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18 febbraio 2015

Lettera al ministro della Salute


On. Ministro della Salute,

il 12 febbraio si è verificato un evento drammatico che, come Lei stessa ha dichiarato, non dovrebbe mai verificarsi in un paese civile: la morte di un neonato che, nell’assurda ricerca di un posto letto in una UTIN, ha perso quella vita appena sbocciata.

Come Ministro della Salute ma anche, penso, come cittadina italiana, donna, e futura madre, ha inteso interpretare l’indignazione di ognuno di noi inviando immediatamente gli ispettori ministeriali a verificare quanto accaduto e minacciando cadute di teste. Mi pare che Lei interpreti in modo estremamente riduttivo il Suo ruolo di Ministro della Salute, che cosa ha fatto per far sì che casi così drammatici non si verificassero?

Noi della CISL Medici di Cosenza, insieme alle altre sigle sindacali, è da oltre un anno che denunciamo gravi carenze nell’assistenza sanitaria a causa di tagli insensati che, in nome di una millantata maggiore efficienza, hanno di fatto sospeso il diritto alla salute dei cittadini italiani e di quelli calabresi in particolare. In quattro anni di commissariamento per un Piano di Rientro, sotto la regia del Suo Ministero e del MEF, che ha solo tagliato senza organizzare alcunché, avete posto le basi per il verificarsi di eventi tanto drammatici. Anzi, viste le premesse, la cosa strana è che, in fondo, se ne verifichino pochi.

A novembre scorso, obtorto collo, è venuta a fare un giro in Calabria. La invitavamo da un anno ma, dove non poté il grido di dolore di un popolo supplicante, potettero le elezioni imminenti. Venne, al fine, e abbiamo ancora nella mente le Sue espressioni, direi, di schifo per le condizioni strutturali dell’ospedale di Cosenza, le sue promesse di avere la Calabria in cima alla Sua agenda, lo sblocco del turn-over, visite trimestrali per verificare gli stati di avanzamento della riorganizzazione. Marzo è arrivato e a giorni dovrebbe tornare ma, il Governo di cui Lei fa parte, non è stato neanche in grado di nominare il Commissario ad Acta. In Piano di Rientro, senza tale figura, ancorché competente o meno, non è possibile fare nulla.

Il Percorso Nascita che Lei, in TV, dice essere imprescindibile in un paese civile, qui da noi va avanti grazie alla buona volontà e al senso di responsabilità degli operatori della sanità: medici, infermieri ed ausiliari. Nelle altre branche, se possibile, la situazione è ancora peggiore. Rianimazione, chirurgia, medicina, 118, sono allo stremo e ogni giorno che passa la possibilità di eventi drammatici raddoppia. Non aspetti il morto per potersi dolere davanti alle telecamere mandando ispettori. Faccia il Ministro della Salute e non l’equilibrista della politica. Per concludere: se quanto sta facendo per la Calabria significa essere in cima alla Sua agenda, per favore, ci cancelli.

Rodolfo Gualtieri

Segretario Az. Osp. di Cosenza Cisl medici

 

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