Per i cosentini
è la statua della Libertà. Situata in piazza XV Marzo, ex piazza Prefettura, fu
realizzata da Giuseppe Pacchioni, bolognese, per ricordare un episodio della
storia cittadina che tanti martiri fece in nome di una libertà che forse non si
è mai compiuta.
Oggi il
monumento versa in pessime condizioni, è annerito, in alcune parti scrostato, pericolante.
Come spesso accade in città, i beni culturali non interessano a nessuno e anche
quando sono evidentissimi i segni dell’incuria, nessuno interviene per salvare
le vestigia del passato.
Eppure, la statua che per i più anziani rappresenta la
Madre d’Italia, racconta una storia d’amore, profondo, totale, rivoluzionario
come tutti i grandi amori, anche quando non coinvolge due persone, ma un intero
popolo che lottava per l’unità. In tanti caddero nelle Idi di Marzo cosentine (http://francescacanino.blogspot.com/2016/03/il-moto-cosentino-del-15-marzo-184.html),
in
quel sogno di libertà che solo pochi mesi dopo uccise anche i fratelli Bandiera.
L’autore, Giuseppe Pacchioni, uno dei superstiti della spedizione dei fratelli veneziani, scolpì la statua della “Libertà d’Italia” nel 1878, incidendo sul piedistallo i nomi dei patrioti che parteciparono alla spedizione e quelli dei cosentini che organizzarono il moto insurrezionale del 15 marzo 1844. Fu proprio questo evento che diede il nome alla piazza, scenario della rivolta. Le iscrizioni sulle lapidi del basamento sono state dettate da Giosuè Carducci.
L’autore, Giuseppe Pacchioni, uno dei superstiti della spedizione dei fratelli veneziani, scolpì la statua della “Libertà d’Italia” nel 1878, incidendo sul piedistallo i nomi dei patrioti che parteciparono alla spedizione e quelli dei cosentini che organizzarono il moto insurrezionale del 15 marzo 1844. Fu proprio questo evento che diede il nome alla piazza, scenario della rivolta. Le iscrizioni sulle lapidi del basamento sono state dettate da Giosuè Carducci.
In nome dei
martiri e dei tanti cosentini che ancora si emozionano dinanzi ad essa,
Salviamo la Statua della Libertà, non disperdiamo un patrimonio che è parte di
noi tutti.
Cosenza,
13 settembre 2019
©
Francesca Canino
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