‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

19 gennaio 2015

Annunziata, Mario vs Mario: chi dice il vero?


Ristabiliamo un minimo di verità
 
Solo pochi giorni fa il sindaco Occhiuto sollecitava il neo presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, a intervenire per risollevare le sorti dell’ospedale di Cosenza. La risposta di Oliverio non si è fatta attendere: «Al sindaco della città di Cosenza - ha scritto in una nota il presidente della Regione - dico che, per quanto tardivo, ben venga oggi il suo richiamo all’impegno della Regione per rimuovere le gravi criticità della sanità. Sono sinceramente soddisfatto che la mia elezione a presidente della giunta regionale abbia potuto scuotere l’interesse di un sindaco che fino a qualche mese fa era stato silente e passivo di fronte al progressivo e quotidiano disfacimento del presidio ospedaliero dell’Annunziata, avvenuto in questi anni di governo di centrodestra».
È bene ricordare, infatti, che a gennaio dello scorso anno i medici dell’ospedale cosentino intrapresero una protesta andata avanti per alcuni mesi, durante i quali il sindaco non si è mai visto a fianco dei sanitari, contrariamente a quanto scrive sul sito del Comune «In questa battaglia da un anno sono al fianco delle organizzazioni sindacali dei medici che al momento non hanno interlocutori con cui rapportarsi. Auspico quindi che il governo regionale sia posto prestissimo nelle condizioni di intervenire, al fine di risolvere rapidamente un problema ormai atavico e non più accettabile».
Un anno fa, le Istituzioni cittadine non hanno in alcun modo sostenuto la protesta dei medici dell’Annunziata. Gli articoli che seguono, pubblicati nei mesi in cui si sono svolte le manifestazioni dei sanitari bruzi, sono la testimonianza della solitudine dei medici.
 
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del 10-1-14
OSPEDALE necessità comune, oltre che bene comune come recita lo striscione bianco apposto sulla tenda della protesta. Prosegue il presidio dei medici ospedalieri di Cosenza davanti all’ingresso dell’Annunziata per ottenere qualità nelle cure, assistenza adeguata, sicurezza per i pazienti e per gli operatori, aumento del personale e una riqualificazione dell’ospedale. Il personale sanitario, affiancato dalle organizzazioni sindacali, si ritroverà per altri giorni ancora nel piazzale dell’Annunziata per informare i cittadini sulle condizioni in cui versa il nosocomio bruzio. Nel fine settimana si sposterà in piazza XI Settembre e illustrerà ai passanti anche le iniziative che saranno intraprese nelle prossime settimane. Innanzitutto una raccolta di firme a sostegno delle richieste dei medici per la salute pubblica e poi si spera in un coinvolgimento delle persone nella protesta che potrebbe sfociare in uno sciopero. I medici chiedono a gran voce un incontro con i vertici della sanità regionale e cittadina perché non è più tollerabile un Pronto soccorso sovraffollato, dove si sopperisce alla carenza del personale con ordini di servizio a medici di altri reparti. Non si comprende tuttavia il criterio con cui sono conferiti gli incarichi, visto che alcuni medici non vengono mai mandati in Pronto soccorso. Graziati? Sì, perché come ribadiscono alcuni dei presenti, in ospedale tra il personale ci sono figli e figliastri. Sorprende anche il comportamento del sindaco di Cosenza che ha deciso di convocare la Conferenza dei sindaci solo a distanza di circa tre anni dalla sua elezione, nonostante le varie richieste avanzate dai consiglieri. «Voglio essere buono e pensare che sia una combinazione – ha detto Rodolfo Gualtieri della Cisl medici – il fatto che il sindaco sia sceso in campo all’indomani della sua decisione di confluire in un altro schieramento politico. Dimostri che è una combinazione e non un’abitudine legata alla vecchia politica». Politici non se ne sono visti in questi due giorni di sit-in, impegnati forse in altre manifestazioni che si sono svolte vicino alla tenda blu del presidio. Intanto il personale sanitario si chiede perché solo a Cosenza non sono stati espletati i concorsi per la stabilizzazione dei precari (alcuni sono in questa condizione da dodici anni). I più informati dicono che la Regione non ha dato l’autorizzazione per lo svolgimento dei concorsi e che ora si deve procedere allo sblocco del turn over e all’applicazione del decreto Balduzzi, che prevede l’assunzione del 15% di personale nelle regioni sottoposte a Piano di rientro. Altrove è stato applicato, in Calabria no. Altro interrogativo ricorrente riguarda la sorte del personale sanitario in servizio negli ospedali della provincia che sono stati chiusi. Perché non è stato mandato nell’Hub di Cosenza dove il personale è insufficiente da anni? E perché il tavolo Massicci è stato così pesante con la Calabria? Domande che i partecipanti al presidio dell’Annunziata intendono porre all’intera struttura commissariale per migliorare le prestazioni dell’ospedale cosentino, punto di riferimento per tutta la regione.
19-1-15
©Francesca Canino

Nemmeno alla grande manifestazione del 14 aprile c’era il sindaco
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del 13-4-14
NUMEROSA la presenza delle Forze dell'Ordine tra Polizia, Digos, Guardia di Finanza e Carabinieri, non poteva poi mancare la Polizia municipale. Presenti le sigle sindacali confederate, CGIL, CISL, UIL, le sigle sindacali mediche, Anteas, Associazione Mamme inDIspensABILI, Pensionati Luzzi, FNP CISL, CISL Università, Unione sindacale zonale Ionio Sila. Poche le bandiere della CGIL. Mancavano quelle della provincia e su questo i presenti hanno azzardato ipotesi di boicottaggio alla manifestazione. Non numerosa la presenza dei sanitari, alcuni hanno fatto notare che sussiste quasi una sorta di timore a partecipare. Nessun sindaco era presente ed è stato ricordato in piazza che il sindaco di Cosenza è la massima autorità sanitaria cittadina. Hanno partecipato alcuni consiglieri comunali bipartisan, il presidente della commissione sanità del Comune di Cosenza, un paio di consiglieri regionali di minoranza. Si è affacciato alla piazza il senatore Morra, senza intervenire poiché la manifestazione è stata voluta priva di qualsiasi colore politico. Anche la società civile non ha partecipato come ci si sarebbe aspettato «hanno paura a esporsi - ha chiosato uno dei medici - perché non sai chi ti metti contro, secondo una subcultura diffusa. Duole constatare che c'è più gente alla movida cittadina che qui. Poi ci sono lamentele di fronte ai disservizi all'ospedale». Presente, con una cinquantina di persone, il comune di San Giovanni in Fiore, che ha sottolineato le difficoltà per i suoi abitanti a raggiungere l'ospedale di Cosenza in caso di problemi di salute. Esistono, infatti, criticità laddove ci sono i punti di primi intervento, negli ospedali di periferia e in quelli di montagna si discute oggi di sicurezza. In molti non ritengono sicuri i presidi di primo intervento del territorio e non essendo sicuri la gente, purtroppo, si riversa nell’ospedale di Cosenza, in particolare al Pronto soccorso. Quindi, come ha fatto notare Mario Marino, CISL, a proposito dei problemi che vivono i residenti di San Giovanni «un intervento fatto solo ed esclusivamente sull’ospedale di Cosenza non è utile ed è parziale per la carenza di servizi negli Spoke e in quegli ospedali che sono stati non chiusi, ma riconvertiti. Eppure in Calabria, secondo il cronoprogramma imposto dal Piano di rientro, c’è stata una riduzione del personale della sanità di 3 mila unità». A ciò si è ricollegato Vito Cianni, presente con l'Associazione Anestesisti e Rianimatori, che ha sostenuto che gli Spoke creati in periferia non sono altro che mostri a due teste e che è indispensabile la sicurezza per i cittadini che si rivolgono in ogni struttura della provincia. Sicurezza che può essere garantita ai pazienti solo quando i medici e gli infermieri sono messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro secondo le regole. Il carico dei turni aggiuntivi per sopperire al personale mancante o le ferie accumulate costituiscono un potenziale rischio per i pazienti.
19-1-15
©Francesca Canino

Gli ultimi righi attestano ‘’l’attenzione dimostrata’’
 
da ‘’Il Quotidiano della Calabria’’ del 19-4-14
PROSEGUE la protesta dei medici ospedalieri di Cosenza. Nella giornata di giovedì, i rappresentanti dell'intersindacale medici dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza si sono riuniti per fare il punto della situazione. La riunione ha fatto seguito alla manifestazione del 12 aprile scorso, quando insieme a una nutrita presenza di cittadini, i medici hanno sfilato in corteo per la città protestando per le gravi criticità che da tempo affliggono l’ospedale cittadino. Migliorare la sanità cosentina a beneficio degli operatori e degli utenti è stato lo scopo della manifestazione. Nel corso della riunione, i medici hanno stigmatizzato l’insensibilità dimostrata sia dal governo regionale che da quello centrale nei confronti dei problemi organizzativi e strutturali del nosocomio bruzio, non tralasciando di considerare la mancanza di personale nell’ospedale, un problema dibattuto quasi quotidianamente sui media. “Nessuna iniziativa concreta – affermano i sanitari - è stata messa in campo per superare le gravi problematiche della sanità, ecco perché è stata manifestata la necessità di continuare la protesta e di vigilare sulla gestione dell’ospedale. Per questi motivi creeremo una sorta di osservatorio permanente di denuncia dei disservizi che le gravi carenze di personale inevitabilmente comportano nella rete assistenziale quotidiana, a discapito dei cittadini che si rivolgeranno all’ospedale”. Come altra iniziativa, sempre a tutela della sanità pubblica, i rappresentanti dei Sindacati medici rinnovano al sindaco di Cosenza, in qualità di responsabile della sanità del territorio, la richiesta di indire con urgenza un consiglio comunale aperto sulla sanità cittadina. Se, come avvenuto in gennaio, il consiglio comunale non dovesse essere tenuto per qualsiasi motivo, i sanitari si dicono già pronti a un’occupazione simbolica del comune di Cosenza.
19-1-15
©Francesca Canino

Il consiglio si svolse e a fine maggio 2014 i medici parteciparono prima alla riunione di una commissione sanità e qualche giorno dopo, in seguito a un breve sit-in piazza dei Bruzi, furono ricevuti dal presidente della Commissione sanità e poi dal sindaco, che solo da questo momento iniziò a manifestare un certo interesse per la situazione dell'ospedale. Oliverio, allora presidente della Provincia, si recò sul luogo della protesta il 10 gennaio.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
  

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