Approfitto dell’opportunità che date perché vorrei
raccontare la mia odissea terminata da soli due giorni. Circa due mesi fa, ho
risposto ad un annuncio di lavoro da parte di una ditta, ho sostenuto il
colloquio, abbiamo concordato orari e stipendio, non mi sembrava vero di avere
trovato un lavoro, dovevo solo portare la scheda anagrafica che rilascia il
centro per l’impiego, ex ufficio di collocamento, situato ormai da anni a
Vaglio Lise, una scellerata decisione quella di trasferirlo in periferia.
Il primo
viaggio all’ufficio di collocamento di Cosenza è andato a vuoto: era chiuso. Al
secondo viaggio, dopo aver fatto
metà fila all’esterno, ho rinunciato per mancanza di tempo, al terzo sono riuscita ad entrare e forse
era meglio non entrare. Un impiegato mi ha detto che non poteva farmi la scheda
perché non avevano carta e toner e perché mi sarei dovuta prenotare on line
prima di andare lì. C’era tanta gente
che aspettava, ma quasi tutti sono andati via. Il giorno dopo, ho provato a
telefonare, non mi rispondevano, ho provato
tante e tante volte, alla fine avevo perso le speranze, ma all’ultimo
tentativo ha risposto una impiegata che mi ha consigliato di fare l’iscrizione
on line e anche la richiesta, così mi ha spiegato passo dopo passo i passaggi
per iscrivermi, sembrava facile. Ho provato due giorni inutilmente, il sito
rimandava a una pagina del portale della Regione Calabria, che risultava inattiva, sono passati altri giorni e
finalmente, con non pochi impedimenti (il sito non funzionava) mi sono
iscritta. Più volte e per giorni ho provato a prendere un appuntamento on line
ma niente da fare, d’altronde non avevo scelta, dovevo fare tutto on line.
Pensavo: ma perché il centro ci richiede prima di iscriverci on line e poi di
prendere appuntamento on line per poter andare a chiedere informazioni o avere la
documentazione che ci serve se il sito non funziona quasi mai? Perché sulla
loro pagina ci sono i numeri di telefono e di fax se al primo non rispondono mai?
Perché infine un ufficio pubblico come quello non deve funzionare per niente?
Vorrei ricordare che tutti quelli che ci lavorano vengono pagati grazie alle
nostre tasse, ma a noi il servizio non viene reso, è giusto questo? Un’ultima
considerazione: Il lavoro non c’è, ma vi sembra giusto che debba essere in
pericolo quando lo troviamo per il malfunzionamento di un ufficio? Allora
chiudete che facciamo prima. Grazie per aver accolto il mio sfogo.
Lettera firmata
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