‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

21 ottobre 2014

Un filo apparentemente invisibile lega la Cina, Cosenza e Genova


Un filo apparentemente invisibile lega la Cina, Cosenza e Genova, un legame che sembra basarsi su finanziamenti milionari, appalti e tangenti gestiti da politici e imprenditori.

Nell'inchiesta di Roma sull'ex direttore generale e poi ministro dell'ambiente Corrado Clini, arrestato nel maggio scorso per peculato, emerge che duecento milioni di euro sarebbero stati spesi dal Ministero dell'ambiente in Cina per progetti mai realizzati o mal realizzati. Altri 15 milioni di euro sarebbero stati stanziati per il Montenegro. Oltre a Clini, era finito ai domiciliari per lo stesso reato anche l'imprenditore Augusto Pretner. Quest'ultimo, socio dello Studio Galli, era responsabile del progetto per la salvaguardia e la riqualificazione del territorio iracheno, finanziato sempre dal Ministero guidato da Clini con 54 milioni di euro. Altri indagati nell'inchiesta sono la compagna di Clini, Martina Hauser, e alcuni imprenditori. Il quotidiano 'La Repubblica' ha scritto infatti: “Poi ci sono gli affari di famiglia. Non solo le collaborazioni con imprenditori o architetti amici e le consulenze affidate alla compagna, Martina Hauser, ma anche i contratti stipulati con i figli di Clini”.

C'è una determina dirigenziale di Palazzo dei Bruzi (n. 157 del 2012), sede del Comune di Cosenza, che ha come oggetto la liquidazione di competenze professionali per le attività relative al “Programma di bonifica e risanamento ambientale comprendente i controlli di perdite idriche e della qualità dell'acqua”. Essa dispone il versamento di 40.000 euro «ad avvenuta incamero delle somme erogate dal Ministero» allo Studio Galli Ingegneria Spa di Padova, ovvero la medesima società citata nell’ordinanza di custodia cautelare emanata nei confronti di Clini e Pretner. Gli interventi di risanamento ambientale a Cosenza erano compresi nel programma attuativo dell'accordo tra il Comune di Cosenza e la Direzione generale per lo sviluppo sostenibile del Ministero dell'ambiente, stipulato il 2 agosto 2011, quando Clini era direttore generale del dicastero 'verde'. E a Cosenza l'assessorato all'Ambiente era guidato da Martina Hauser.

«C’è un elemento comune – seppur indiretto e quindi al di fuori della vicenda giudiziaria – tra l’inchiesta della Procura di Ferrara costata i domiciliari all’ex ministro Corrado Clini e l’amministrazione calabrese retta dal sindaco Mario Occhiuto» ha scritto nelle scorse settimane un giornalista calabrese su un importante quotidiano locale con riferimento allo Studio Galli. Ma non è il solo elemento se si considera che nella seconda inchiesta che ha coinvolto l'ex ministro Clini è finita anche la sua compagna Martina Hauser, assessore a Cosenza dall'inizio dell'amministrazione Occhiuto fino a pochi mesi fa, quando cioè è stata indagata.

Alcuni interrogativi sono d'obbligo: perché le attività relative al Programma di bonifica e risanamento ambientale non sono state affidate a uno studio di Cosenza o della Calabria? Perché il sindaco-architetto Occhiuto ha nominato Martina Hauser assessore all'ambiente del comune bruzio?

In una nota a firma del Pse dei giorni scorsi si legge che «Non abbiamo mai avuto risposta alle ripetute interrogazioni rivolte al sindaco in relazione all’attività istituzionale della signora Hauser e ai motivi che l’avevano condotta da Trieste a Cosenza, dove la si ricorda esclusivamente per l’inaugurazione di un canile e per le ingenti risorse a ciò destinate. Ci chiedevamo – e chiedevamo agli uffici – quante volte l’assessore avesse partecipato alle riunioni di giunta ed ai consigli ed a quali costi (indennità, rimborsi, trasferte e altro). Non lo abbiamo mai saputo. Oggi apprendiamo che – secondo la magistratura inquirente – avrebbe, in concorso con l’ex ministro e con altri, incassato e veicolato tangenti per opere in Cina. Naturalmente siamo fermamente convinti del principio costituzionale di presunzione di innocenza. Tuttavia l’oggettiva evidenza dei fatti indica ai cosentini un’altra cosa, e cioè che la nomina della signora, per quanto formalmente legittima, non era dovuta alle competenze della stessa quanto più probabilmente ai legami tra lei, il compagno e l’architetto Occhiuto, il quale, come è a tutti noto, ha lungamente lavorato in Cina, proprio nel settore in cui quella che sarebbe divenuta suo assessore avrebbe – secondo la ricostruzione dei Pm - contribuito a rastrellare tangenti. Dunque ribadiamo ciò che abbiamo detto nelle interrogazioni: non c’era altra figura per l’assessorato all’Ambiente?».

Ultimo interrogativo: perché i milioni (269 in totale) stanziati per la Cina, il Montenegro e l'Iraq non sono stati destinati alle emergenze italiane? Lo sfasciume pendulo è sempre più a rischio e il fango di Genova ne è l'inequivocabile dimostrazione. «Non ci sono soldi» è la frase che i sindaci pronunciano con maggiore frequenza nei loro discorsi e le tragedie, quindi, si susseguono con cadenza quasi mensile. Però si impiegano milioni per finanziare opere da realizzare all'estero, architettando sistemi cervellotici per intascare tangenti e favorire parenti e amici.

© Francesca Canino
21-10-2014

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