‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

06 aprile 2022

Cosenza, alberi destinati a morire alla villetta di via Roma e in via Mattarella

 


Riceviamo e pubblichiamo

Gli scarsi, o meglio gli inesistenti, controlli in città – dove, ricordiamo, non si vede un vigile da un decennio – hanno permesso a tanti malintenzionati di fare quel che gli pare della cosa pubblica. Troppe volte abbiamo segnalato l’arroganza dei commercianti e anche di tanti cittadini, che senza alcuna autorizzazione hanno eliminato gli alberi dai marciapiedi per avere più spazio per le proprie attività (è il caso dei locali della movida e di tanti bar e ristoranti). I cittadini invece li fanno eliminare perché “sporcano” o per avere un parcheggio in più. Siamo così giunti al punto che il verde è malvisto, ma soprattutto non ci si fa scrupolo ad intraprendere iniziative che non potrebbero essere messe in campo perché ricadono su suolo pubblico.

È quanto accade nella villetta di via Roma, dove un bar ha occupato una grossa parte dei giardini con un proprio gazebo. Non contento, ha ricoperto il suolo intorno al gazebo con una plastica verde, nel tentativo ridicolo e pericoloso di creare un finto prato. Il risultato è che la plastica strozza i quattro alberi dinanzi al gazebo perché non lascia lo spazio per assorbire l’acqua piovana. Vorremmo ricordare all’esercente di via Cattaneo che il suolo è pubblico, che gli alberi sono di tutti, oltre ad essere importanti anche per lui che, a questo punto, non meriterebbe l’ossigeno che gli alberi ci danno, e che il gazebo si trova in un’area verde. Non semplice suolo pubblico, bensì area verde. Ci chiediamo se gli uffici comunali hanno tenuto conto di questo particolare quando gli hanno concesso di occupare una parte della villa. Giardini pubblici, per essere più chiari. Chiediamo che venga fatta togliere la plastica intorno ai quattro alberi, destinati a sicura morte, che sarebbe un’ottima soluzione per l’esercente perché avrebbe più spazio per le sue sedie e tavolini. Ma non per i cittadini.




Dobbiamo fare una seconda segnalazione: da mesi un gruppo di alberi in via Piersanti Mattarella sono stati attaccati dalla processionaria. I residenti hanno contattato gli uffici comunali preposti, ma nessuno è intervenuto. Si tratta di bellissimi esemplari che stanno morendo nell’indifferenza del solito comune, che si muove a rilento e in modo scoordinato.

Non possiamo permetterci di perdere altri alberi in città, soprattutto non può essere consentito a chicchessia di fare quel che gli pare sul suolo pubblico. Ecco perché chiediamo interventi mirati per salvare il verde e per ristabilire un minimo di legalità.

Comitato Alberi Verdi

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