‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

06 agosto 2020

Pronto soccorso dell'ospedale di Cosenza, situazione insostenibile e medici esasperati



Il Pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza sprofonda sempre più negli abissi della vergogna. Agli atavici problemi che quotidianamente occupano le colonne dei giornali – dalla carenza di personale alla cattiva organizzazione, dalla mancanza di barelle e delle sedie alle attese estenuanti – se ne aggiungono altri molto gravi, provocati dal disinteresse dei dirigenti sanitari verso la ‘porta’ dell’Annunziata. Si passa da qui per aver salva la vita, per trovare lenimento ai dolori che a turno colpiscono i cittadini, per poter ottenere un ricovero quando il caso lo richiede. Da queste premesse, appare chiaro che il Pronto soccorso è il ‘reparto’ più importante di un ospedale e che per questo motivo deve funzionare a dovere. Non sempre è così, a Cosenza viene paragonato molto spesso a un lazzaretto e negli ultimi anni la situazione è peggiorata, tanto che ieri, in seguito alla denuncia di un sindacato dei medici, si è svolto un incontro in Prefettura per discutere dell’emergenza Pronto soccorso. Al momento non è trapelato nulla di ciò che è stato detto, né si sa se sono stati adottati provvedimenti urgenti per migliorare le condizioni disperate in cui giace il Pronto soccorso. 


A conferma di ciò - se mai ci fosse bisogno di conferme – riportiamo il grave fatto avvenuto nella giornata di ieri: un medico in servizio, in preda a una crisi dovuta probabilmente al superlavoro e alla disorganizzazione, pare si sia levato il camice e sia andato via, lasciando pazienti e colleghi. È risaputo che il personale in tutto il nosocomio è già molto scarso, specialmente in un periodo di ferie, immaginiamo, dunque le conseguenze che un simile gesto avrà determinato. La situazione è insostenibile, i cittadini hanno diritto alle cure e gli operatori sanitari a lavorare in condizioni non disumane e in sicurezza. Purtroppo, le notizie che da tempo pervengono dal Pronto soccorso sono sempre molto gravi, ieri, però, si è raggiunto il culmine, prevedibile se si considera lo scarso impegno mostrato finora da chi avrebbe dovuto, invece, risollevarne le sorti.
Cosenza, 6 agosto 2020
© Francesca Canino

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