‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

15 agosto 2021

Addio alla Biblioteca Civica di Cosenza, ecco i motivi

 


 

Il Consiglio comunale bruzio, nell’adunanza del 29 luglio 2021, ha impegnato il sindaco e la Giunta «ad avviare un percorso che porti al trasferimento del patrimonio librario della Biblioteca Civica, ora ente morale, allo Stato». In data 27/07/2021 – si apprende dalla Deliberazione del Consiglio comunale n. 40 - «si è svolta la Commissione Cultura nella quale con la quasi totalità dei voti dei componenti, favorevoli si è votato il passaggio della Biblioteca Civica allo Stato, uno astenuto… il consigliere Battaglia replica che non vede pericoli sul trasferimento del patrimonio librario della civica al ministero. Oggi i locali della civica sono allo sfascio. Bisogna tenere i piedi per terra: se i privati porranno delle iniziative utili, ben vengano. Oggi deve avviarsi una trattativa altrimenti non se ne uscirà più». 

Persa per sempre la Biblioteca Civica cosentina come patrimonio esclusivo della città, a causa del disinteresse delle istituzioni locali, pronte a finanziare opere ed eventi da città dei balocchi e a trascurare, invece, fino a perderli, i tesori e la storia dei luoghi.

Le vicissitudini della Civica hanno sempre suscitato l’interesse dei media e di tanti cittadini, mai quello dei politici e degli amministratori locali, che l’hanno volutamente lasciata morire pur di non erogare i finanziamenti annui previsti per la sua sopravvivenza. Sulla Civica grava un debito di circa 900.000 euro, non saldato né dal Comune, oggi in dissesto, né dalla Provincia che non ha più competenze sulla cultura. Lo scorso anno, l’allora Mibact acquisì dall’Agenzia del Demanio il Complesso monumentale di Santa Chiara, consentendo alla Biblioteca di risparmiare quasi 170.000 euro all’anno di affitto. Rimase, però, il debito pregresso con l’Agenzia del Demanio, debito che il Ministero non poté accollarsi. Infatti, il 2 agosto 2017 la Biblioteca fu sfrattata dal Complesso perché non erano stati corrisposti i canoni d’affitto all’Agenzia del Demanio. Il comune non aveva pagato (https://emergenzacultura.org/2017/08/03/francesca-canino-sigilli-alla-biblioteca-civica-di-cosenza-a-chi-interessa-la-cultura/).

Comune e Provincia, per Statuto soci finanziatori della Biblioteca Civica, hanno preferito assistere al declino della prestigiosa istituzione culturale pur di non stanziare 100.000 euro annui a testa. Dal 2014 i bilanci non sono stati più approvati. In quel periodo, sindaco e presidente della Provincia erano la stessa persona, sarebbe stato più semplice, dunque, gestire economicamente l’istituto culturale, invece si è assistito al suo tracollo con la complicità di tutta la politica cittadina. Gli immondi teatrini che a turno sono stati messi in scena da associazioni e istituzioni presenti sul territorio si sono rivelati inutili, dannosi e tante volte autoreferenziali e occasione di guadagno, non esclusivamente economico, per i soliti noti. Per ridimensionare i problemi della Civica, l’amministrazione provinciale aveva addirittura auspicato il contributo di soggetti economici privati sensibili, suscitando le ire dei cittadini. A distanza di diversi mesi, il Consiglio comunale di Cosenza impegna, con la Deliberazione del Consiglio comunale n. 40, «il sindaco e la Giunta ad avviare un percorso che porti al trasferimento del patrimonio librario della Biblioteca Civica, ora ente morale, allo Stato pur senza precludere qualsivoglia iniziativa da parte di associazioni e/o privati volta alla ricerca di fondi e contributi necessari in prima istanza ad estinguere il debito residuo. Certi che con il suddetto passaggio: possa realizzarsi anche l’assorbimento dei tre dipendenti che attualmente percepiscono lo stipendio in modo molto saltuario…» e crea un paradosso degno di chi amministra la città: da una parte vogliono trasferire allo Stato il patrimonio e i problemi della Civica, dall’altro non precludono iniziative private per la raccolta fondi necessari a estinguere il debito. Ma se si riuscisse a estinguere il debito, perché si dovrebbe poi trasferire il patrimonio della Civica allo Stato?
Cosenza, 15 agosto 2021
© Francesca Canino

 Approfondimenti

http://francescacanino.blogspot.com/2020/07/passa-al-mibact-il-complesso-di-santa.html

http://francescacanino.blogspot.com/2019/11/biblioteca-civica-di-cosenza-il.html

http://francescacanino.blogspot.com/2018/11/biblioteca-civica-chi-interessa-la.html

http://francescacanino.blogspot.com/2020/02/biblioteca-civica-di-cosenza-sono-oltre.html

http://francescacanino.blogspot.com/2019/12/biblioteca-civica-di-cosenza-verita.html

http://francescacanino.blogspot.com/2019/10/biblioteca-civica-di-cosenza-dichiarato.html

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http://francescacanino.blogspot.com/2019/10/biblioteca-civica-di-cosenza-arrivano.html

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