‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

07 luglio 2020

icittadinisegnalano: Cosenza non è il Porto delle nebbie, ma il Porto dei soprusi


Succede anche questo a Cosenza: stamattina mentre mi recavo al lavoro percorrendo via Palatucci, ho assistito ad una vera e propria violenza dei diritti dei cittadini. 
L’ultimo parcheggio riservato alla questura è munito di cartello per possessori di handicap (per i dipendenti della polizia), davanti questo parcheggio sostava un mini furgone con a bordo il conducente, un poliziotto si è avvicinato chiedendogli di lasciare libero il parcheggio e fin qui tutto legale, ma due minuti dopo lo stesso ha lasciato  parcheggiare una macchina dalla quale è scesa la sua fidanzata (particolare evidenziato dal bacio che si sono scambiati), lui ha sistemato all’interno della macchina il suo permesso con la P e lei si è recata al lavoro da nella vicina traversa. Al ritorno dal lavoro e cioè dopo circa quattro ore la macchina era ancora lì. Queste cose non si devono fare, Cosenza non è il Porto delle nebbie, ma il Porto dei soprusi.

Una cittadina nauseata

Cosenza, 7 luglio 2020

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