1. Incapacità
di far fronte agli impegni assunti che generano continue richieste alla
Tesoreria comunale di liquidità per ripianare debiti di situazioni pregresse,
senza procedere alla loro restituzione.
2. Misure di
risanamento proposte poco credibili in quanto i risultati ottenibili non
realizzerebbero gli obiettivi sperati alla luce della concreta incapacità
dell’Amministrazione comunale di raggiungerli.
3. Impegni
presi in assenza di copertura finanziaria e addirittura utilizzo di fondi a
specifica destinazione non restituiti.
4. Artifizi
contabili che palesemente non sono idonei a risolvere situazioni attuali e
pregresse e che anzi potrebbero condurre al “dissesto” dell’Ente.
Non è poco, anzi. L'enorme mole di debiti contratta nel tempo dalle
varie amministrazioni (l'ultima tranche di 25 milioni riguarda un mutuo con la Cassa Depositi e
Prestiti sottoscritto per i soli debiti del 2013 dalla giunta Occhiuto -
Determina Dirigenziale n° 2436/2014) e l'aumento vertiginoso delle imposte e tasse comunali verso cittadini e
imprenditori, commercianti e contribuenti, fanno capire come sia ormai
impossibile raggiungere un equilibrio di bilancio.
Se la Corte dei Conti, per la quale il processo di
declino è inarrestabile, procederà alla dichiarazione di dissesto correremo il
rischio che il commissario agisca con tagli lineari che andrebbero a colpire lo
stato sociale. Occorre, quindi,
correre fin da subito ai ripari mettendo in salvo quel poco che resta della
barca che affonda.
Il sindaco di Cosenza ha nominato al suo insediamento dirigenti esterni e collaboratori di staff. Il costo per questo personale pesa sull’Ente per diverse centinaia di
migliaia di euro all’anno. Al contrario di ciò che accade alla provincia di
Cosenza, dove Occhiuto ha interpretato la legge in un modo, al comune di
Cosenza alcune
funzioni di staff rivestono funzioni dirigenziali».
Tagliare le spese superflue è quel che il consigliere auspica visto che «il Comune ha le professionalità giuste al suo interno in grado di portare
avanti la macchina comunale. Un'assunzione seria di responsabilità non può
prescindere da scelte che possono essere dolorose sul piano dei rapporti
personali – continua Nucci - ma oggi improcrastinabili. Per rendere credibile
l’impegno dell’amministrazione a tirarsi fuori dalle sabbie mobili del
dissesto, le figure di staff e i dirigenti devono essere individuati obbligatoriamente tra il
personale dipendente. Con
l'abbattimento di questi costi, già si individuerebbero le risorse utili per
pagare parte dei mutui dolorosamente contratti. Invertiamo la tendenza affinché
a tirare la cinghia non siano sempre e solo i cittadini. E' dunque necessario
un cambiamento di rotta, si taglino le spese inutili e voluttuarie e ci si
concentri sulle cose indispensabili».
9-11-2014
©Francesca
Canino
25 milioni di euro spesi in un anno, ma come sono stati spesi? Possiamo sapere il comune cosa ha fatto di tutti quei milioni? La trasparenza impone o no che il cittadino venga a conoscenza di come si spendono i suoi soldi?
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