‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

16 luglio 2021

Ospedale di Cosenza al collasso, i sindacati medici incontrano il Prefetto


Riceviamo e pubblichiamo

Mercoledì 15 luglio, si è tenuto l’incontro, convocato dal Prefetto di Cosenza, tra la struttura Commissariale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e la rappresentanza Sindacale della Dirigenza Medica e Sanitaria. Durante l’incontro, i Sindacati hanno rappresentato i motivi che hanno portato alla dichiarazione dello stato di agitazione. Tra le rivendicazioni a motivo delle proteste, vi sono tutti i ritardi nell’applicazione del Contratto Collettivo nazionale, in vigore da oltre un anno e mezzo, ma soprattutto la carenza di personale oramai arrivata a livelli non più sostenibili per la sicurezza degli operatori e, conseguentemente, degli utenti. Il Pronto Soccorso è il reparto di primo impatto per il cittadino e quello che, di conseguenza, mostra maggiormente le sue deficienze, ma tutti i reparti sono in grave sofferenza. Questo porta ad una costante contrazione dei posti letto disponibili per i ricoveri, con ulteriori ripercussioni negative sull’attività del Pronto Soccorso. L’Annunziata che, per cronica carenza di personale, già presenta un deficit oramai stabilizzato di oltre un terzo dei posti letto necessari, negli ultimi due anni ha visto contrarre ancor più questi numeri avvicinandosi pericolosamente al totale collasso. Le assunzioni dichiarate dalle due gestioni commissariali che si sono succedute in questi ultimi anni, non hanno coperto neanche il numero di coloro che hanno raggiunto il pensionamento. I reparti vengono sempre più accorpati tra loro per consentire la copertura dei turni di guardia. In tal modo, l’attività ordinaria si sta sempre più contraendo per permettere, almeno, l’emergenza. La situazione sta precipitando verso l’insostenibilità ed a quel punto di non ritorno che nessuno si augura di raggiungere mai. La Commissaria Isabella Mastrobuono, da parte sua, ha dichiarato di profondere tutto l’impegno possibile a risollevare le sorti dell’Azienda, ma di impattare quotidianamente con ostacoli determinati dalla legislazione vigente ed anche, a volte soprattutto, con una asfissiante inerzia delle strutture amministrative anche regionali che di fatto rallentano, fino a soffocare, ogni iniziativa e progettualità. Le Sigle Sindacali non ci stanno al gioco del rimpallo di responsabilità dicendo che non è più tempo di dichiarazioni d’intenti o promesse. Non è più procrastinabile l’avvio di iniziative operative che diano ossigeno alla Sanità Pubblica. Dopo approfondita ed a tratti anche aspra discussione, i Sindacati, in cambio del ritiro dello stato d’agitazione, hanno strappato l’impegno, da considerarsi come gesto iniziale e segno di buona volontà, alla pubblicazione entro 7 giorni di avvisi pubblici per la copertura di 6 posti di Dirigenti Medici in Pronto Soccorso e 2 in Chirurgia Toracica. Inoltre si aspettano il rispetto del cronoprogramma delineato: apertura del Mariano Santo nel mese di ottobre; presentazione ed approvazione, entro l’anno, del piano dei fabbisogni di personale per riportarne il numero a livelli tali da permettere la normalizzazione dei posti letto entro il biennio 2021-2022; allineamento ed applicazione degli istituti contrattuali disposti dal vigente CCNL entro il prossimo ottobre. Le Sigle si dichiarano solo parzialmente soddisfatte e che, pur ritirando lo stato di agitazione, manterranno alto il livello di vigilanza sul rispetto di tale programma che considerano solo un punto d’inizio nell’opera di risorgimento dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza.

AAROI – ANAAO ASSOMED – ANPO - CGIL – CIMO – CISL Medici – COAS FASSID – FVM – SINAFO – UIL FPL

 


13 luglio 2021

LETTERE: Cosenza, costituito tavolo permanente per la pandemia tra ASP e AO di Cosenza, gli scenari nascosti

 


Riceviamo e pubblichiamo

In tempi di pandemia si approfitta dell’emergenza per fare cose che mai sarebbero passate in tempi ordinari. Ecco, infatti, che l’ASP e l’AO di Cosenza hanno siglato un protocollo d’intesa per la costituzione di un tavolo permanente dedicato all’argomento. Passato in sordina, visto che nell’AO se ne parla appena e nell’ASP è completamente ignorata. Perché? Analizziamo il documento.

L’incipit sembra interessante: promuovere percorsi condivisi, come ad esempio il progetto “Ospedale di Paola”. Per chi non sa cosa sia, è un’invenzione nostrana di chirurghi di Cosenza che vanno ad operare a Paola. Interpretazione sui generis della proposta di portare gli specialisti dal paziente. In questo caso, si spostano specialisti e pazienti. Infatti, per eseguire determinati interventi, i pazienti di Cosenza dovranno seguire i loro specialisti di riferimento, all’ospedale di Paola.

Proseguendo nell’analisi di questo protocollo, il secondo obbiettivo che il tavolo permanente dovrebbe affrontare è “superare la grave carenza di figure professionali presenti nelle rispettive aziende sanitarie”. Problema già risolto: bisogna assumere! Non serve certo un tavolo permanente per stabilirlo.

Ancora più avanti si parla di condivisione ed armonizzazione della “qualunque”, ci si infila di tutto: dai regolamenti alle procedure, dal coinvolgimento dei sindacati sulle controversie a stampa all’intervento sul contenzioso legale (anche qui ci rientra di tutto: contenzioso per presunti danni subiti da pazienti e controversie con aziende fornitrici). In questo enorme calderone c’è spazio per il Risk Management (obbligatorio in ogni singola azienda), per un Comitato Valutazione Sinistri non subordinato al broker (perché, adesso lo è?), per gli appalti dei lavori, per le gare volte all’acquisizione di presidi ed attrezzature, per l’applicazione degli istituti contrattuali dei lavoratori, alle Autorizzazioni, Accreditamenti e Verifica delle strutture private, per finire ai bilanci, annoso problema soprattutto dell’ASP.

Insomma, una super azienda sanitaria provinciale aggirando la divisione prevista dalle normative regionali. Il tutto in salsa affaristico-politico-massonico. Ci si chiederà: perché? Ma perché è tutto orientato ad affidare incarichi apicali a persone che, nel ristretto della singola azienda, non avrebbero spazio. Così facendo, si potrà permettere a dirigenti che hanno fatto esplodere casi illeciti di ricoprire incarichi prestigiosi al fine di ‘tranquillizzarli’, oppure di concentrare fette di potere a discutibili personaggi che controllerebbero contemporaneamente entrambe le aziende.

Capite cosa significherebbe questo nella gestione della “clientela”? Già così, questo protocollo d’intesa, ne avrebbe abbastanza per essere messo nel mirino delle Autorità preposte, visto che i professionisti designati sembrano essere noti ai più e riteniamo di poterne venire a conoscenza in tempi brevi.

Lettera firmata

07 luglio 2021

Informazioni sui vaccini anti Covid-19: cosa contengono, a chi sono destinati, che protezione offrono


Dai foglietti illustrativi dei vari vaccini e dalla Nota Informativa allegata al Modulo di consenso per la vaccinazione anti-Covid-19, che viene consegnata alle persone da vaccinare, sono riportate le informazioni sui quattro tipi di vaccini finora utilizzati, informazioni che difficilmente hanno trovato divulgazione. Eccole:

Vaccino Astrazeneca: secondo la Nota informativa, dovrebbe essere somministrato agli adulti di età pari o superiore a 18 anni. Si apprende che la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota e sono in corso studi clinici volti a stabilirla. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Il principio attivo è un adenovirus di scimpanzé e il prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).

Vaccino Moderna: secondo la Nota informativa, dovrebbe essere somministrato agli adulti di età pari o superiore a 18 anni, la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota, pertanto, come previsto anche per gli altri vaccini, è essenziale continuare a seguire scrupolosamente le raccomandazioni di sanità pubblica (mascherina, distanziamento e lavaggio frequente delle mani). I soggetti, infatti, potrebbero non essere completamente protetti fino a 14 giorni dopo la seconda dose del vaccino. Il principio attivo è un vaccino a mRNA anti-COVID-19.

Vaccino COMIRNATY (BioNTech/Pfizer): da somministrare agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 16 annila durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino.  Il principio attivo è un vaccino a mRNA anti-COVID-19.

Vaccino Janssen: da somministrare agli adulti di età pari o superiore a 18 anni. La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla. La protezione inizia circa 14 giorni dopo la vaccinazione. Il principio attivo è un adenovirus umano (adenovirus di tipo 26) non in grado di replicarsi che codifica per la glicoproteina spike del SARS-CoV-2. Il prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).

Cosenza, 8 luglio 2021

©Francesca Canino

Affossato l'ospedale di Cosenza, ecco perché

 


La drammatica situazione dell’ospedale di Cosenza non accenna a migliorare: il personale sanitario è sempre più scarso a causa delle ferie, il numero dei posti letto è ai minimi storici e il Pronto soccorso non è in grado di soddisfare l’utenza. Per questi e altri motivi, la scorsa settimana è stato proclamato lo stato di agitazione del personale da parte delle Organizzazioni Sindacali della Dirigenza medica e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.

Le OOSS hanno chiesto un incontro con il Prefetto e posto all’attenzione dell’attuale Direzione strategica diversi problemi, tra cui la grave carenza di medici in Pronto Soccorso, la mancata assunzione del personale, la mancata attivazione di avvisi e concorsi pubblici, la mancanza di figure apicali in diversi reparti, la mancata attivazione dei posti letto previsti dal piano regionale che determina il cronico intasamento del Pronto Soccorso, le liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, ma soprattutto per interventi chirurgici che per carenza di personale infermieristico e di posti letto, vedono molti pazienti costretti ai “viaggi della speranza”, la mancata attivazione dei nuovi istituti contrattuali che porterebbero nuovi stimoli e impulso per il rilancio dell’Azienda.

La risposta dei vertici aziendali alle OOSS, giunta nella giornata di ieri, è la solita comunicazione dovuta, che conferma palesemente quanto finora non è stato fatto. Non è accettabile che ad oggi non siano stati ancora presi provvedimenti per il periodo estivo, infatti, ancora una volta, la direzione strategica promette assunzioni, attivazione di posti letto, programmazione, piani e quant’altro che non si sa quando e se saranno attuati. E siamo a luglio.

Intanto, il Pronto soccorso è sempre intasato e non riesce a curare i pazienti nei tempi dovuti, molti ammalati attendono giorni prima di avere una diagnosi. Spesso firmano, vanno via e si rivolgono ai privati. I ricoveri sono ormai un terno al lotto, i posti letto sono risicati, pare ne manchino quasi la metà di quelli previsti. Ciò accade perché il personale è insufficiente da anni e nessuno è riuscito o ha voluto risolvere questa piaga dell’Annunziata. La pandemia ha peggiorato una situazione già al limite: vietare ai familiari del paziente l’accesso all’interno dell’ospedale ha di fatto acuito il problema della carenza di personale.

La risposta dei vertici dell’Ao non fa sperare in tempestivi interventi che potrebbero migliorare le prestazioni dell’ospedale, si tratta delle solite promesse di rito che tutti sappiamo - in primis i firmatari della risposta - non saranno mantenute. Ma dove devono andare a curarsi i cosentini?

Cosenza, 7 luglio 2021

© Francesca Canino

 

02 luglio 2021

Vibo Valentia: Premi ai giovanissimi che si vaccineranno, una trovata sbugiardata dai bugiardini

 


È stata divulgata ieri, attraverso un comunicato stampa, la notizia di un “Vax day organizzato a Vibo Valentia nei giorni 2 e 3 luglio per i giovanissimi dai 12 ai 18 anni. Gli interessati potranno recarsi al Palazzetto dello Sport per ricevere il vaccino e partecipare alla Lotteria a premi istituita per l’occasione dal commissario straordinario dell’Asp vibonese, Maria Bernardi, su consiglio del generale Saverio Pirro, inviato in Calabria dal generale Figliuolo per sostenere la campagna vaccinale. Ai partecipanti sarà data la possibilità di estrarre un numero e ricevere dei gadget offerti da Confindustria Vibo Valentia, dal Cdasp (Circolo Dipendenti Asp), dal Lions Club di Vibo, dal Kiwanis club di Vibo e dalla stessa Azienda sanitaria. Non è necessario effettuare la prenotazione. L’obiettivo è quello di immunizzare gli studenti in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico”.

In sintesi, si riducono i vaccini a un giochetto da luna park: chi riceverà la dose avrà un premio se sarà estratto il suo numero. Dire che si è persa la serietà proponendo premi e cotillon per i ragazzi che si vaccineranno svilisce la campagna vaccinale in sé e pone inquietanti interrogativi. Perché si è fatto ricorso a un meschino espediente per spingere i giovanissimi a vaccinarsi? I generali hanno avvisato che tutti i vaccini finora in commercio dovrebbero essere somministrati solo dai 16 anni in poi? E' quanto si apprende dai foglietti illustrativi dei vari vaccini e dalla Nota Informativa allegata al Modulo di consenso per la vaccinazione anti-Covid-19, che viene consegnata alle persone da vaccinare. In essa sono riportate le informazioni sui quattro tipi di vaccini finora utilizzati, informazioni che difficilmente hanno trovato divulgazione. Eccole:

Vaccino Astrazeneca: secondo la Nota informativa, dovrebbe essere somministrato agli adulti di età pari o superiore a 18 anni. Si apprende che la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota e sono in corso studi clinici volti a stabilirla. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Il principio attivo è un adenovirus di scimpanzé e il prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).

Vaccino Moderna: secondo la Nota informativa, dovrebbe essere somministrato agli adulti di età pari o superiore a 18 anni, la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota, pertanto, come previsto anche per gli altri vaccini, è essenziale continuare a seguire scrupolosamente le raccomandazioni di sanità pubblica (mascherina, distanziamento e lavaggio frequente delle mani). I soggetti, infatti, potrebbero non essere completamente protetti fino a 14 giorni dopo la seconda dose del vaccino. Il principio attivo è un vaccino a mRNA anti-COVID-19.

Vaccino COMIRNATY (BioNTech/Pfizer): da somministrare agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 16 anni, la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino.  Il principio attivo è un vaccino a mRNA anti-COVID-19.

Vaccino Janssen: da somministrare agli adulti di età pari o superiore a 18 anni. La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla. La protezione inizia circa 14 giorni dopo la vaccinazione. Il principio attivo è un adenovirus umano (adenovirus di tipo 26) non in grado di replicarsi che codifica per la glicoproteina spike del SARS-CoV-2. Il prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).

Cosenza, 2 luglio 2021

©Francesca Canino