‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

09 maggio 2021

LETTERE: Cosenza, a Santa Teresa i gestori dei locali si impossessano degli spazi pubblici


Riceviamo e pubblichiamo

Ci sentiamo in dovere di evidenziare le pessime condizioni in cui versa uno dei quartieri più centrali della città, cioè Santa Teresa. È risaputo da tempo che nonostante le restrizioni a causa del Covid-19, gli assembramenti non sono mai stati evitati, né qui, né in altre zone note per le aggregazioni sociali. Ieri sera, oltre alle centinaia di giovani (tantissimi senza mascherina) che hanno riempito la piazza dal pomeriggio senza mantenere alcuna distanza, malgrado i numeri non confortanti dei contagi, abbiamo notato la quantità spaventosa di rifiuti abbandonati, in particolare bottiglie di birra. Al mattino lo spettacolo è agghiacciante: tra vetri, cartoni della pizza, sacchetti, bicchieri, cannucce e altro, vien da chiedersi se è giusto per chi vi risiede dover convivere con tanto degrado. Le grandi aiuole diventano due enormi discariche e i marciapiedi su cui affacciano i locali sono sudici e impraticabili.

Assembramenti in piazza Santa  Teresa


Ma la cosa che ci preme soprattutto denunciare è la sfrontatezza dei gestori che si sono impadroniti – come potete vedere dalle foto – del suolo pubblico, riducendo gli spazi degli alberi (la maggior parte eliminati) o a piccole discariche o a spazi chiusi con cemento, materiale di risulta (come davanti al bar Mario nella piazza) e metallo per evitare che ne vengano piantati altri e poter avere loro la possibilità di mettere un tavolino in più. 

Aiuola davanti al bar Mario

Purtroppo non ci sono controlli, altrimenti i vigili o chi per loro avrebbero notato che si stanno avvelenando gli ultimi alberi rimasti, che molti di essi sono stati sradicati, l’ultimo, infatti, è stato eliminato pochi giorni fa dinanzi al nuovo locale che aprirà a breve nella zona. Spazi e beni pubblici non possono essere trattati come se fossero di proprietà dei gestori commerciali, ci chiediamo perché noi cittadini dobbiamo essere privati malamente e prepotentemente dei nostri beni pubblici. Decoro urbano e polizia municipale si facciano un giro sui marciapiedi della movida e facciano ripristinare lo stato precedente dei luoghi e soprattutto sanzionino chiunque si comporti da padrone del suolo pubblico. O dobbiamo pensarci noi e iniziare una guerra con questa gente?

Comitato Cosenza vivibile


Albero eliminato



Davanti al Cheers

Via Parisio


 

 

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