‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

11 settembre 2020

LETTERE: Come sono stati spesi i 400.000 euro che il MIUR ha assegnato a Cosenza per gli interventi sulle scuole?

 


La lettera dello scorso 10 settembre, con la quale il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale Via Roma-Spirito Santo, informa il Sindaco in prima persona e, di conseguenza, i genitori degli alunni sullo stato dei plessi dell’Istituto alla vigilia della ripresa delle attività didattiche, fa inevitabilmente suonare una appropriata “campanella” di allarme sulla situazione che i bambini si troveranno ad affrontare quando torneranno nelle aule.




C’è da premettere che per gli interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza Covid-19, sono stati previsti da parte dell’Unione Europea dei fondi che il Ministero dell’Istruzione ha provveduto ad assegnare in base alle richieste fatte dai Comuni. La cifra richiesta dal Comune di Cosenza per far fronte agli interventi programmati, in base ai sopralluoghi e alle perizie effettuate da tecnici, ammonta a 400.000 euro e, da quanto emerge dal sito del MIUR, il finanziamento è stato concesso in pieno. Viene, pertanto, spontaneo chiedersi perché gli interventi preventivati in accordo con il dirigente scolastico alla data odierna e quando mancano oramai solo pochi giorni al suono di ben altra campanella, non siano stati effettuati e, inoltre, tali fondi per cosa siano stati utilizzati.


Abbiamo assistito al solito show del sindaco architetto, impegnato a dirigere una rifrescata di vernice alle pareti di una struttura della ormai ex Città dei ragazzi, un intervento che da solo non può assolutamente giustificare l’impegno della cifra stanziata. Se è vero che alcuni istituti scolastici sono stati costretti ad attingere ai propri fondi per effettuare i lavori indispensabili alla ripresa in sicurezza dell’anno scolastico, questi 400.000 euro che fine hanno fatto? A tal proposito, è giusto segnalare che nell’elenco degli interventi richiesti da parte del suddetto Istituto, figurano voci assolutamente VITALI per garantire un livello minimo di sicurezza all’interno di tutto l’ambiente scolastico, come il ripristino dei bagni, la ristrutturazione della palestra, la pulizia degli ambienti, la riparazione della caldaia, ecc. Se così come sembra, nessuno di questi interventi è stato portato a termine da parte del Comune, i dubbi sul reale impiego della somma concessa, aumentano esponenzialmente.

Nei giorni scorsi, l’attenzione del Sindaco si è concentrata sulle cosiddette opere da completare, ossia, i noti ecomostri che dovrebbero andare ad aggiungersi a quelli già esistenti e che tanti danni hanno creato e stanno continuando a creare alla città, una su tutte la “nuova” piazza Fera/Bilotti. Ebbene, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, e non vorremmo che buona parte di questi 400.000 euro siano stati dirottati verso la cementificazione e piastrellamento selvaggio, invece che alla loro effettiva destinazione. In tal caso è inevitabile lanciare un appello ai Commissari che si stanno occupando di risanare i conti del Comune al fine di far uscire al più presto la città dal baratro del dissesto finanziario causato dal sindaco, affinché sorveglino e verifichino il corretto impiego dei fondi fino all’ultimo centesimo.

In questo buio decennio, abbiamo assistito a speculazioni, soprusi, danni e giochi di finanza creativa di ogni sorta, ma questa volta ed in questo contesto storico così allarmante non si può permettere che a pagarne le conseguenze siano i bambini, il cui unico desiderio è quello di tornare a vivere una normalità scolastica che deve essere ineluttabilmente la più sicura possibile.

Lettera firmata

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