On.
Ministro della Salute,
il
12 febbraio si è verificato un evento drammatico che, come Lei stessa ha
dichiarato, non dovrebbe mai verificarsi in un paese civile: la morte di un
neonato che, nell’assurda ricerca di un posto letto in una UTIN, ha perso
quella vita appena sbocciata.
Come
Ministro della Salute ma anche, penso, come cittadina italiana, donna, e futura
madre, ha inteso interpretare l’indignazione di ognuno di noi inviando
immediatamente gli ispettori ministeriali a verificare quanto accaduto e
minacciando cadute di teste. Mi pare che Lei interpreti in modo estremamente
riduttivo il Suo ruolo di Ministro della Salute, che cosa ha fatto per far sì
che casi così drammatici non si verificassero?
Noi
della CISL Medici di Cosenza, insieme alle altre sigle sindacali, è da oltre un
anno che denunciamo gravi carenze nell’assistenza sanitaria a causa di tagli
insensati che, in nome di una millantata maggiore efficienza, hanno di fatto
sospeso il diritto alla salute dei cittadini italiani e di quelli calabresi in
particolare. In quattro anni di commissariamento per un Piano di Rientro, sotto
la regia del Suo Ministero e del MEF, che ha solo tagliato senza organizzare
alcunché, avete posto le basi per il verificarsi di eventi tanto drammatici.
Anzi, viste le premesse, la cosa strana è che, in fondo, se ne verifichino
pochi.
A
novembre scorso, obtorto collo, è venuta a fare un giro in Calabria. La
invitavamo da un anno ma, dove non poté il grido di dolore di un popolo
supplicante, potettero le elezioni imminenti. Venne, al fine, e abbiamo ancora
nella mente le Sue espressioni, direi, di schifo per le condizioni strutturali
dell’ospedale di Cosenza, le sue promesse di avere la Calabria in cima alla Sua
agenda, lo sblocco del turn-over, visite trimestrali per verificare gli stati
di avanzamento della riorganizzazione. Marzo è arrivato e a giorni dovrebbe
tornare ma, il Governo di cui Lei fa parte, non è stato neanche in grado di
nominare il Commissario ad Acta. In Piano di Rientro, senza tale figura,
ancorché competente o meno, non è possibile fare nulla.
Il
Percorso Nascita che Lei, in TV, dice essere imprescindibile in un paese
civile, qui da noi va avanti grazie alla buona volontà e al senso di
responsabilità degli operatori della sanità: medici, infermieri ed ausiliari.
Nelle altre branche, se possibile, la situazione è ancora peggiore.
Rianimazione, chirurgia, medicina, 118, sono allo stremo e ogni giorno che
passa la possibilità di eventi drammatici raddoppia. Non aspetti il morto per
potersi dolere davanti alle telecamere mandando ispettori. Faccia il Ministro
della Salute e non l’equilibrista della politica. Per concludere: se quanto sta
facendo per la Calabria significa essere in cima alla Sua agenda, per favore, ci
cancelli.
Rodolfo Gualtieri
Segretario Az.
Osp. di Cosenza Cisl medici
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