La realizzazione del parco eolico di Mongrassano fa
discutere ancora, nonostante i lavori siano terminati e le pale siano entrate
in funzione. Sull’argomento abbiamo scritto molto, sottolineando
che le sei torri eoliche, alte 150 metri, sorgono su un’area
classificata ad alto rischio sismico e idrogeologico, che l’impianto di 16 megawatt
indebolisce il territorio già fragile della località in cui è stato costruito
(Aia dei Venti), che è un affare di 40milioni di euro e che le
irregolarità non si contano. I lavori,
infatti, sono stati effettuati senza rispettare molte delle leggi
vigenti. Numerose sono state le proteste dei residenti nei mesi scorsi, a cui
ha fatto seguito una interrogazione parlamentare, da
parte di otto senatori, indirizzata ai Ministri
dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e per i Beni e le
attività culturali e per il turismo.
Oggi, il parco è stato
ultimato, le pale producono un rumore assordante al punto che alcuni cittadini
si sono rivolti all’Arpacal per chiedere gli opportuni accertamenti
dell’impatto sonoro. Ma al momento tutto tace, sia sulle rilevazioni acustiche,
sia sulle irregolarità che sarebbero state commesse. Nei giorni scorsi, è
accaduto, però, un fatto sconcertante: il Direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del
Mibact, a proposito della richiesta di
accesso civico sul parco eolico di Mongrassano, presentata dalla senatrice
Margherita Corrado nell’autunno 2019,
ha ulteriormente differito l’accesso, poiché la Direzione continua a
riscontrare “circostanze potenzialmente
idonee ad escludere anche temporaneamente l’accoglimento ex art. 5 e segg. del
D. Lgs. 33/2013”.
Val la pena ricordare che l’art 5 e segg. ex D. Lgs. 33/2013
definisce necessario il diniego all’istanza di accesso principalmente per
evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici
inerenti a:
a) sicurezza pubblica e ordine pubblico,
b) sicurezza nazionale,
c) relazioni internazionali,
d) politica e stabilità finanziaria ed economica dello
Stato,
e) conduzione di indagini sui reati e loro perseguimento,
f) regolare svolgimento di attività ispettive, nonché per
evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno dei seguenti interessi
privati: a) protezione di dati personali, b) libertà e segretezza della
corrispondenza, c): interessi economici e commerciali di una persona fisica o
giuridica.
«In attesa di sapere
– scrive la senatrice Corrado - in che
modo una richiesta di accesso agli atti come quella avanzata su sollecitazione
di cittadini e associazioni del territorio (in particolare il Gruppo Ambiente e
Territorio), possa ledere interessi della Nazione e/o di privati che il MiBACT
reputa prevalenti su quelli della comunità direttamente coinvolta dalla
realizzazione delle torri eoliche, non solo costruite ed entrate in funzione,
nel frattempo, nonostante la sospensione del cantiere decretata dal
predecessore della Galloni a maggio 2019, ma causa di gravi disturbi da
inquinamento acustico per gli
abitanti di Mongrassano, torno a sognare un Ministero Beni Culturali
all’altezza del compito che la Costituzione, all’art. 9, affida allo Stato in
tema di cultura, statuendo che la Repubblica tutela il paesaggio e il
patrimonio storico-artistico della Nazione».
Cosenza, 6 novembre 2020
©
Francesca Canino
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