‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

01 ottobre 2019

Biblioteca civica di Cosenza, arrivano gli ispettori ministeriali


Visita ispettiva alla Biblioteca Civica di Cosenza. È quanto appena annunciato dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del MIBAC, che in seguito a  diversi articoli di stampa, alle lettere inviate dai cittadini e all'impegno della senatrice calabrese Margherita Corrado ha disposto un'ispezione nella storica istituzione cosentina, da anni in stato di abbandono.
Sfrattata nel 2017 da una parte dell'edificio, quella appartenente al Demanio, perché non erano stati corrisposti i canoni di affitto, la Biblioteca ha dovuto adibire il suo deposito a sala per il Fondo Antichi e Rari, ovvero per i libri e i documenti più preziosi che custodisce. Incunaboli, cinquecentine, corali giacciono lì senza speranza di tornare nel luogo che li ha ospitati per decenni e senza speranza di essere restaurati. Il debito con il Demanio aumenta di mese in mese, gli impiegati non ricevono le loro spettanze da dicembre scorso, l'utenza telefonica è stata interrotta per il mancato pagamento della bolletta. Non ci sono soldi. Da anni Provincia e Comune, che per Statuto sono gli enti finanziatori della Biblioteca, non stanziano regolarmente i fondi per il suo mantenimento, non programmano piani di rilancio, anzi, sono riusciti ad affossare un'antica e nobile istituzione cittadina. A marzo scorso  abbiamo saputo che i bilanci erano fermi al 2013, che i due enti avevano drasticamente ridotto i fondi da erogare alla Biblioteca e che nei bilanci comunali lo stanziamento iniziale non corrisponde puntualmente al totale delle liquidazioni. Emerge il disinteresse mostrato verso la Biblioteca, usata come una cassa alla quale destinare fondi che poi vengono distratti. Non sappiamo a chi o per che cosa.
Solo pochi giorni fa, l'amministrazione comunale ha pubblicato una determina con la quale ha stanziato € 40.000 alla Biblioteca, una prima tranche del contributo pari a l04000 euro previsto in sede di bilancio comunale 2019. Non sappiamo quando e se farà pervenire la rimanente cifra, insufficiente, tuttavia, a coprire le spese correnti. E dire che il comune bruzio, per il settore cosiddetto culturale, spende ogni anno fior di quattrini per manifestazioni risibili e autoreferenziali, basti pensare alle luminarie, per le quali sono stati spesi oltre 400000 euro per l'anno in corso, o agli animali di plastica che durante l'estate sono stati sul corso principale e a tante altre iniziative servite solo a sperperare denaro. La cultura non interessa a nessuno, è ormai risaputo, e nella città dei balocchi, quale è diventata Cosenza, i libri, specialmente se antichi, possono andare in malora. E mentre la Biblioteca si avvia verso la strada del tramonto, l'amministrazione comunale torna a chiedere al MIBAC fondi per la ricerca del tesoro di Alarico, di cui non esiste alcuna traccia. 
Ecco il quadro che gli ispettori troveranno quando giungeranno alla Biblioteca Civica, perché oggi questa è la situazione in cui versa.
Cosenza, 1 ottobre 2019
@ Francesca Canino 

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