto dalla giunta Loiero per la Fondazione, nel 2006, è Pietro Caligiuri.
Dopo pochi mesi
però è
coinvolto in una truffa da venti milioni di euro all’Unione Europea e finisce
agli arresti
domiciliari.
È sostituto da Francesco Talarico che si è appena dimesso da direttore generale
dell’Azienda
Sanitaria di Vibo Valentia, perché la sedicenne, Federica Monteleone muore a
causa
di un black out mentre la stanno operando di appendicite. Quando si chiudono le
indagini
sulla
morte della ragazza è rinviato a giudizio e, pure lui, deve lasciare la
Fondazione
Campanella.
Viene rimpiazzato dal direttore amministrativo Antonio Belcastro. Ora ci
chiediamo:
i 90 milioni che la Fondazione ha già sottratto al Fondo sanitario regionale
sono
stati
spesi bene? Se i finanziamenti non sono correlati alle prestazioni sanitarie,
la ricerca,
almeno
quella, ha ottenuto risultati importanti?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Queste
sono tutte le pubblicazioni, le ricerche e questi sono tutti i centri nazionali
ed
internazionali
presso i quali i nostri si recano e con i quali hanno rapporti.
ALBERTO
NERAZZINI
Ho
capito, ma potevano magari avere questi rapporti anche quando erano
semplicemente
ordinari
universitari?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Ce li
avevano anche alcuni di questi.
ALBERTO
NERAZZINI
Ecco
cioè non e’ che li hanno maturati dentro alla fondazione.
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Ma li
hanno maturati come persone, come professionisti e per il riconoscimento IRCCS…
ALBERTO
NERAZZINI
Servono!
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Servono.
ALBERTO
NERAZZINI
Vorrei
capire… sulla ricerca che avete….
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
La
fanno anche qua questa…
ALBERTO
NERAZZINI
Il
vostro obiettivo una volta IRCCS sarà quello di ottenere dei brevetti, di
produrre dei brevetti.
Perché
vi daranno dei soldi dal ministero…
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Certo!
ALBERTO
NERAZZINI
Perché
vi daranno dei soldi dal ministero, quindi voi dovete dire noi ricerchiamo…
facciamo una
ricerca
in tre anni su un correttore. Per dire, no…?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Sì.
ALBERTO
NERAZZINI
Dopo
tre anni dovete produrre un brevetto sul correttore.
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Perfetto,
perfetto. È così, e’ quello che stiamo iniziando a fare.
ALBERTO
NERAZZINI
Voglio
capire su cosa!?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Sulle attività che fanno in oncologia.
ALBERTO NERAZZINI
Cioè, direttore mi dica un…
ANTONIO BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh, ora io non so di preciso, possiamo spegnere un attimo? Eh sì…
ALBERTO
NERAZZINI
Era una
domanda morbida, morbida…
DIRETTORE SANITARIO FUORI CAMPO
Campi di ricerca in questo momento non ce ne abbiamo
ALBERTO NERAZZINI
Cioè non avete un campo di ricerca?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
No non
li conosciamo, dovremmo chiamare per sapere dall’oncologo, da un chirurgo
oncologo.
ALBERTO
NERAZZINI
Mi
sembrava una domanda…
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
… Innocua.
Però non lo e’ perché non siamo preparati, eh lo so. Se mi dà due minuti
chiamiamo
sopra e ce lo facciamo dire.
ALBERTO
NERAZZINI
Cioè
adesso lei mi dice chiama sopra e chiede “che cosa state facendo?”
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh,
voglio dire…. Non stiamo registrando?
ALBERTO
NERAZZINI
Però
andrebbe registrata questa cosa.
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh no
dai…
ALBERTO
NERAZZINI
Eh si,
vabbè’ chiamiamo sopra…
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO
Sentiamo
un attimo
ALBERTO
NERAZZINI
Così
scopriamo cosa stanno combinando questi ricercatori. A me sembra paradossale,
eh!
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Però
voglio dire l’errore non e’ che i 36 ce li danno perché facciamo ricerca eh…
ALBERTO
NERAZZINI
Il
presidente mi ha detto, attenzione noi prendiamo… intanto non ci bastano e
facciamo fatica
a stare
in quella cifra, ma noi prendiamo, abbiamo bisogno di soldi anche perché
facciamo non
solo prestazioni
e seguiamo il paziente, ma noi facciamo anche ricerca!
ANTONIO BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Vabbè’ però siccome la facciamo voglio dire, abbiamo visto i topi
ieri per dire…
ALBERTO NERAZZINI
Sì ho capito, i topi ce li ho pure io! Però non è quello direttore!
ANTONIO BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh no,
fanno ricerca…
ALBERTO
NERAZZINI
Ho
capito, ma magari il topo c’era pure senza la Tommaso Campanella!
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Intanto
non c’ero.
ALBERTO
NERAZZINI
Non
c’erano i topi o non c’era lei?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Non
c’erano i topi.
ALBERTO
NERAZZINI
Vabbè
però bisogna capire, per esempio sul topino cosa ci facciamo? Perché gli
rompiamo i
c……i al
topino?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh,
poverino! Tra l’altro a me dispiace.
ALBERTO
NERAZZINI
Anche a
me, però ci sarà un obiettivo di ricerca, no?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Ora
vediamo, dai.
ALBERTO
NERAZZINI FUORI CAMPO
Ci ha
pensato il direttore sanitario, che dopo un quarto d’ora torna con una serie di
carte e
appunti.
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Questi
sono i tumori ereditari che abbiamo già detto, mieloma multiplo, melanoma,
carcinoma
del
pancreas… Se per voi basta facciamo ad esempio questo qua e chiudiamo lì.
Allora un
attimo
solo… Quindi ricerca traslazionale nell’ambito del mieloma multiplo del tumore
ereditario
della
mammella…
ALBERTO
NERAZZINI
Direttore.
Eravamo rimasti alla ricerca, che cosa per esempio… Su cosa stanno lavorando i
vostri
ricercatori?
ANTONIO
BELCASTRO – DIR. FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Ma
stanno lavorando su una serie di temi e di ricerche… Ad esempio la ricerca
translazionale
nell’ambito
del mieloma multiplo dei tumori ereditari della mammella.
ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
Qualche giorno dopo l’intervista, a febbraio, Belcastro è stato
nominato dalla Giunta Loiero
direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini, diventando
così un esperto anche di
cariche.
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
E’ uno di qualità. Belcastro e’ uno di qualità.
ALBERTO NERAZZINI
E’ ancora direttore generale facente funzione alla Campanella e
direttore amministrativo della
Campanella, direttore generale di una struttura pubblica.
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Si perché là… perché noi le dico con estrema…
ALBERTO NERAZZINI
Cioè, è incompatibilità pura.
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Ma qual e’ l’incompatibilità, mi scusi?
ALBERTO NERAZZINI
Direttore generale di una struttura, di un’azienda pubblica, Mater
Domini,
contemporaneamente facente funzione di direttore generale nonché
direttore amministrativo di
una struttura privata, cioè Fondazione Campanella.
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
È vero che è ad interim perché non l’abbiamo ancora trovata un’altra
persona. Siccome c’è
questo discorso in IRCCS lasciamo, tanto si tratta ormai di mesi.
ALBERTO
NERAZZINI
Avete
avuto un po’ di sfortuna probabilmente per quanto riguarda i direttori
generali.
ANSELMO
TORCHIA – PRESIDENTE FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Sì, sì,
ma non sono nominati da me i direttori generali.
ALBERTO
NERAZZINI
No, no,
stia tranquillo, però Pietro Caligiuri, inquisito nella vicenda dei finanziamenti
della 488
e poi
e’ stato agli arresti domiciliari, proprio mentre era direttore generale.
ANSELMO
TORCHIA – PRESIDENTE FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA
Eh, ma
si e’ dimesso, abbiamo preso atto delle dimissioni e se ne è andato.
ALBERTO
NERAZZINI
Dopo
Caligiuri è arrivato Talarico ex direttore generale di Vibo poi rinviato a
giudizio per
omicidio
colposo e per istigazione alla corruzione per quanto riguarda la morte della
giovane
Federica
Monteleone.
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
In Calabria capita spesso, capita sovente che uno possa essere
impigliato nelle maglie della
magistratura.
ALBERTO
NERAZZINI
C’e’ un
percorso, coincidenze, casualità, sfortunato per quanto riguarda le direzioni
di quella
fondazione?
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Sì, sì,
se lei pensa che sia sfortunato va bene così.
ALBERTO
NERAZZINI
No
cercavo di avere un commento…
AGAZIO
LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA
Va bene
così fermiamoci adesso perché avevamo detto cinque minuti, sono un’ora e venti…
Non che
mi dispiaccia!
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
La
Fondazione Campanella aspira a diventare IRCCS, ovvero istituto di ricovero e
cura a
carattere
scientifico, e con questa certificazione che ti riconosce come struttura
d’eccellenza
puoi
accedere a finanziamenti pubblici e privati. In questa prospettiva,
immaginiamo, la
regione
ha stanziato in 4 anni 130 milioni di euro. Poi però per diventare IRCCS
bisogna
produrre
una ricerca. Non si è capito bene quale. Sta di fatto che i soldi girano, e gli
incidenti
capitano
dappertutto, ma in un ospedale non a norma capitano più spesso, in Calabria non
a
norma
gli ospedali sono 36. Vista la situazione, verrebbe da dire, qualche euro in
meno alla
Fondazione
Campanella e qualche gruppo elettrogeno in più, magari se capita un black out
non
muori.
Proseguiamo con gli IRCCS che quando funzionano hanno una straordinaria
utilità. In
Italia
sono 43, 19 pubblici, 24 privati, e altri 20 sono in attesa di riconoscimento.
SILVIO
GARATTINI – DIRETTORE ISTITUTO MARIO NEGRI
Il problema
e’ che molto spesso gli IRCCS sono derivati più che da necessità di tipo
scientifico
da
pressioni di tipo politico perché insomma idealmente ogni deputato o quasi
aspirerebbe ad
avere nel suo
paese o nella sua città un IRCCS per mostrare di aver fatto qualcosa.
PER AGGIORNAMENTI:
RispondiEliminahttp://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/733640/Fondazione-Campanella--chiesto-il-fallimento.html
IN AGGIUNTA:
RispondiEliminaDella Fondazione parla anche la relazione Riccio riportando che, alla richiesta di sapere quali lavori scientifici stessero producendo e con quali altre sedi o ricercatori erano in contatto, hanno ottenuto
un elenco di numeri di telefono ai quali non ha mai risposto nessuno.