‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

13 novembre 2018

Crisi idrica, le risposte della Sorical


«Ma domani avremo l’acqua?» È stata la domanda posta ai tecnici della Sorical, nella sala della Confindustria, durante la presentazione del libro “La rete idrica di Cosenza”, dell’ingegnere Giuseppe Viggiani. Una domanda secca, senza preamboli e fronzoli vari che ha ottenuto una risposta altrettanto secca: «No». Inammissibile che la città di Cosenza, servita da cinque acquedotti e sei pozzi, rimanga a secco per settimane e non ci sono periodi di siccità che tengano, né sprechi o rotture nella rete cittadina che possano giustificare la penuria idrica degli ultimi giorni, davvero molto accentuata.
Siamo tutti a conoscenza dei motivi che impediscono alla città dei Bruzi di usufruire dell’acqua corrente per 24 ore, ciò la rende città da terzo mondo, nonostante i vari riconoscimenti collezionati, che a questo punto non possono non sollevare fondati dubbi. In questi giorni, peraltro, sono stati numerosi i cittadini che hanno telefonato ai vari uffici comunali per conoscere i motivi della crisi. Gli impiegati hanno risposto che la Sorical ha diminuito la portata di 90 l/sec. In molti si sono accontentati della giustificazione fornita dagli uffici comunali, ma la smentita è giunta nel dibattito seguito alla presentazione del libro.
Sappiamo che il problema idrico è vecchio, (http://francescacanino.blogspot.com/2015/07/cosenza-cinque-acquedotti-e-sei-pozzi.html) nulla, però, è stato fatto negli ultimi anni per arginarlo. Da metà gennaio 2018 a settembre scorso, la situazione era notevolmente migliorata, sebbene i problemi storici non fossero stati risolti, tanto che si sono ripresentati dopo l’estate con tutta la loro forza. Cosa è accaduto per acuire il problema? Debiti non pagati dal comune alla Sorical? Anche, il comune ha ricevuto, secondo quanto emerso durante il dibattito alla Confindustria, un atto ingiuntivo da parte della Sorical per recuperare i crediti maturati in diversi anni. È stato ricordato che per attenuare la grande crisi idrica dello scorso anno, la Sorical ha offerto il suo aiuto all’amministrazione comunale per compiere alcune manovre idrauliche che hanno aumentato la portata idrica nelle case dei cittadini. Ciò fino a settembre scorso, poi la collaborazione con i tecnici Sorical si è interrotta per motivi che non conosciamo e la città è di nuovo assetata.
Le responsabilità sembrano essere del comune, purtroppo assente in sala, anche se invitato. Sarebbe stata opportuna la presenza di qualche tecnico comunale per conoscere la sua versione dei fatti, quindi prendiamo atto solo delle risposte della Sorical e cioè che non è stata diminuita la portata e che le manovre idrauliche, che tanta acqua hanno dato ai cosentini, sono state interrotte perché è terminata la collaborazione con il comune. Qualcuno ha adombrato motivi politici, manovre, non idrauliche, ma elettorali per guadagnare consensi.
Vergognoso che a farne le spese sia come sempre il cittadino/contribuente.
Cosenza, 13 novembre 2018


© Francesca Canino

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