‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

21 maggio 2022

Ospedale di Cosenza, il commissario Mastrobuono se ne va. Le reazioni dei medici

 


Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Isabella Mastrobuono, dopo i cambi ai vertici delle Asp e delle Ao calabresi voluti dal presidente della Regione, si è accomiatata dal personale ospedaliero bruzio inviando loro una breve lettera. 

«Sono stati mesi intensi – ha scritto Mastrobuono - durante i quali ho avuto l’opportunità di conoscere e apprezzare lo straordinario lavoro che avete fatto e che sono convinta continuerete a fare per i cittadini di questa città. È stato un onore per me lavorare in Calabria e sarò portavoce ovunque della vostra professionalità e della vostra abnegazione, soprattutto nel periodo terribile della pandemia». 

Immediate e contrastanti le reazioni dei medici, alcuni soddisfatti per la partenza del commissario - la cui direzione nell’arco di tutti questi mesi si è rivelata inutile e dispendiosa - altri in disaccordo per l’ennesimo provvedimento che solleva anzitempo dalle proprie responsabilità dirigenti che, con il loro “non fare”, hanno contribuito ad affossare l’ospedale di Cosenza. Taluni sanitari hanno voluto sottolineare che con la suddetta direzione strategica si è raggiunto il punto più basso nella sanità cosentina, soprattutto per la "sudditanza psicologica causata nella maggior parte del personale sanitario dell’Azienda".

Ha espresso, invece, il suo dissenso per il termine anticipato dell’incarico della Mastrobuono il dr. Rodolfo Gualtieri, Dirigente Medico e Segretario Provinciale aggiunto CISL Medici: «Non sono affatto contento del termine anticipato del suo incarico. È infatti l’ennesima volta che si dà, alle Direzioni Strategiche di questa martoriata Azienda, un alibi per tutto quello che non è stato fatto e per le tante promesse mai mantenute». 

Gualtieri, rivolgendosi direttamente al commissario, ha così continuato: «A parte gli altisonanti comunicati stampa, la realtà è che l’Azienda Ospedaliera ha ancora meno posti letto attivi, meno servizi e meno personale di un anno e mezzo fa. Con tutto il rispetto, sento di chiederLe di evitare di essere ambasciatrice nel mondo delle nostre grandi professionalità. Ognuno di noi ha una storia personale e professionale per la quale è già più o meno conosciuto nell’ambiente medico nazionale e qualcuno anche oltre. Sento di interpretare il pensiero di tutti quei professionisti seri che operano nella nostra struttura, chiedendoLe di evitare di assimilarli con gran parte di quella genia informe di cui si è circondata durante la Sua permanenza a Cosenza e che hanno fatto di tutto per distruggere un’Azienda fondamentale per la città e l’intera provincia. Se dovesse mantenere – ha concluso Gualtieri - questa Sua promessa (sarebbe, a dire il vero, l’unica volta), rovinerebbe tante oneste reputazioni costruite in anni di studio e dedizione alla professione».

 Cosenza, 20 maggio 2022

© Francesca Canino

 

 

 

09 maggio 2022

I misteri dell’Annunziata: la Conad raccoglie fondi per il reparto di Pediatria e li consegna al reparto di Neonatologia

 


L’11 maggio prossimo, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella Biblioteca della Direzione dell’ospedale di Cosenza, sarà donata una cospicua somma di denaro all’UOC di Neonatologia dell’Annunziata. È quanto si apprende da un comunicato stampa diramato dalla Direzione Aziendale nella giornata di ieri, 8 maggio, per spiegare l’iniziativa “Con tutto il cuore per un grande progetto di solidarietà”.  

Grazie alla cooperazione tra Conad e Thun, pubblicizzata nei loro vari punti vendita, l’Annunziata di Cosenza beneficerà di “una raccolta fondi a sostegno dei reparti pediatrici degli ospedali italiani”. Infatti, «venti soggetti natalizi a marchio Thun, per l’addobbo e la decorazione, realizzati con materiali green – rende noto il comunicato - sono stati distribuiti nei centri Conad nel periodo natalizio: parte del ricavato sarà devoluto al reparto di Neonatologia dell’Ospedale Annunziata per migliorare l’assistenza dei piccoli pazienti Covid positivi».

I dettagli dell’iniziativa e le attrezzature che saranno acquistate grazie alla donazione Conad saranno illustrate durante la conferenza stampa, alla presenza del commissario Mastrobuono, del direttore commerciale Conad area Sud, Alessandro Meozzi e del direttore del dipartimento Materno-Infantile, Gianfranco Scarpelli, che è anche direttore del reparto di Neonatologia.

Ciò che sorprende è la destinazione della raccolta fondi, che come espressamente si legge nel comunicato dovrebbero sostenere “i reparti pediatrici degli ospedali italiani”. A Cosenza, invece, i fondi saranno consegnati e messi a disposizione del solito reparto di Neonatologia, beneficiaria sempre di tutto, anche quando i benefici sono destinati ad altri reparti.

Sarebbe doveroso spiegare i motivi del cambio di destinazione dei fondi, considerato che gli accordi per realizzare il progetto in questione furono presi da Meozzi e dal direttore dell’UOC di Pediatria dell’Annunziata. Vien da chiedersi ora: “Il direttore Meozzi sa che consegnerà il gruzzolo raccolto a una persona diversa da quella con cui ha parlato e fatto il progetto?”.

 

Cosenza, 9 maggio 2022

© Francesca Canino

07 maggio 2022

Ospedale di Cosenza, la “toppa a colore” per Dermatologia e Urologia

 


A tre giorni esatti dalla pubblicazione della notizia sulla paventata chiusura delle Unità di Dermatologia e di Urologia dell’ospedale di Cosenza, è stato diramato un comunicato stampa stile “toppa a colore” da parte dell’Azienda ospedaliera.

La Direzione aziendale ha reso noto di aver individuato sia «i componenti della Commissione, per l’espletamento, con massima urgenza, dell’avviso pubblico a tempo determinato per il reclutamento di un medico specialista in dermatologia» sia «i componenti della Commissione per l’avviso pubblico per 2 Dirigenti Medici da destinare alla UOC di Urologia». L’assunzione è prevista entro un mese. Basta già questo per ridere a crepapelle.

Sono anni che si attendono le assunzioni dei sanitari per migliorare le condizioni dell’ospedale, in sofferenza per l’atavica carenza di personale, e ora, dopo la pubblicazione delle notizie che hanno messo a nudo tutta l’insipienza di chi dirige e ha diretto l’Ao bruzia negli ultimissimi anni, è stato comunicato che saranno reclutati un dermatologo e due urologi. Tre medici in tutto. Entro un mese, proprio perché è stata sottolineata la massima urgenza dell’operazione.

La procedura in questione può essere espletata al massimo in 15 giorni, ma si sa, a Cosenza i tempi si allungano. E per ingannarli, mentre le Commissioni dell’Annunziata si preparano a reclutare un ‘esercito’ di medici, l’Ao ha avviato «le azioni per verificare la possibilità di acquisire anche tramite convenzione con altre Aziende ulteriori prestazioni mediche per la dermatologia». Almeno a questo si poteva pensare prima e non dopo la pubblicazione di alcuni articoli di stampa. Intanto, i Sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione al Prefetto per la mancanza di personale.

Sorprende, inoltre, che tale provvedimento sia stato deciso in un momento di cambiamenti per l’Azienda ospedaliera, visto che a breve il commissario Mastrobuono approderà su altri lidi. Di lei, così come di chi l’ha preceduta, resterà solo il ricordo delle tante parole, delle promesse di aperture mai completamente avvenute (Mariano Santo per esempio) e dei premi economici elargiti e incassati “per aver raggiunto gli obiettivi”. Quali siano gli obiettivi non è dato sapere.

È lecito ora chiedersi: se nessuno avesse pubblicato la notizia della crisi in atto nelle Unità di Dermatologia e Urologia, la Direzione avrebbe avviato le procedure per il reclutamento dei tre medici?

Cosenza, 6 maggio 2022

© Francesca Canino

03 maggio 2022

Ospedale di Cosenza: a rischio chiusura Dermatologia e Urologia per mancanza di personale, ma i dirigenti incassano premi

 


Non passerà indenne i prossimi due mesi e l’estate prossima crollerà su se stesso. Sono queste le voci che circolano sull’ospedale civile dell’Annunziata, che non ha mai vissuto un momento così critico da quando è stato fondato nei lontani anni ’30 dello scorso secolo. Il problema non è solo strutturale, anche se ha quasi cent’anni, ma riguarda, invece, l’organizzazione e la carenza di personale. Niente di nuovo da oltre un decennio ed è proprio per questo che si è giunti, oggi, ad avere un Hub regionale svuotato di servizi e sanitari, a fronte delle tante tasche piene dei premi economici elargitiper aver raggiunto gli obiettivi”. Con buona pace del commissario dell’Ao bruzia Isabella Mastrobuono e del commissario-presidente della Regione Roberto Occhiuto. Entrambi lontanissimi dalle esigenze dei cittadini-pazienti, agli antipodi dai bisogni del personale sanitario, sempre più ridotto e oberato di lavoro all’inverosimile. Ecco perché è doveroso chiedersi quali siano gli obiettivi raggiunti dai premiati, considerato che l’Annunziata ha ormai toccato il fondo. Ma andrà oltre il fondo, e anche molto presto. Il disinteresse dei politici e la gestione fallimentare dei vari commissari che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno contribuito ad affondarlo sempre più, a vantaggio, forse, di ‘una’ sanità privata – finanziata tuttavia da fondi pubblici col placet della Regione - che, specialmente nel cosentino, avanza come un carro armato.

Molti i segnali che hanno preannunciato il collasso dell’ospedale cosentino, ma oggi ne giungono di nuovi. Pare sia a rischio chiusura l’Unità di Dermatologia (anche le attività ambulatoriali) sita nel plesso del Mariano Santo. Si tratta dell’unica Unità presente in provincia, che resterebbe, a questo punto, priva di un servizio molto importante. Stesso problema si verifica in Urologia, dove il personale risicato non è più in grado di reggere alla domanda di salute proveniente dal territorio. Si parla di dimissioni di alcuni sanitari perché non riescono garantire i turni e i servizi proprio per la mancanza di personale. Intanto, sono numerosi i casi di pazienti con tumore in lista di attesa che attendono di essere operati, ma non ci sono posti letto, mancano i sanitari, non si possono programmare le sedute operatorie e gli interventi sono rimandati sine die. Inoltre, non è stato garantito il turn over e la nuova dirigente del Personale procede a rilento. È una vera emergenza sociale, Dermatologia e Urologia, infatti, sono le uniche unità specialistiche della provincia in centro Hub.

Cosa si aspetta a intervenire?

Cosenza, 3 maggio 2022

© Francesca Canino