In
Calabria non si fa altro che ricontare: dalle schede bianche poi diventate
‘votate’ per Andrea Gentile che gli hanno permesso di ottenere, dopo due anni e
mezzo dall’inizio della legislatura, un seggio in Parlamento, al riconteggio “delle vaccinazioni
riguardante l’area della prevenzione”.
È bene
sottolineare che la prevenzione non si “fa” solo con i vaccini, concorrono,
infatti, una serie di screening – non considerati dai politicanti regionali - a
costituire l’importante campo della medicina preventiva. Proprio per questi
motivi, i calabresi lamentano di continuo la mancanza di efficaci misure di
prevenzione, in particolare le donne che ultimamente non riescono ad accedere
ad alcuni servizi che l’Asp dovrebbe garantire. Nonostante ciò, il presidente
della Regione Roberto Occhiuto gongola per i risultati fantasma ottenuti e
scrive di aver ricevuto una lettera «da parte del Ministero della Salute con
la quale vengo ufficialmente informato che il Comitato Lea, nel corso della
riunione dello scorso 26 marzo, ha accolto la richiesta della Regione Calabria
in merito al riconteggio delle vaccinazioni riguardante l’area della
prevenzione. Pertanto – scrive il Ministero – a seguito delle
rielaborazioni condotte per il 2023 sono stati aggiornati i valori degli
indicatori P01C (92,63) e P02C (93,49) e, di conseguenza, è stato aggiornato il
punteggio per l’area della prevenzione (che arriva a 68), che supera la soglia
di sufficienza (60). Anche l’area della prevenzione – possiamo adesso dirlo con
certezza – è verde».
Dunque,
è la Regione Calabria a chiedere il riconteggio (chissà perché) delle
vaccinazioni riguardante l’area della prevenzione e il Comitato LEA accoglie
detta richiesta. Ricordiamo che i LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, sono l’insieme
delle prestazioni, dei servizi sanitari e delle attività che il Sistema
Sanitario Nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o
dietro il pagamento di un ticket. Tra i
servizi è compresa anche la prevenzione. Basta solo leggere la definizione di
LEA per capire che in Calabria i Livelli sono una chimera. Eppure ci comunicano
il contrario e per legittimare menzogne acclarate il Ministero aggiorna i
valori degli indicatori e di conseguenza i punteggi per l’area della prevenzione.
Un grande imbroglio. E non c’era bisogno del Ministero e dei richiesti
aggiornamenti-magheggi per capire che si sta bluffando volutamente per
propagandare la politica sanitaria (fallimentare) dell’attuale presidente
Occhiuto, commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro e da
qualche settimana anche commissario all’emergenza sanitaria che non c’è.
D’altronde,
lo scrive Occhiuto in persona che due aree su tre che compongono il punteggio
LEA sono oltre la sufficienza, bollando il tutto come un risultato storico.
È «un risultato storico per la Calabria – scrive il pluricommissario - la
certificazione avuta dagli uffici tecnici della Salute, che si occupano di
monitorare i livelli essenziali di assistenza di tutte le Regioni, che stiamo
facendo un buon lavoro e che abbiamo imboccato la strada giusta. Tutte
e tre le aree che compongono il punteggio Lea – ospedaliera, prevenzione e
distrettuale - ce lo aveva detto la Fondazione Gimbe qualche settimana fa, sono
in costante crescita. Oggi arriva il bollino del Ministero: oltre che nell’area ospedaliera siamo dunque
verdi anche su quella della prevenzione, e siamo ottimisti per il prossimo
futuro per l’area distrettuale».
Apprendiamo dal
comunicato del presidente che anche l’area ospedaliera, in Calabria, ha il
bollino verde – come ora quella della prevenzione – e con questa ennesima perla
vagante di fantasia non si può non capire il gioco di chi ci governa, che si
accinge, peraltro, a spendere, per usare un eufemismo, un miliardo di euro per
costruire nove ospedali. Non osiamo immaginare di che colore sarà il bollino
quando i nosocomi saranno terminati, considerato che al momento, con nove
strutture in meno, Pronto soccorsi presi d’assalto, personale carente, liste
d’attesa interminabili è verde.
Un dubbio
assale chi legge le deliranti affermazioni del pluricommissario: si riferisce
alla sanità privata, ben foraggiata dalla Regione a discapito della sanità
pubblica o a quest’ultima?
Non contento, il
presidente aumenta la dose di fandonie, dimostrando l’infima considerazione che
ha dei suoi corregionali: «Ci muoviamo in un contesto storico nel quale
tutti i sistemi sanitari regionali vivono anni complicatissimi. In questo
scenario, però, mentre c’è una generale retrocessione della sanità in tutta
Italia, la Calabria – in controtendenza nazionale – recupera qualche posizione»,
conclude il candidato alle prossime consultazioni regionali, destinatario di
buona sanità grazie all’intervento subito nei mesi scorsi ed effettuato
dall’équipe di un luminare venuto a Catanzaro proprio per operare Occhiuto.
Anche la sanità è ad personam.
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