È necessario
fare chiarezza sulla Biblioteca Civica di Cosenza. In agonia da anni,
abbandonata dalle istituzioni e anche da tanti cittadini, non smette di far
parlare di sé, sollevando ogni volta questioni dolorose.
Nella giornata
di venerdì 24 luglio 2020, Anna Laura Orrico, sottosegretario al ministero per
i Beni e le Attività culturali, ha annunciato, nel corso di una conferenza
stampa, che, con il protocollo d’intesa appena firmato, il Mibact ha acquisito
dall’Agenzia del Demanio il Complesso monumentale di Santa Chiara, in cui hanno
sede una parte della Biblioteca Civica e il Museo del Fumetto. La Biblioteca potrà
risparmiare, d’ora in poi, quasi 170.000 euro all’anno di affitto. Resta, però, il debito
pregresso con l’Agenzia del Demanio, debito che il ministero non poteva
accollarsi. Ricordiamo che il 2 agosto
2017 la Biblioteca fu sfrattata dal Complesso perché non erano stati
corrisposti i canoni d’affitto all’Agenzia del Demanio. Il comune non aveva
pagato (https://emergenzacultura.org/2017/08/03/francesca-canino-sigilli-alla-biblioteca-civica-di-cosenza-a-chi-interessa-la-cultura/), né ha mai mostrato in seguito la volontà di pagare e oggi la
Biblioteca si trova con un debito pari a 780.000
euro, dei quali 600.000 a carico della Civica. Su questi
sono state emesse già le cartelle esattoriali. Alla suddetta somma devono aggiungersi altri 98.000 euro di debiti, rateizzati in tre annualità. Per
le somme ancora non iscritte a ruolo, la Provincia si è impegnata a
versare 100.000 euro entro il 30 ottobre 2020.
Ricapitolando:
con la cessione del Complesso di Santa Chiara al Mibact, la Biblioteca non
dovrà più pagare in futuro alcun canone d’affitto all’Agenzia del Demanio, ma
dovrà, invece, pagare i canoni arretrati, nonostante sul sito www.beniculturali.it sia apparsa tre
giorni fa una dichiarazione contraria del sottosegretario Orrico, firmata da
Renzo De Simone: «A questo protocollo, che
mette la parola fine all’indebitamento nei confronti del Demanio… ». Oggi
la pagina non si trova più, ma facendo una ricerca su Google si trova il
riferimento, come si vede dalle foto.
Il sottosegretario si sarà accorta
delle imprecisioni e avrà probabilmente fatto eliminare la pagina dal sito del
ministero,
ma le sue dichiarazioni, errate o mendaci, si ritrovano anche nel
seguente servizio del TGR Calabria, in cui, dal minuto 16, Orrico dice
testualmente che con questo passaggio si pone fine
all’indebitamento nei confronti del Demanio: https://www.rainews.it/tgr/calabria/notiziari/index.html?/tgr/video/2020/07/ContentItem-b81cd472-ca14-459d-abe3-f5c11646bda3.html
e
lo ripete anche nel video pubblicato sul suo profilo facebook (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=917168388760232&id=352426935234383),
dal
minuto 3.
L’accordo,
in realtà, non mette fine a niente, ma ci ricorda che sulla Civica grava un
debito di circa 900.000 euro e non si sa chi dovrà saldarlo, visto che il
Comune è in dissesto e la Provincia non ha più competenze sulla cultura. I bene
informati fanno sapere che si potrebbe passare ai pignoramenti e alla perdita
dell’importante istituzione culturale per l’ignoranza crassa dei politicanti
che governano la nostra terra. Doloroso.
Sono stati Comune e
Provincia a determinare questa situazione, essi hanno preferito assistere al
declino della prestigiosa istituzione culturale pur di non stanziare 100.000
euro annui a testa. La Provincia si trincera dietro la legge Del Rio, il Comune
è completamente assente, non eroga alcun finanziamento, benché lo statuto lo
preveda (http://francescacanino.blogspot.com/2019/12/biblioteca-civica-di-cosenza-verita.html).
La
Provincia, dal 2010 al 2017, ha ridotto drasticamente il contributo destinato
alla Biblioteca; dai bilanci comunali, invece, si evince che lo stanziamento
iniziale dei fondi per la Biblioteca non corrisponde puntualmente al totale
delle liquidazioni (http://francescacanino.blogspot.com/2019/06/biblioteca-civica-di-cosenza-i-motivi.html).
Inoltre,
i soci finanziatori, che per statuto sono Comune e Provincia di Cosenza, hanno dimostrato
un disinteresse totale per la Biblioteca, al punto che dal 2014 i bilanci non
sono stati più approvati. In quel
periodo, sindaco e presidente della Provincia erano la stessa persona, sarebbe stato più
semplice, dunque, gestire economicamente l’istituto culturale, invece si è
assistito al suo tracollo con la complicità di tutta la politica cittadina. Gli
immondi teatrini che a turno sono stati messi in scena da associazioni e
istituzioni presenti sul territorio si sono rivelati inutili, dannosi e tante
volte autoreferenziali oppure occasione di guadagno, non esclusivamente
economico, per i soliti noti. Per
ridimensionare i problemi della Civica, l’amministrazione provinciale aveva
addirittura auspicato il contributo di soggetti economici privati sensibili,
suscitando le ire dei cittadini (http://francescacanino.blogspot.com/2019/11/biblioteca-civica-di-cosenza-piu-nera.html).
Il presidente della Provincia,
Franco Iacucci, infatti, nei mesi scorsi aveva paventato la possibilità di
‘aprire ai privati’, mentre oggi riceve il Complesso di Santa Chiara “in
comodato d’uso gratuito” – si legge sul profilo facebook di Orrico –
anche se,
nel video che segue, il sottosegretario dice dal minuto 4: «Concederemo a
titolo gratuito o quasi, sarà mi auguro veramente simbolico ciò che chiederemo
alla Provincia» (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=917168388760232&id=352426935234383). Ci domandiamo: il comodato d’uso sarà gratuito o no?
È chiaro che il vincitore di
tutta questa operazione è il Museo del Fumetto, mentre per la Biblioteca si
prospetta un futuro incerto e problematico, se non la sua fine. Il
sottosegretario ha parlato di rilancio anche attraverso i 90 milioni dei fondi
Cipe, diventati ormai una chimera per i cosentini. Ma di questo vi parleremo
prossimamente, adesso l’attenzione deve essere puntata sul futuro della
Biblioteca, più nero della mezzanotte.
Cosenza, 27 luglio 2020
© Francesca Canino
Per approfondire:
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