Movida più sregolata del periodo pre-pandemia a
Santa Teresa. Noi, residenti di Santa Teresa, abbiamo notato che da giorni la
piazza è tornata ad essere affollata di giovanissimi che si svagano dopo due
mesi di confinamento. Favoriti dalle alte temperature di questi giorni, i
ragazzi riprendono le vecchie abitudini – a dispetto di chi diceva durante la
quarantena che nulla sarebbe stato più come prima – e dimenticano le pene della
forzata chiusura in casa, distraendosi con alcol e chiacchiere tra amici.
Ovviamente senza rispettare il distanziamento previsto, né indossare le
mascherine, come se la pandemia non fosse mai esistita. E così, anche sabato
sera, come era già successo nei giorni precedenti, una moltitudine di giovani
si è ritrovata nella piazza, in prossimità di alcuni locali, per ‘stare
insieme’, dimenticando di indossare la mascherina e di mantenere le distanze
tra di loro. Le foto e i video che alleghiamo ne sono la prova.
Val la pena ricordare che i contagi sono in aumento
in tutta la penisola e che il16 maggio in Calabria sono stati registrati sette
casi positivi, un numero che è destinato a crescere poiché nessuno controlla e
impone il rispetto delle regole. Sui tamponi non si conosce la verità, non si
sa, infatti, quanti ne siano stati eseguiti, quanti processati, quanti abbandonati
nei frigoriferi. Non dimentichiamo che ultimamente sono rientrate molte persone
dal Nord, alle quali non è stato fatto il tampone e questi potrebbero essere
delle mine vaganti. Il rischio di un secondo confinamento potrebbe essere
realtà.
Il comportamento dei giovani della movida ci
indigna, temiamo un’ondata di contagi e un nuovo lockdown, con tutti i problemi
che esso comporta.
Per questo motivo - dopo aver purtroppo dovuto constatare
che la polizia è intervenuta, ma evidentemente questo non è bastato a
ristabilire le regole, e che la polizia municipale non si vede, abbiamo segnalato agli organi competenti quanto sta avvenendo in queste sere e
invochiamo i dovuti controlli affinché si rispettino le regole. Cosenza
potrebbe diventare zona rossa nel giro di una decina di giorni e i suoi
abitanti potrebbero di nuovo essere rinchiusi in casa con l’estate alle porte.
Bisogna pensare ai bambini e agli anziani che non reggerebbero una seconda quarantena,
al blocco di ogni attività economica che contribuirebbe a impoverire ancor di
più le famiglie. E non si sa, inoltre, come potrebbe manifestarsi la seconda
fase dei contagi, considerato che il virus ancora si consce molto poco. A parte ciò, le regole devono essere
rispettate e i tutori dell’ordine devono vigilare per farle osservare, in gioco
c’è la nostra salute e il nostro futuro.
Comitato Santa Teresa
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