‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

03 settembre 2020

Ospedale di Cosenza, il commissario Panizzoli e gli obiettivi (MAI) raggiunti

 


È di questi giorni il comunicato stampa sulla “promozione” del lavoro svolto dalla Dr.ssa Panizzoli come Commissaria dell’AO di Cosenza. Nel leggerlo si dubita seriamente del fatto di vivere nella stessa realtà in cui vivono AGENAS, Commissario Cotticelli e sub Commissaria Crocco. Su istruttoria dell’AGENAS, infatti, la Struttura Commissariale ha emesso un Decreto di valutazione dell’operato della dr.ssa Panizzoli positivo al 100%. Il problema è che è basato su dati che nulla hanno di reale.

Si inizia citando l’adozione del nuovo Atto Aziendale entro i termini previsti dal Decreto Calabria. Peccato che, per ammissione pubblica della stessa Dr.ssa Panizzoli, tale documento sia stato redatto dai Direttori di Dipartimento ereditati dalla precedente Amministrazione, commissariata perché valutata negativamente (si ricorda che i Direttori di Dipartimento sono di nomina fiduciaria del Direttore Generale dell’azienda). Peccato che lo stesso Commissario Cotticelli, a distanza di oltre sei mesi, non lo abbia ancora ratificato. Peccato che il Dipartimento Regionale Tutela della Salute, in un documento di due pagine pieno di pesanti rilievi, inviato all’AO di Cosenza il 13 agosto scorso, ne chieda la completa riformulazione.

Proseguendo nell’elencazione degli obiettivi definiti come raggiunti, se ne trovano tanti di cui, utenti ed operatori, non ne hanno affatto contezza. Si parla di individuazione e piano di risoluzione delle criticità. Per valutarlo basta guardare la situazione al Pronto Soccorso, senza sollievo e neanche prospettive. Si accenna al governo delle liste d’attesa ed al loro “tendenziale rispetto” dei piani regionali. Se mesi di attesa per prestazioni anche urgenti voglia dire aver raggiunto l’obiettivo...

Si prosegue con un passaggio in stupendo burocratese: «contenimento, nel primo semestre 2020 e rispetto all’esercizio 2019, della spesa riferita a forniture di personale sanitario gravante sulla posta di bilancio relativa a “Beni e Servizi”, con riduzione di almeno il 50% della spesa medesima e ridistribuzione, per quanto necessario, sulla posta di bilancio relativa a personale a gestione diretta nel limite del tetto di spesa fissato per l’Azienda ospedaliera». Tradotto: hanno licenziato gli operatori delle cooperative sostituendoli con personale dipendente che operava in altre strutture ridotte, a loro volta, in estrema carenza.

Si conclude con la presentazione del progetto di efficientamento dell’utilizzo delle sale operatorie dell’Annunziata entro il 9 maggio di cui, ad oggi, non si è notato alcun effetto.

A questo punto sorge spontaneo il quesito: visto che il personale medico e sanitario in genere, essendo in numero enormemente al di sotto dell’accettabile, non ha colpa, anzi è da santificare per i grandi sacrifici fatti nel cercare di tamponare carenze oramai croniche, visto che i manager che si avvicendano a vari livelli nella nostra Sanità regionale risultano essere tutti delle eccellenze, visto che la classe politica regionale gestisce e programma la sanità in modo inappuntabile, vuoi vedere che è colpa dei cittadini utenti che si ammalano in modo anomalo e dispettoso e fanno della nostra Sanità un baraccone in disfacimento da oramai trent’anni?

Dr. Rodolfo Gualtieri

Segretario aziendale CISL Medici  

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