Riceviamo e pubblichiamo
Dopo aver distrutto il patrimonio
arboreo di Cosenza, l’amministrazione comunale parte all’attacco della storica
Villa Vecchia. Sito vincolato alle norme di tutela contenute nella legge n.
1497 del 29/6/1939, ha perso pochi giorni fa due secolari lecci, abbattuti in
seguito a una ordinanza del sindaco del 17 dicembre scorso. Si legge nella
suddetta ordinanza: «A seguito di
sopralluogo del 25.11.2020 il
Direttore dell’Esecuzione del Contratto dei servizi di “Gestione, manutenzione
ordinaria e straordinaria verde pubblico” della Città di Cosenza, Ing. Antonio
Moretti, ha segnalato, con apposita relazione tecnica, agli uffici comunali
competenti una serie di criticità legate allo stato di salute di alcuni alberi
presenti all’interno della Villa Comunale denominata “Villa Vecchia”, criticità
tali da suggerire una serie di misure preventive mirate a preservare l’incolumità
pubblica».
Ci chiediamo se l’ing. Moretti si sia
avvalso dell’aiuto di agronomi, botanici o di altre persone competenti in
materia, visto che lui è un ingegnere, o se il taglio dei due enormi e antichi
lecci sia stato effettuato con la stessa leggerezza di tutti gli altri avvenuti
in città. Ci chiediamo anche se davvero esiste la relazione tecnica, cosa
contiene e perché il taglio è rientrato negli “interventi di somma urgenza finalizzati
a garantire la pubblica incolumità”, visto che da un sopralluogo effettuato da alcuni membri del nostro
Comitato, accompagnati da un professionista del settore, è emerso che i lecci
presentavano dei problemi, ma non tali da giustificare un taglio urgente.
Addirittura, uno di essi era quasi sano, sarebbe, dunque, bastato curarli e
metterli in sicurezza e avrebbero vissuto ancora per anni. Mai questi alberi sono
stati curati, così come la Villa Vecchia è in stato di abbandono da anni, ma a
chi importa? E ora si è agito come al solito, invocando la somma urgenza (che
non c’era), senza la presenza di un funzionario della Soprintendenza e senza, pare,
la presenza dei vigili del Fuoco, come dovrebbe accadere in questi casi, che
avrebbero dovuto delimitare l’area e impedire l’accesso. Perché? Inoltre, l’ordinanza riporta
che «avverso la presente ordinanza, è
ammesso ricorso al TAR della Calabria – Catanzaro, entro 60 giorni ovvero, in
alternativa, entro 120 giorni, ricorso straordinario al Capo dello Stato». Non
è stato dato il tempo di poter presentare ricorso, perché?
Abbiamo, inoltre, dato un’occhiata anche
alla determinazione dirigenziale, pubblicata il 31 dicembre scorso, avente ad
oggetto “Servizio di abbattimento di
alberi pericolanti e potature e rimonda del secco all'interno della Villa
Comunale denominata Villa Vecchia a tutela della pubblica e privata incolumità -
Procedura con affidamento diretto”, da cui si apprende che «Con mail del 23.12.2020 il RUP, Francesco
Longobucco, ha inoltrato richiesta di preventivo alla ditta Vivai Tecnofleur
S.r.l., al fine di formulare la propria miglior offerta per l’espletamento dei seguenti
interventi: alleggerimento chiome, potature, rimozione di rami secchi e monconi
(apparato radicale), abbattimento dei
soli esemplari pericolanti, in gran parte secchi, nello specifico, lecci n. 2,
acacie n. 2, platani n. 2, pinus n. 1, pioppi n. 3, palma n. 1 e sostituzione
delle piante abbattute con essenze della stessa specie» e che «le ragioni del ricorso all’affidamento
diretto sono rinvenibili nella necessità di espletare il servizio in tempi brevi
a tutela della pubblica e privata incolumità giusta Ordinanza Sindacale n.
51/2020».
Riteniamo
che la somma urgenza sia stata decisa per ricorrere all’affidamento diretto,
pratica molto in uso dall’attuale amministrazione.
Ricapitolando: si abbattono in tutta
fretta due lecci secolari non pericolosi, probabilmente senza rispettare alcuna
norma, al prezzo di 19.800,00 € escluso IVA, si priva la città di due giganti
del verde, situati in un’area storica e vincolata, con la stessa prepotenza con
cui è stato maltrattato il verde pubblico cosentino e non si dice nella
determina chi fine faranno i resti degli alberi abbattuti. Chiediamo di sapere
chi smaltirà i tronchi e i rami dei lecci e dove saranno smaltiti. Siamo sicuri
che non avremo risposte, i padroni della città non possono essere disturbati.
Comitato
Alberi Verdi
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