Foto dal web |
La scorsa
settimana, a Montegiordano, sono stati tagliati 115 pini quasi secolari sul
lungomare Liguori. Da uno studio condotto sulle determine emesse dal comune di
Montegiordano aventi a oggetto il taglio dei suddetti pini, si può ricostruire ciò
che è accaduto nelle settimane precedenti e le modalità con cui sono state
prese alcune decisioni che hanno privato i residenti del piccolo centro dell’Alto
Jonio di un patrimonio arboreo dal valore inestimabile.
Con una
determina datata 24 gennaio 2020, l’amministrazione comunale di Montegiordano, dopo
aver premesso la necessaria riqualificazione del lungomare, ha assunto “l’impegno di spesa per la messa a dimora di
n° 140 piante sul lungomare Giorgio Liguori compreso primo trattamento e
prima concimazione”, servizio per il quale è stato “quantizzato un preventivo ammontante ad € 16.476”.
Si
apprende che le piante verranno fornite da una ditta che ha presentato un
preventivo in comune il 22/01/2020, da cui si evince una specifica così
distinta: caparra confirmatoria 40% entro e non oltre il 08/01/2020, 30% inizio dei
lavori, 30% conclusione lavori. Non
sappiamo se sono state valutate offerte presentate da altre ditte. La
determina in questione è stata pubblicata sull’Albo pretorio il 31 marzo 2020,
con il numero 166 sul Registro di
pubblicazione. Resterà ‘affissa’ fino al 15 aprile prossimo per “eventuali ricorsi ed opposizioni di sorta”.
Purtroppo, i pini sono stati già
tagliati.
Il 19/2/20 si
liquida l’acconto del 40% alla ditta vivaistica con la determina n.17. La
pubblicazione sull’Albo avviene lo stesso giorno e il numero sul registro di
pubblicazione è 82.
In data 2 marzo
2020, con la determina n. 23, pubblicata il 13 marzo sull’Albo pretorio con il
numero 147, si procede all’impegno “spesa per sopralluogo, analisi e studio
cartografico, analisi VTA, redazione progetto e direzione lavori per n°100
piante di conifera sul lungomare Giorgio Liguori”. Da 140 gli alberi da piantare diventano 100, l’amministrazione comunale abbatte i pini, cioè
conifere, per sostituirli con ‘piante di conifera’, ma ciò che sorprende è che il 24 gennaio si effettua un
impegno di spesa per mettere a dimora 140
piante e il 2 marzo, 38 giorni dopo,
si decide di richiedere un “sopralluogo,
analisi e studio cartografico, analisi VTA, redazione progetto e direzione
lavori per n°100 piante di conifera
sul lungomare Giorgio Liguori”, servizio che sarà svolto da una ditta della
provincia di Reggio Calabria e che costerà € 2.440. Anche in questo caso non è dato sapere se sono pervenute al
comune offerte da altre ditte per svolgere il sopralluogo.
A rigor di
logica, prima di impegnare la spesa per la messa a dimora dei 140 alberi
(determina del 24 gennaio) si sarebbe dovuto richiedere il sopralluogo (chiesto
invece il 2 marzo). Dal lavoro svolto dalla ditta emergerà che 115 pini su 118 sono pericolosi e
necessitano di taglio e successivo trasporto in discarica.
Ed ecco
che spunta un’altra determina, la n. 41 del 13 marzo 2020, con la quale si
impegna la spesa “per lavori di
estirpazione ceppi - alberi presso il lungomare” con smaltimento in
discarica di 115 pini, da affidare a
una ditta di Corigliano/Rossano, “che con
nota del 13 marzo 2020 ha comunicato la fattibilità dell’esecuzione a costo zero per il Comune”, mentre per estirpare i ceppi rimanenti e
l’apparato radicale, a seguito di trattativa effettuata, si è dichiarata
disponibile una ditta di Terranova da Sibari “ad eseguire i lavori per €
5.000, oltre I.V.A., come da preventivo presentato il 09/03/2020”. La
determina è stata pubblicata il 13 marzo con il numero 145 sul registro pubblicazioni
e solo due giorni prima, quindi l’11
marzo, è stata emanata un’Ordinanza sindacale per tagliare 115 pini.
Abbiamo
voluto richiamare i numeri della pubblicazione sul registro per far notare che
la determina del 24 gennaio riporta il numero 166, mentre l’ultima determina, datata 13 marzo, riporta come
numero di pubblicazione il 145. Non
è stato rispettato l’ordine progressivo, come mai?
Il
balletto di numeri, determine, lavori, alcuni a costo zero, come quelli per lo
smaltimento dei 115 pini, servirà a capire tutte le fasi dell’operazione.
Rimane però un interrogativo: dove saranno stati smaltiti i pini dalla ditta
che si è offerta di compiere questo lavoro a costo zero?
Cosenza, 6
aprile 2020
©
Francesca Canino
Nessun commento:
Posta un commento