Un Airbus A320 come quello atterrato a Pescara |
La pandemia
causata dal Coronavirus ha fermato le attività dei cittadini, gli spostamenti
tra un comune e l’altro, in pratica la vita degli italiani che, nel giro di qualche
settimana, hanno dovuto fare i conti con quarantene, mascherine e divieti vari.
Dai media apprendiamo quotidianamente l’andamento dei contagi e le
catastrofiche situazioni negli ospedali delle zone più colpite, mentre
continuano senza sosta gli appelli che invitano a “stare a casa”. Un paese
bloccato, in cui accadono, tuttavia, fatti inquietanti.
Non si sono fermati, infatti, i voli
dall’Iran verso l’Italia e l’Europa, nonostante il paese asiatico sia il secondo focolaio dell’infezione. Le
autorità iraniane hanno vietato gli spostamenti all’interno del paese, ma non
quelli che fanno rotta in Italia e nelle capitali europee. Sono davvero poche le
notizie certe sull’epidemia da Covid-19 che ha colpito l’Iran. Il presidente Rouhani
ha deciso che le notizie riguardanti il Coronavirus saranno tenute sotto
controllo al fine di evitare l’isolamento di Teheran per paura del contagio. Si controllano le notizie, ma non i voli
tra Iran, Europa e Cina, colpiti da una pandemia senza eguali. Perché?
Lo abbiamo chiesto al giornalista
Massimo Alberizzi, direttore di Africa Express e di Senza Bavaglio, e alla collega Monica
Mistretta, che da alcune settimane seguono da vicino questi avvenimenti. «La Cina
per Teheran è diventata economicamente indispensabile – dichiara Alberizzi - ma
le immagini dei morti per il misterioso Coronavirus ha spinto il ministro della
Salute iraniano, Saaed Namaki, a bloccare temporaneamente tutti i voli da e per
la Cina. La Mahan Air, però, una compagnia privata messa sotto sanzioni
statunitensi per il suo ruolo nei traffici di armi e i legami con il Corpo
delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, continua a fare la spola con la Cina».
Intanto, le persone colpite dal
virus sono migliaia, il governo di Teheran valuta l’uso della forza per fermare il contagio,
ma la Mahan Air, che va e viene ininterrottamente dalla Cina «è legata a doppio filo –
asserisce Monica Mistretta - alle Forze Quds delle Guardie Rivoluzionarie
Islamiche, quelle, per intenderci, responsabili delle operazioni coperte
all’estero per conto di Teheran. O, se preferite, quelle che adesso sono
impegnate nell’ultima, complicata fase della guerra siriana a Idlib che vede la
Siria di Assad schierata al fianco di russi e Iran contro la Turchia. Ed è
questo il punto: a Idlib la Cina ha un grosso problema da risolvere (https://www.africa-express.info/2020/03/06/come-la-guerra-in-siria-e-lalleanza-cina-iran-ha-aiutato-il-coronavirus-a-diffondersi-nel-mondo/)».
Idlib, Siria |
Ma cosa c’entra l’Italia?
In piena
emergenza Coronavirus, a Rimini, non ancora zona rossa, atterra un aereo della
compagnia Iran Air proveniente dall’aeroporto internazionale di Teheran, dopo
aver fatto scalo a Milano Malpensa. «Sul sito
Flight Radar 24 – spiega Mistretta - il volo proveniente dall’Iran che ha
toccato i due aeroporti italiani ha un nome: EP-IBB. Alle 18.40 l’aereo
della Iran Air decolla in direzione di Teheran. Tre giorni
dopo, il 6 marzo, tutto si ripete come da copione: l’arrivo dell’aereo da
Teheran a Milano alle 12.36 e poi ancora lo scalo a Rimini e il ritorno verso
l’Iran nel tardo pomeriggio. È una modalità che si ripete di frequente. Il
copione collaudato a Malpensa funziona anche nell’aeroporto londinese di
Heathrow. Sono gli scali a Rimini della compagnia nazionale iraniana che
dovrebbero fare riflettere se non altro per la coincidenza dell’alto numero di
contagi in città» (https://www.africa-express.info/2020/03/09/nessuno-ferma-i-voli-milano-rimini-teheran-e-liran-e-il-secondo-focolaio-del-virus-al-mondo/).
Tre giorni fa ha chiuso l’aeroporto di Rimini e da ieri Iran Air
ha cominciato a fare scalo a Pescara: nessun altro aeroporto europeo è disposto
a sfidare le sanzioni statunitensi per rifornire i serbatoi della compagnia
aerea nazionale iraniana e così i grossi Airbus diretti nelle città europee
faranno scalo in Abruzzo. «L’aeroporto di Pescara da ieri è chiuso come
quello di Rimini, tranne per le emergenze: ma il rifornimento di carburante
alla Iran Air andrà avanti per tutto il mese», dice Alberizzi.
«La scelta della città abruzzese resta senza spiegazione
–precisa Mistretta – e tra esercitazioni antiterrorismo e falsi allarmi bomba,
la seconda metà del 2019 per Pescara è stata già piuttosto movimentata.
Mancavano solo i voli della compagnia iraniana. E
poi, ancora, arriviamo alla ormai celebre colonna militare sulla
A14 Adriatica che ha sfilato alle 23.00 dell’11 marzo in piena emergenza
Coronavirus. Non è chiaro se i tir con i carri armati fossero parte
dell’esercitazione Nato Defender Europe 20, come riporta il quotidiano
locale “Il Centro”: poche ore prima
l’esercito americano, infatti, aveva deciso di ridurre la portata delle manovre
per evitare contagi e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, aveva
annunciato che l’Italia non avrebbe partecipato».
La tensione tra Europa e Stati Uniti è altissima, poiché, secondo i termini all’accordo sul nucleare iraniano, a ottobre
scadrà l’embargo Onu per la vendita di armi convenzionali all’Iran. «Cina,
Europa e Russia, per le quali l’accordo è ancora in vigore, saranno libere di
fornire armamenti a Teheran – conclude Alberizzi – e l’America almeno su questo
punto è compatta intorno a Trump: l’embargo Onu sulle armi all’Iran deve essere
esteso. L’Europa glissa. L’Italia, con i
suoi rifornimenti di carburante alla Iran Air, è in prima linea contro le
sanzioni americane. Il gioco si fa sempre più pericoloso» (https://www.africa-express.info/2020/03/16/coronavirus-italia-bloccata-ma-i-voli-con-liran-continuano-imperterrati/).
Oggi, il sito di Africa Express è stato hackerato, segno inequivocabile che queste inchieste hanno dato fastidio.
Le foto sono state concesse dal direttore Massimo Alberizzi
16 marzo 2020
Francesca Canino
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