Vita mondana a tutte le
ore, bar e locali di ogni genere sempre affollati, fiumi di alcool e
‘fancazzisti’ a iosa. Cosenza è ormai questa, ben lungi dalla sua denominazione
di ‘’Atene della Calabria’’ conquistata dai suoi figli impegnati in passato
negli studi scientifici e umanistici, nella politica, nel lavoro. Oggi è una
città alla deriva in cui l’educazione è solo un ricordo, gli studi e la lettura
sono stati accantonati a vantaggio di attività discutibili e spesso pericolose.
Basta farsi un giro a corso Mazzini, ma anche in altre strade, per rendersi
conto dell’imbarbarimento della società cosentina: gente che invece di parlare
urla usando parolacce e dialetto, entrambi diventati ormai la regola di un
linguaggio che non caratterizza solo i giovanissimi, ma investe anche gli
adulti, pronti a sbottare senza ritegno se ci si ferma quando il semaforo
è rosso, se non si parte immediatamente
quando diventa verde o a litigare per un parcheggio e ad attaccarsi ai clacson in
ogni occasione. E a disfarsi di rifiuti, grandi o piccoli, in ogni dove.
Ignoranza, sporcizia e animosità. Per la prima, fatevi un giro nelle scuole
della città per rendervi conto del grado di preparazione dei cosentini del futuro;
per la seconda, fatevi un giro per le strade del centro, delle periferie o del
centro storico e troverete spazzatura a cumuli, deiezioni di cani e luoghi
fatti oggetto di atti vandalici. Per la terza non avrete bisogno di fare molti
giri, chissà quante volte vi sarà capitato di scontrarvi con persone che sono
sempre sul punto di esplodere. Non esiste il rispetto delle regole, ognuno fa
quel che vuole e tutto intorno è un continuo ingurgitare di cibo e alcol in
gran quantità. E anche un continuo spostarsi da un locale a un altro. Come si
possano sostenere questi ritmi e questo tenore di vita è un mistero, visto che
Cosenza, da buona città calabrese, vanta anch’essa un alto numero di
disoccupati. Saranno disoccupati con rendita a questo punto, considerato che
sono i protagonisti della movida cittadina, di certo non economica e che non
permette di lavorare la mattina se ogni sera ci si diverte fino alle tre/quattro,
scorrazzando per le strade della città in cerca di bagordi. Questo è tutto ciò
che rimane della città di Telesio, diventata non a caso la città di Alarico,
con buona pace di popolo e amministratori.
1-1-15
©Francesca Canino
Forse la signora...che non è degna di essere chiamata giornalista...poiché i veri giornalisti dovrebbero raccontare fatti realistici, oggettivi e non di parte, come lei invece ha fatto,vive solo di notte, quando i liberi cittadini danno giusto sfogo alla loro libertà dopo una giornata pesante; cosa che tra l altro è assolutamente leggittima è accade ovunque, non solo a Cosenza. La signora non è nelle case dei cosentini per poter constatare il totale abbandono della lettura e della cultura, forse servirebbe a lei leggere qualche libro in più per poter aprire di più la mente e per saper scrivere un articolo degno di essere chiamato tale. Per quanto mi riguarda ho letto solo parole di sdegno partorite da una mente forse anche un pò razzista, e sinceramente tutto ciò che lei ha scritto è solo un "SUO"pensiero, non un racconto di verità! Cosenza è sempre più bella e sempre più avanti, le manifestazioni culturali che ci regala da qualche anno a questa parte sono da lodare, e non dimentichiamo che di cultura COSENZA ne è piena. Consiglio alla Signora il nostro magnifico museo all'aperto e di seguire le visite guidate della nostra città organizzate dal comune,per conoscere la storia di una delle città più belle della Calabria; probabilmente non ne è a conoscenza a causa dell' ignoranza che le appartiene; a maggior ragione se lei è cosentina, a quanto ignoranza dovrebbe vergognarsi di essere un a nostra concittadina e di aver scritto un eresia!
RispondiEliminaInoltre siamo cittadini onesti e lavoratori, per chi ha un lavoro e se lo può permettere, chi non ce l ha tira avanti con dignità e forza,il marcio è rappresentato da una piccola fetta, come accade in tutte le città del mondo; ad esempio da questo" pseudo articolo" si evince il fatto che lei rappresenta la minoranza delle piccole menti omofobe e razziste. Le auguro che questo nuovo anno possa aprirle la mente.
RispondiEliminaCaro Signore, capisco che quando si è punti nel vivo della propria quotidianità si perde di vista ciò che si legge e si dicono cose prive di senso... Parla di ignoranza..proprio Lei?! vada a correggere gli "orrori grammaticali" in cui è incorso nello scrivere...Lei legge?non credo ...perché avrebbe avuto modo di conoscere la professionalità e lo spessore culturale e mentale della Giornalista da cui può solo apprendere! Dice che è di ampie vedute? penso proprio che la ristrettezza mentale e la pochezza attanaglino la Sua mente perchè non è neanche riuscito a cogliere il significato ed il contenuto dell'articolo scritto... ho letto parole come razzista, ignorante e tanto altro ancora...In un paese come il nostro "ancora apparentemente democratico", Le ricordo che c'è libertà di parola e informazione...Cosenza è tanto avanti apparentemente e tanto indietro effettivamente per la presenza di gente come Lei e di tanti altri parassiti..... Ammirevole e condivisibile è l'analisi fatta dalla Giornalista che descrive le abitudini dei Cosentini , tra i quali forse anche Lei rientra... ma qualcosa di più edificante no? così pensate che Cosenza possa evolversi? Mah... punti di vista...nel frattempo La invito a non perdere tempo con gente ignorante razzista ...e di berci su...alla nostra salute , dimenticando la pesante giornata lavorativa nello svago e nell'alcool... cin cin
Tanto per chiarire non sono un signore,ma una donna;i miei errori grammaticali , grazie a Dio sono correggibili e recuperabili,purtroppo ciò che non e recuperabile è la piccolezza di alcune menti,inoltre basta che sappia scrivere in modo corretto la giornalista, ma per quanto riguarda i contenuti lascia abbastanza a desiderare.Per quanto mi riguarda il mio pensiero resta uguale, come il suo e quello di tante altre persone che per fortuna hanno manifestato il mio stesso pensiero. Cara signora le auguro buon anno e di berci su lei,probabilmente di alchol se ne intende più di me a quanto vedo e forse ne avrà anche più bisogno!Io sono serena così. Mi dispiace solo per la mia bella Cosenza che purtroppo è popolata da persone che la pensano come lei e se non va avanti,la correggo, è proprio per individui come lei. La saluto ho cose più importanti da fare che stare qui a leggere idiozie,ribatta quanto vuole il mio pensiero lo conosce già.
RispondiEliminaI commenti di Andrea Masiello sono la conferma di ciò che ho scritto.
RispondiEliminaPurtroppo ciò che scrive la dottoressa Canino è vero! E non sono la sola ad averlo constatato. Io non abito a Cosenza, ma sono solita frequentare il nostro capoluogo di provincia e ahinoi! ho notato esattamente il verificarsi di situazioni analoghe a quelle descritte nell'articolo! peccato perchè Cosenza non merita tutto questo!E nemmeno i cosentini
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