‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

28 giugno 2021

Ospedale di Cosenza, proclamato lo stato di agitazione del personale

 


COMUNICATO STAMPA

Le OO.SS. della Dirigenza medica e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dopo aver chiesto più volte all’attuale Direzione strategica la risoluzione delle gravi carenze di organico e organizzative, nonché l’applicazione del Contratto Collettivo di lavoro ormai scaduto da un anno, si vedono costrette loro malgrado a intraprendere delle azioni di protesta e di lotta sindacale nella speranza che tale immobilismo abbia fine.

La grave carenza di medici in Pronto Soccorso e gli ordini di servizio emanati per sopperire a tali carenze che pregiudicano il normale funzionamento di tanti altri reparti

La mancata assunzione del personale (medico e infermieristico- ausiliario) che potrebbe rilanciare l’Azienda Ospedaliera e dare il giusto ristoro al personale ormai stremato da anni di sacrifici.

La mancata attivazione di avvisi e concorsi pubblici che invece nelle altre Aziende della Regione vengono regolarmente banditi

La mancanza di figure apicali in diversi reparti

La mancata attivazione dei posti letto previsti dal piano regionale che determina il cronico intasamento del Pronto Soccorso.

Le liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, ma soprattutto per interventi chirurgici che per carenza di personale infermieristico e di posti letto, vedono molti pazienti costretti ai “viaggi della speranza”

La mancata attivazione dei nuovi istituti contrattuali che porterebbero nuovi stimoli e impulso per il rilancio dell’Azienda

Per tutte queste motivazioni, le OO.SS. della Dirigenza Medica dell’Azienda Ospedaliera proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale e si riservano di indire uno sciopero “virtuale” di due ore (all’inizio di ogni turno) che nell’attuale emergenza pandemica non interromperà nessun servizio. Le relative trattenute saranno devolute in fondo di solidarietà per acquisto di nuove attrezzature ospedaliere.

ANAAO - Assomed Dott. L. Ziccarelli

ANAAO -  Dirigenza sanitaria Dott. R. Tenuta

AROOI - Dott. A. Silvagni

CGIL Medici - Dott. T. Papalia

CIMO - Dott. A. Contaldo

CISL Medici - Dott. R. Gualtieri

FASSID - Dott. G. Gagliardi

FVM – FISMU - Dott. C. Picarelli

FVM – SMI - Dott. S. Sinicropi

UIL FPL - Dott.  R. Siciliano.

 

 

25 giugno 2021

Cosenza: Annunziata e Mariano Santo, si naviga a vista

 


Il Covid sembra aver rallentato la sua corsa rispetto ai mesi passati, liberando gli ospedali e soprattutto le terapie intensive. Il personale sanitario può finalmente tirare un respiro di sollievo, mentre i reparti convertiti a causa della propagazione del virus ritornano alle loro precedenti destinazioni. Si spera di non dover più rivivere periodi come quelli appena trascorsi, che hanno messo in evidenza tutte le falle del sistema sanitario nazionale e regionale. Sarà difficile rimettere in sesto la sanità pubblica, specialmente al Sud, dove la sanità privata avanza grazie agli accordi tra massomafia, politici corrotti e imprenditori senza scrupoli. Fortunatamente reggono – tra flutti impetuosi - gli hub regionali, bisognosi, tuttavia, di interventi strutturali concreti e di altre risorse professionali.

L’Annunziata di Cosenza, mortificata negli ultimi mesi da dirigenti che hanno rifiutato consistenti finanziamenti e nulla hanno fatto dal punto di vista organizzativo, naviga a vista con uno sguardo al futuro. L’attuale commissario, Isabella Mastrobuono, non più di due settimane fa, ha illustrato un piano di assunzioni e riorganizzazione delle Unità operative davanti alla commissione sanità del comune di Cosenza. Ha annunciato l’utilizzo di graduatorie non decadute e di avvisi nelle more dei concorsi, ma ha, nel contempo, disposto l’accorpamento di alcune Unità a causa del personale risicato, aggiungendo che non ci sarebbero medici in pensione o altro “che vogliano venire al Pronto soccorso”. Equivale a dire che, con tutta la buona volontà, sarà difficile trovare medici che possano rimpinguare l’organigramma del nosocomio, pertanto si continuerà ad operare alla meno peggio.

Mastrobuono va oltre, però, e annuncia l’apertura del Mariano Santo, chiuso per lavori di ristrutturazione dal 2015, a fine settembre. L’ex sanatorio sarà una struttura all’avanguardia, secondo il commissario, e svolgerà numerose e innovative attività specialistiche. E il personale? Oltre a ciò, i bene informati riferiscono che i lavori al Mariano Santo sono quasi sempre fermi, quindi ci si chiede come potrà riaprire a fine settembre e soprattutto quanti e quali saranno i sanitari che vi presteranno servizio.

Si naviga a vista, dicevamo, ma si parla spesso astraendosi dalla realtà, così il commissario ha inteso fare un passaggio, parlando del PNRR, anche sul fantomatico nuovo ospedale che da decenni disturba il sonno di tanti politici e amministratori locali. Dopo studi di fattibilità – soldi buttati – progetti campati in aria, liti tra fazioni politiche e chiacchiere varie, riparlare di un nuovo ospedale per Cosenza non è altro che il solito jolly da tirar fuori dal mazzo quando si sa di aver detto o fatto poco e per niente bene.

 Focus

Mariano Santo



Chiuso nel 2015, il Mariano Santo è ancora un cantiere sui generis. Si lavora a singhiozzo, la consegna dei è prevista per fine settembre, ma basta fare un giro intorno al plesso in ristrutturazione per notare l’assenza degli operai e del cartello di cantiere. Quest’ultimo è obbligatorio.

Intanto, da sei lunghi anni la sanità cosentina è costretta a fare meno dei 120 posti letto disponibili nell’ex sanatorio, che sarebbero stati di grande aiuto per fronteggiare l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi.

Dopo l’approvazione di varianti su varianti e l’investimento di cospicue risorse (https://francescacanino.blogspot.com/2020/11/lavori-infiniti-al-mariano-santo-ecco-i.html), nei mesi scorsi, a causa di un contenzioso con la precedente impresa aggiudicataria dei lavori e a seguito della risoluzione contrattuale, i lavori sono stati riappaltati. Appalto, questo, che riguarda le opere elencate in occasione del sopralluogo e ritraccio delle non compiute fatte della prima impresa. Si tratta di un intervento di rattoppo per avere quel quadro completo che era nell’originaria progettazione e che ha escluso alcuni interventi probabilmente perché non c’è capienza di spesa.

Il tempo utile per completare i lavori è stato fissato in 196 giorni e l’importo complessivo dei lavori si aggira su € 1.336.459,50 a corpo, per cui non si vengono compiute alcune operazioni. Dovrebbero, tuttavia, essere spiegate le categorie di lavori da fare e gli interventi progettualmente definiti in senso esecutivo. Ci si chiede, ora, se sia stata fatta la valutazione delle offerte anomale, come dovrebbe risultare dal verbale di aggiudicazione, e se la prima ditta, dopo la rescissione, abbia pagato una penale. Domande alle quali difficilmente seguiranno risposte.

Cosenza, 25 giugno 2021

© Francesca Canino

 

 

 

 

24 giugno 2021

Crolli nel centro storico di Cosenza, la sen. Corrado interpella il ministro Franceschini


Poiché non ha pregio la rozza giustificazione del sindaco Occhiuto che gli edifici demoliti e (secondo lui) da demolire nel centro storico di Cosenza non presentano alcunché di rilevante dal punto di vista architettonico e storico, ho interpellato il ministro Franceschini (Atto Senato n. 3-02639 del 22 giugno 2021) per sapere “se non ritenga necessaria e urgente la creazione di un tavolo tecnico tra il Comune e la competente Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio allo scopo di adottare una seria strategia di salvaguardia del tessuto urbano storico e per evitare, tra l’altro, che agli interventi finanziati con i 90 milioni di euro che proprio il ministro Franceschini destinò al centro storico cosentino, riservati però, per ragioni mai del tutto chiarite, all’edilizia pubblica, si accompagni la creazione, tutto intorno a quelli, di un esteso campo di rovine che potrebbe suscitare gli appetiti degli speculatori”. Vari soggetti politici e associazioni di Cosenza hanno infatti avanzato forti dubbi, nei giorni scorsi, sulle demolizioni fatte eseguire dall’Amministrazione comunale nel centro storico cittadino, con una ordinanza con tingibile e urgente a firma del vicesindaco, dopo i crolli del 12 giugno, negandone l’urgenza e denunciando la presunta mancanza delle necessarie autorizzazioni. Ho chiesto, perciò, innanzi tutto, se sia stata convocata preventivamente, e come si sia espressa al riguardo, la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale (Co.Re.Pa.Cu.), organo del Ministero della Cultura che viene convocato dal Segretario regionale. Più in generale, alla luce delle responsabilità in capo al MiC, “se possa spiegare perché sia stato consentito all’amministrazione Occhiuto di strappare un altro importante tassello della forma urbis di Cosenza, praticando una nuova e larga ferita nell’antico tessuto urbano, nonostante la palese incoerenza tra l’emergenza causata dal crollo dei solai di un palazzo e l’azione demolitoria intrapresa, indirizzata su immobili diversi e distanti da quello danneggiato”. Il tavolo tecnico citato all’inizio è lo strumento imprescindibile per pianificare gli interventi, ordinari e legati alle emergenze, da eseguire nella città vecchia, e, oltre al Comune e al MiC, devono trovarvi posto tutti i portatori di interessi, perché la gestione di quel tesoro di memorie, dei Cosentini ma non solo dei Cosentini, che è il centro storico della città bruzia, meritevole di conservazione e promozione, non può in alcun modo essere discrezionale, bensì rispettosa delle previsioni di legge.

 Margherita Corrado (Senato, AC) – Commissione Cultura


22 giugno 2021

Mongrassano (Cs): rumori assordanti provenienti dall'impianto eolico, nessuna risposta dal sindaco, dal Prefetto e dall'Asp

 


Con una lettera inviata il 9 giugno scorso al Prefetto di Cosenza Cinzia Guercio, all’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio e al Dipartimento Ambiente e Salute dell’Asp di Castrovillari, il Comitato cittadino “Ambiente e Territorio” di Mongrassano ha inteso segnalare l’elevata rumorosità «prodotta dal Parco eolico sito in località “Aia dei Venti” in Mongrassano (Cs)», attestata anche dal rapporto tecnico redatto dall’Arpacal in data 28 ottobre 2020.

Il Comitato, in seguito alle lamentele dei cittadini dovute all’insopportabile rumorosità prodotta dalle pale dell’impianto eolico, ha chiesto alle autorità competenti di intervenire con urgenza per mettere fine al disagio che da mesi i residenti sono costretti a subire. I forti e continui rumori hanno provocato già diversi problemi ai cittadini, motivo questo che ha spinto il Comitato a richiedere un provvedimento alle Istituzioni per la salvaguardia della salute di tutti.

La conferma di quanto sostenuto dai residenti e dal Comitato è contenuta nel “Rapporto tecnico sul monitoraggio acustico” che l’Arpacal ha inviato al sindaco di Mongrassano il 28/10/2020. Tale Rapporto ha accertato che «in ambiente abitativo il livello sonoro prodotto dal funzionamento del suddetto impianto non può ritenersi accettabile, in quanto sono stati registrati valori che superano i limiti consentiti dalla legge».

Nessun provvedimento risulta essere stato adottato a distanza di sette mesi dall’invio del rapporto Arpacal al sindaco, la rumorosità permane e i cittadini continuano a manifestare disturbi anche gravi. Per questi motivi, il Comitato si è rivolto alle Istituzioni, nella speranza che vengano messi in atto i provvedimenti necessari per risolvere il problema. Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta.

Il 10/5/21, anche alcuni consiglieri di minoranza hanno scritto al Prefetto per evidenziare la “violazione dell’obbligo di risposta nei termini di legge” alla interpellanza al sindaco da loro presentata in data 22/2/21. I consiglieri si sono rivolti al Prefetto perché valuti il comportamento del sindaco di Mongrassano e adotti gli opportuni provvedimenti per il ripristino della legalità violata e per il rispetto dei cittadini e dei consiglieri di minoranza. Si attendono risposte.

Cosenza, 22 giugno 2021

© Francesca Canino

 

 

 

20 giugno 2021

icittadinisegnalano: Cosenza, copiosa perdita d'acqua alla Villa Vecchia


Una copiosa perdita d'acqua è in atto alla villa Vecchia di Cosenza da almeno sei mesi. Nessun intervento è stato finora posto in essere, nonostante le segnalazioni che i frequentatori della villa hanno fatto al comune.
La situazione è preoccupante non solo perché si disperdono litri e litri di acqua al giorno, ma anche per il rischio che corrono le radici degli alberi che si ergono vicino al tubo rotto. L'acqua le infracidisce e l'albero muore. Si perderanno così altri alberi secolari per l'incuria dell'amministrazione comunale.
Inoltre, è bene precisare che tutta la villa è un'indecenza: ci sono tubi in stato di abbandono, vasche ricoperte di muschio verde e piene di immondizia, staccionate fradicie e muretti originali rotti e mai sistemati. Un vero peccato visto il suo valore inestimabile. E' un patrimonio naturale da far invidia, ma che per il disinteresse e la cecità di chi governa Cosenza sta andando in rovina. E poi tagliano gli alberi secolari! La manutenzione dovrebbe partire dalla cura del verde e dei meravigliosi antichi alberi, bisognosi di potature fatte ad arte, invece il comune pensa solo ad abbatterli, esattamente come sta facendo per gli edifici abbandonati nel centro storico.
Duole dover constatare che fino alla fine questa amministrazione comunale ha solo distrutto la città, le sue bellezze, le piazze, le strade, i vicoli, il verde, la viabilità, ma peggio ancora è che ha distrutto la sua storia e il suo tessuto sociale, trasformando i cosentini in beoni nullafacenti, dediti a movide e a sfilate di auto lussuose.
Una cittadina indignata






 

 
Una copiosa perdita d'acqua è in atto alla villa Vecchia di Cosenza da almeno sei mesi. Nessun intervento è stato finora posto in essere, nonostante le segnalazioni che i frequentatori della villa hanno fatto al comune.
La situazione è preoccupante non solo perché si disperdono litri e litri di acqua al giorno, ma anche per il rischio che corrono le radici degli alberi che si ergono vicino al tubo rotto. L'acqua le infracidisce e l'albero muore. Si perderanno così altri alberi secolari per l'incuria dell'amministrazione comunale.



05 giugno 2021

Situazione critica all'Ospedale di Cosenza, mancano posti letto e personale

 


Sedici mesi dopo l’inizio della pandemia, emergono all’ospedale di Cosenza i segni di un inesorabile decadimento. Aggravato dall’emergenza Covid, il declino iniziato anni fa è ora giunto al punto più critico, a causa del disinteresse di chi ha gestito il nosocomio e dei gruppi di potere che lo hanno immobilizzato, governandolo di fatto senza farsi scrupoli.

Gli annosi problemi che affliggono l’Annunziata sono noti da decenni, hanno, infatti, sempre trovato spazio sui media locali e, ultimamente, anche nazionali. Tuttavia, niente è servito a invertire la rotta pericolosa intrapresa dal grande “erogatore di salute”, oggi purtroppo alla deriva. Si continua a rimanere immobili, nessun provvedimento risolutore viene pensato, messo in atto, sperimentato, di contro si è rinunciato a fondi consistenti senza alcun motivo valido. Nessuno ha pagato per le perdite subite, anzi i responsabili sono stati ben pagati per i danni compiuti. Basti pensare alla liquidazione di 50.000 euro che l’ex commissario dell’azienda ospedaliera Giuseppina Panizzoli dispose per se stessa, prima di andar via, come premio per aver contribuito a rovinare l’Annunziata e per aver rinunciato al finanziamento di 10 milioni di euro che avrebbe permesso l'acquisto di importanti attrezzature.

La nuova struttura commissariale sembra procedere nel solco tracciato dalla precedente, sorda alla richiesta di salute di migliaia di cittadini che vivono sulla loro pelle i problemi determinati dalla carenza di personale sanitario, in particolare nel Pronto soccorso. Alla penuria di personale - che non ha però impedito ad alcuni medici di trasferirsi da una Unità a un’altra senza valide motivazioni - si affianca l’insufficienza dei posti letto che rendono difficile i ricoveri di chi ne ha bisogno. Nessuna attenzione è stata posta sulla mancata attivazione di posti letto prevista da decreti ministeriali e commissariali, né alla stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti richiesti.

Ritardi o distrazione causati dalla pandemia? Solo in minima parte, peraltro non si è stati in grado di gestire i fondi dell’emergenza Covid. Non è dato, infatti, sapere che uso è stato fatto dei fondi Covid destinati all’Annunziata dalla Regione e dal Governo, mentre si attendono ancora i pagamenti degli incentivi al personale sanitario nell’emergenza Covid 19. 

Cosenza, 5 giugno 2021

© Francesca Canino