‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

07 luglio 2021

Affossato l'ospedale di Cosenza, ecco perché

 


La drammatica situazione dell’ospedale di Cosenza non accenna a migliorare: il personale sanitario è sempre più scarso a causa delle ferie, il numero dei posti letto è ai minimi storici e il Pronto soccorso non è in grado di soddisfare l’utenza. Per questi e altri motivi, la scorsa settimana è stato proclamato lo stato di agitazione del personale da parte delle Organizzazioni Sindacali della Dirigenza medica e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.

Le OOSS hanno chiesto un incontro con il Prefetto e posto all’attenzione dell’attuale Direzione strategica diversi problemi, tra cui la grave carenza di medici in Pronto Soccorso, la mancata assunzione del personale, la mancata attivazione di avvisi e concorsi pubblici, la mancanza di figure apicali in diversi reparti, la mancata attivazione dei posti letto previsti dal piano regionale che determina il cronico intasamento del Pronto Soccorso, le liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, ma soprattutto per interventi chirurgici che per carenza di personale infermieristico e di posti letto, vedono molti pazienti costretti ai “viaggi della speranza”, la mancata attivazione dei nuovi istituti contrattuali che porterebbero nuovi stimoli e impulso per il rilancio dell’Azienda.

La risposta dei vertici aziendali alle OOSS, giunta nella giornata di ieri, è la solita comunicazione dovuta, che conferma palesemente quanto finora non è stato fatto. Non è accettabile che ad oggi non siano stati ancora presi provvedimenti per il periodo estivo, infatti, ancora una volta, la direzione strategica promette assunzioni, attivazione di posti letto, programmazione, piani e quant’altro che non si sa quando e se saranno attuati. E siamo a luglio.

Intanto, il Pronto soccorso è sempre intasato e non riesce a curare i pazienti nei tempi dovuti, molti ammalati attendono giorni prima di avere una diagnosi. Spesso firmano, vanno via e si rivolgono ai privati. I ricoveri sono ormai un terno al lotto, i posti letto sono risicati, pare ne manchino quasi la metà di quelli previsti. Ciò accade perché il personale è insufficiente da anni e nessuno è riuscito o ha voluto risolvere questa piaga dell’Annunziata. La pandemia ha peggiorato una situazione già al limite: vietare ai familiari del paziente l’accesso all’interno dell’ospedale ha di fatto acuito il problema della carenza di personale.

La risposta dei vertici dell’Ao non fa sperare in tempestivi interventi che potrebbero migliorare le prestazioni dell’ospedale, si tratta delle solite promesse di rito che tutti sappiamo - in primis i firmatari della risposta - non saranno mantenute. Ma dove devono andare a curarsi i cosentini?

Cosenza, 7 luglio 2021

© Francesca Canino

 

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