UNA
nota del Dipartimento tutela della salute dello scorso mese di febbraio ha
invitato i direttori generali delle ASP e degli ospedali calabresi ad attivare con
‹‹estrema urgenza›› l’accentramento delle attività di validazione e lavorazione
delle unità di sangue nelle sedi di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Il
sangue raccolto nei diversi spoke regionali dovrà, dunque, essere inviato nei
tre hub di riferimento per la lavorazione.
Un
documento della Simti (Società italiana medicina trasfusionale e immunoematologia)
dei giorni scorsi fa rilevare che il servizio per il trasporto del sangue è
stato affidato senza capitolato e gara, ma solo integrando una preesistente
convenzione. Con una delibera del 16 marzo scorso (n.438), il direttore
generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, ha approvato, infatti,
l’integrazione di una convenzione, posta in essere negli anni scorsi, tra la
stessa Asp e l’Avis provinciale per “il servizio di trasporto di materiali
biologici”, nelle more dell’espletamento della gara regionale (verbale del
9.3.17). Su questo punto la Simti ritiene che per ‹‹la complessità, l’onerosità
e l’importanza del sistema trasporti nel processo da attuare sarebbe stato
indispensabile un capitolato e una gara d’appalto regionale, tutt’ora ipotizzata››.
Occorre precisare che nel programma
operativo 2016-’18 del DCA 64/2016, il commissario Scura ha descritto il crono
programma per “Espletare la gara unica regionale per la riorganizzazione dei
trasporti delle unità di sangue e dei campioni biologici”, ma la gara non è
partita e oggi, per attivare l’accentramento delle attività con estrema urgenza
previsto dal DPGR-CA 58/2014, si ricorre all’integrazione di una pregressa
convenzione tra Asp e Avis. Il tempo non è di certo mancato per espletare una
gara, visto che l’attivazione dell’accentramento con estrema urgenza è stata
prevista nel 2014 e il commissario, nel 2016, ha stilato il crono programma per
indire un bando di gara.
Dalla delibera 438, inoltre,
emerge che il direttore generale dell’Asp di Cosenza, in accordo con il
direttore generale dell’Azienda ospedaliera bruzia, ha previsto che il
trasporto riguarderà solo le unità di sangue provenienti dalla raccolta verso Cosenza
e delle unità, qui lavorate, e poi inviate verso i servizi trasfusionali di
Castrovillari, Rossano, Paola. Si tratta, perciò, di trasporti di sangue non in
urgenza. Non è stato indicato nella delibera il tempo entro il quale deve
avvenire la consegna e tuttavia la ditta trasportante annota che nel trasporto
si possono presentare anomalie o inconvenienti, come ‹‹problemi di viabilità
e/o di traffico che possono ritardare o impedire il raggiungimento della sede››,
ma non sono stati previsti né percorsi alternativi in caso di incidenti e di
blocco del traffico, né altre vetture e personale pronti a intervenire in
questi casi. Non viene nemmeno specificato come e quando saranno consegnate le
sacche di sangue e come sarà assicurato il trasporto in emergenza-urgenza.
C’è poi l’impegno di spesa che
appare decisamente esagerato: l’incarico è stato affidato all’Avis al costo di
€ 1,69/Km. Applicando questa tariffa, si calcola che un solo viaggio da Cosenza
a Castrovillari e viceversa ammonta a € 440. Annualmente la spesa si aggirerà
sulle 320.000 euro. Si sarebbe potuto risparmiare affidando il servizio dopo una regolare gara e stabilendo tariffe meno care per il trasporto visto che la Calabria è una regione sottoposta a piano di rientro e che l'offerta sanitaria regionale lascia molto a desiderare.
6-4-2017
© FRANCESCA CANINO
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