‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

14 giugno 2023

“Filigrana del cuore, T’ama chi viver ama” di Gabriele Garofalo

 


Gabriele ha quindici anni ed è già nell’Olimpo. Dal luminoso monte irradia ulteriore luce e rischiara le tenebre che oggi avvolgono l’umanità. La vasta conoscenza dei classici, l’approccio critico e ammirato alla letteratura anglosassone e la posizione di dominus nei confronti delle italiche litterae lo rendono “granello illucescente” nell’attuale società dell’intelligenza artificiale. O del metaverso.

Gabriele, invece, vive in quel che rimane di un mondo forse passato, lo guarda in filigrana e sogna “tra i banchi di mandorlo e fette di pane” il suo futuro; ma vive anche tra i banchi di scuola e i campi di calcio e sogna come solo a quell’età si riesce a fare.

Studente del Liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza, Gabriele Garofalo esordisce nel panorama letterario con la silloge di poesie e racconti dal titolo “Filigrana del cuore, T’ama chi viver ama”. L’opera è divisa in tre sezioni: racconti, teatro e poesia, imbibiti di grecità e dell’acerbo pathos della sua giovane età. Pluripremiato in campo letterario in diverse città italiane, vincitore di concorsi internazionali, il giovane autore confessa di aver letto l’Eneide a cinque anni. «Ho approfondito la poetica di Byron e Keats – dice Gabriele - dei quali ammiro la raffinatezza del primo e la semplicità raffinata del secondo. Ho scritto “Giappone Desire” dopo aver letto un brano de “L’arte della Guerra” di Sun Tzu e aver apprezzato la lealtà dei giapponesi nei confronti dei vinti. Nella figura dello shogun, di colui che combatte per difendere, ho riscontrato una similitudine con il vecchio saggio per antonomasia, Nestore».

L’universalità della poesia è il tema della Silloge che tratta anche «il rapporto tra eleos kai phobos, riuscendo grazie all’eleos ad avvicinare e poi con il fobos ad allontanare, con l’effetto di creare un sostanziale equilibrio che è segno dei tempi e resta immortale. I poeti hanno scritto per millenni sull’amore, ora – spiega il giovane autore – io ho voluto rivolgermi ai miei coetanei e agli adulti, perché l’amore è universale e vivifica. È dai temi dell’amore che si innestano gli altri argomenti della Silloge, il mondo classico, il mondo naturale, la personificazione di figure retoriche, l’identificazione dell’uomo in un essere desiderante. Il primo messaggio del libro è continuare a sognare, il sogno è tale se si realizza, altrimenti rimane illusione. Il secondo messaggio è stimolare le persone a leggere, ricordando loro il valore educativo dei classici».

Il libro è stato presentato nella biblioteca Rodotà del Liceo “Telesio” e prossimamente sarà premiato alla Cittadella regionale. Seguiranno altre presentazioni nelle librerie della provincia.

Ad maiora semper” Gabriele, che tu possa “Transire tuum pectus mundoque potiri”.

Cosenza, 14 giugno 2023

© Francesca Canino