‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

01 novembre 2018

Biblioteca Civica, a chi interessa la cultura?


IL BUIO sulla cultura. Spente le luci della Biblioteca Civica cosentina ad opera dell’Enel che, nei giorni scorsi, ha dovuto interrompere il servizio per morosità. Il 2 agosto 2017, la Biblioteca fu sfrattata da una parte degli storici locali in cui era ubicata da oltre un secolo, poiché non erano stati corrisposti i canoni d’affitto all’agenzia del Demanio. Gli ufficiali giudiziari sigillarono un’ala dell’istituto, mettendo a rischio il futuro di migliaia e migliaia di testi antichi e manoscritti. Il comune non aveva corrisposto il canone all’agenzia del Demanio. Se a ciò si aggiunge la mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti, che da anni vivono una continua situazione di precarietà economica, emerge un quadro davvero raccapricciante. È il quadro della società cosentina, sempre più abbrutita e beona, lontana dalla ‘conoscenza’, dalla sua storia, dall’arte. È l’abbandono della città vecchia, che ad ogni crollo sommerge il passato e sulle sue ceneri prolifera l’ignoranza. Cosenza, da Atene della Calabria, da sede di una delle prime Accademie d’Italia (l’Accademia Cosentina è stata fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio), da città che ha dato i natali a filosofi, medici, letterati, astronomi è diventata da alcuni anni la città dei balocchi. E l’interruzione dell’energia elettrica e la precedente chiusura di un’ala della Biblioteca non sono altro che la conferma della deriva culturale della città, proiettata verso movide scatenate, ricerche di tesori inesistenti, crolli nel centro storico che hanno cancellato secoli di storia e arte, avvenuti nell’indifferenza dell’amministrazione comunale, passando, purtroppo, per la concessione-regalo del Castello a privati (dopo lo sfregio subito con la realizzazione di un ascensore al suo interno) che lo gestiscono a loro piacimento e lo hanno fatto diventare un ‘’lounge bar’’.  
Quanto accade alla Biblioteca Civica deve far riflettere sull’importanza dei Libri in una società civile: lasciare al buio e apporre i sigilli a un luogo deputato a custodirli equivale, metaforicamente, a metterli al rogo. E con i libri si manda al rogo la cultura, si fa terra bruciata, menti bruciate. Che tetro futuro ci attende!
FOCUS SULLA BIBLIOTECA CIVICA DI COSENZA
C'è un luogo a Cosenza che da oltre cento anni custodisce gli strumenti del sapere: la Biblioteca Civica, nume tutelare della conoscenza umana, fucina del futuro. Ospitata nel Palazzetto dell'Accademia Cosentina e nel Complesso di santa Chiara, convento risalente alla seconda metà del 1500 dotato di un artistico chiostro arricchito dai busti in marmo e in gesso di illustri personaggi della storia cosentina, da più di un secolo è il punto di riferimento della cultura cittadina. È immane il patrimonio librario, documentario e artistico che la Biblioteca custodisce, tra questi:
Fondo antico che include edizioni di grande pregio stampate nei secoli XVI, XVII, XVII, molte delle quali illustrate con xilografie ed incisioni a rame. Gli Incunaboli provengono da nobili famiglie ed enti ecclesiali. Gli Antifonari e i Corali pergamenacei presentano raffinate decorazioni con miniature. I Manoscritti di storia locale sono opera di intellettuali calabresi del '600 e '700. Fra le 50 Pergamene custodite, la più antica è un atto notarile risalente addirittura al 1290.
Fondo calabro è costituito da testi risalenti dal sec. XIII fino al XVIII. Si tratta di atti di vario genere: Bolle Papali ed episcopali, diplomi regi, costituzioni di dote, contratti, donazioni, documenti emessi soprattutto nella città di Castrovillari, Roma, Cassano, Cosenza. Molte di esse sono state disperse forse durante il trasferimento dall'Ospizio delle Fanciulle nell'attuale sede o durante il bombardamento del '43. Rivestono grande importanza per la ricostruzione della storia meridionale. Di grande pregio sono gli incunaboli del Fondo: “Catena Aurea” di Tommaso d'Aquino e “Historiae Romanae Decades” di Tito Livio, entrambi stampati a Venezia nel 1470 ed il volume di Niccolò Perotti 'La Cornucopia' stampato a Venezia nel 1490 dal tipografo nicastrese Battista de Tortis, degno di nota per la perfezione delle proporzioni nei caratteri di stampa.
Fondo Gioacchino da Fiore annovera le edizioni originali degli scritti de 'il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato'.
Fondo Telesio: Comprende tutte le prime edizioni delle opere maggiori e minori del filosofo cosentino Bernardino Telesio, le edizioni originali delle opere di Antonio Telesio e Aulo Giano Parrasio e gli scritti degli oppositori e dei seguaci del filosofo naturalista, tra cui l'opera giovanile di Tommaso Campanella ‘De sensibus philosophia demonstrata’ del 1591 che costituisce una rarità.
Fondo San Francesco di Paola è una raccolta di libri antichi sulla vita del Santo paolano, arricchiti da illustrazioni ad incisione con la tecnica del bulino, puntasecca, acquaforte, tra cui quelle di Alessandro Baratta di Scigliano.
Fondo Salfi è uno dei più corposi e prestigiosi della Biblioteca. Si tratta di un'acquisizione compiuta dalla Stato negli anni '50 che include anche un cospicuo numero di riviste.
Fondo Rendano: Si tratta di 1200 pezzi originali tra vecchie foto color seppia, documenti ufficiali vergati dalla nera china, spartiti musicali e giornali dell'epoca attraverso i quali si ripercorre la vita e l'opera del musicista cosentino. Alfonso Rendano fu protagonista poco vistoso, ma sicuramente incisivo della storia italiana, come si evince dalle numerose epistole, dalle antiche fotografie della famiglia Rendano, di Garibaldi, di Manzoni, dagli spartiti tra cui la 'Serenata in gondola' o l'arietta calabrese 'Scaccia Pensieri', la 'Tarantella' e la 'Fantasia Valse' ed il capolavoro 'Consuelo'.
Fondo Alvaro: Comprende la produzione del calabrese Corrado Alvaro.
Fondo Franchetti: Migliaia di libri donati in seguito alla chiusura della Biblioteca Popolare, fondata dall'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia (ANIMI).
Fondo della classificazione Decimale inventato dall'americano Melvin Dewey: Si tratta di un fondo ordinato in dieci sezioni, di cui la classe ‘zero’ riguarda gli studi bibliologici e bibliografici.
La Biblioteca custodisce anche l'Archivio privato di Girolamo De Rada per gli studi Albanologici, uno dei maggiori in Europa e l’importantissima la Sezione Carte geografiche: Realizzate con la tecnica dell'incisione, la Biblioteca conserva, tra carte nazionali e straniere, la pregiatissima Carta Coreografica della Calabria Citeriore ed Ulteriore allegata all’opera del cosentino Prospero Parisio ‘Rariora Magna Graecia Numismata’ e la Carta del Rizzi Zannoni della Calabria risalente al 1783.
Sezione Periodici: costituita autonomamente nel corso dei decenni, la Biblioteca custodisce un gran numero di riviste e periodici, da quelli storici come 'Il Calabrese' del 1842 o 'Cronaca di Calabria' con il primo numero uscito nel 1895, alle pubblicazioni attuali nazionali ed internazionali.
Fondi artistici:
Fondo Salfi: Si tratta di quattro dipinti di diversa provenienza rappresentanti Francesco Saverio Salfi senior e junior, Torquato Tasso ed una grande tela dal titolo ‘Omaggio al fascio’.
Fondo fratelli Bandiera, Sette ritratti realizzati da Giuseppe Pacchioni in disegno a sfumino riconvertiti in xilografie dal litografo bolognese Werth, ritraenti Attilio ed Emilio Bandiera e gli altri sfortunati patrioti che li accompagnarono nella tragica missione del 1844.
Fondo calcografico: Comprende circa cento incisioni del '700/800 e raffiguranti scene religiose, mitologiche e storiche donate alla Biblioteca negli anni '30. Tra queste è degna di nota una incisione in rame acquarellato che riproduce la Cappella Sistina.
I Cataloghi: Indispensabili da consultare per il reperimento di libri e riviste, la Biblioteca è fornita di quattro diversi cataloghi che rappresentano l'evoluzione tecnologica nel corso degli anni e censiscono tutto il patrimonio librario, circa duecentomila volumi. Dal primo catalogo a schede antiche si passa a quello a schede rilegate e successivamente a schede libere, per giungere al modernissimo catalogo on line.
La Biblioteca è collegata al Sistema bibliotecario nazionale e regionale (SBN, SBR) per la catalogazione e consultazione on line di alcuni Fondi e ha diritto a ricevere due copie di ogni pubblicazione degli editori della Provincia.
La Biblioteca Civica è anche emeroteca e ha ospitato negli anni passati una mediateca regionale che ha fornito servizi informatici e di riproduzione fotostatica. Promotrice di iniziative culturali indirizzate in particolare ai giovani, la mediateca ha integrato le sue attività a quelle più tradizionali della Biblioteca per la tutela, diffusione e fruizione del libro. Con la consultazione ed i prestiti locali ed interbibliotecari (servizio che effettua già dagli anni '30 a dimostrazione del prestigio che riveste da sempre), la Biblioteca riveste da sempre un ruolo fondamentale per studenti, ricercatori, giornalisti e ...topi da Biblioteca che affollavano quotidianamente le sale lettura.
Cosenza, 1 novembre 2018


© Francesca Canino

2 commenti:

  1. Cara amica non ci sentiamo da tanto tempo. Comunque l'articolore da te scritto è molto documentato e pieno di informazioni per il benevole lettore. Ti ringrazio. Luciano romeo

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