‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

07 novembre 2019

Biblioteca Civica di Cosenza, più nera della mezzanotte



Il mandato di 24.000 euro destinato alla Biblioteca Civica di Cosenza, una vera miseria a chiusura del contributo relativo all’anno 2018, è stato inviato in banca il 28 ottobre scorso per essere liquidato e ancora oggi, 7 novembre 2019, è fermo in banca. Il suddetto contributo deve essere utilizzato per gli stipendi del personale, che, ricordiamo, non ricevono i loro compensi da circa un anno. Con 24.000 euro si riuscirà a liquidare non più di un paio di stipendi, ma il problema è un altro e cioè che se questi fondi non arriveranno entro lunedì prossimo andranno perduti. Causa dissesto. Nessuna speranza, invece, per l’acconto 2019 di 40.000 euro che il settore cultura del comune bruzio ha preparato un mese fa circa: è troppo tardi e finirà anch’esso per essere fagocitato dal dissesto. L’appello, seppure tardivo, è stato lanciato dal consigliere comunale Bianca Rende in un delirante post su facebook, nel quale chiede addirittura di essere aiutata a capire «come vengono impiegati i contributi del comune e della provincia?».
Il quadro è desolante, ma chiaro da molto tempo, poiché la crisi della Biblioteca Civica risale a diversi anni fa e nessuno ha mai cercato di risolverla. I soci finanziatori, che per statuto sono Comune e Provincia di Cosenza, hanno dimostrato un disinteresse totale per la Biblioteca, al punto che dal 2014 i bilanci non sono stati più approvati. In quel periodo, sindaco e presidente della Provincia erano la stessa persona, sarebbe stato più semplice, dunque, gestire economicamente l’istituto culturale, invece si è assistito al suo tracollo con la complicità di tutta la politica cittadina. Gli immondi teatrini che a turno sono stati messi in scena da associazioni e istituzioni presenti sul territorio si sono rivelati inutili, a volte dannosi e tante volte autoreferenziali oppure occasione di guadagno, non esclusivamente economico, per i soliti noti.
Nella scorsa settimana, la Biblioteca ha ricevuto la visita, annunciata peraltro circa un mese fa, degli ispettori ministeriali, il cui esito è ancora top secret. Sappiamo che la visita è stata gestita dai funzionari della Biblioteca Nazionale, ma nulla di più. I problemi sono tanti, evidenziati in particolare dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria in occasione della dichiarazione dell'interesse culturale del patrimonio della Biblioteca Civica di Cosenza, quando è stato notificato al prof. Leopoldo Conforti, Presidente, e a Francesco Antonio Iacucci, componente del Consiglio di Amministrazione«l’obbligo di conservare, ordinare e inventariare – scrive la Soprintendenza - la documentazione della Biblioteca e il divieto di smembrare l'archivio e far uscire in modo definitivo dal territorio della Repubblica l'archivio o i singoli documenti ad esso appartenenti; di voler adempiere ai provvedimenti necessari per assicurare una buona tenuta e conservazione dei beni culturali di che trattasi. Si rappresenta che nel corso dei sopralluoghi effettuati e da un'attenta analisi e verifica tecnico-scientifica è stato rilevato che parte del materiale librario ed archivistico non è conservato in modo idoneo, è in precario stato di conservazione, frammisto a materiale di risulta in locali per lo più umidi e carenti di scaffalature sufficienti. Difatti, risulta particolarmente urgente, in considerazione del precario stato di conservazione, prevedere una progettualità che riguardi i 28 Codici corali membranacei (sec. XVI), la platea della Chiesa Matrice di Rocca Imperiale (1777), oltre a numerose cinquecentine e seicentine e proseguire nell'attività di catalogazione dei fondi librari ed all'inventariazione di fondi documentari conservati presso codesta Biblioteca Civica».
Per ridimensionare i problemi della Civica, l’amministrazione provinciale ha auspicato il contributo di soggetti economici privati sensibili, suscitando le ire dei cittadini. Intanto, pare sia stato organizzato un incontro per giorno 25 novembre con il sottosegretario ai Beni culturali Anna Laura Orrico, Gilda De Caro, membro di Civicamica e Francesco Alimena. Ormai è tardi.
Cosenza, 7 novembre 2019
© Francesca Canino

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