‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

21 settembre 2020

LETTERE: Cosenza, alberi di via Alimena avvolti nella plastica, liberateli

 


Sosteniamo da anni che a Cosenza non c’è alcun rispetto per gli alberi e puntualmente informiamo i cittadini delle cattive pratiche messe in campo sia dall’amministrazione comunale, sia dai proprietari delle attività commerciali. Queste ultime – e lo abbiamo sempre segnalato sui media – ritengono di poter disporre a proprio piacimento del verde urbano, trattando spesso gli alberi che si trovano di fronte alle entrate dei loro esercizi come se fossero oggetti o intralci.

Abbiamo denunciato le capitozzature, i tagli, la mancata cura del patrimonio arboreo cittadino, ma anche l’eliminazione degli alberi da parte dei negozianti o con tagli non autorizzati effettuati di notte o mediante l’avvelenamento della pianta. Ultimamente, dopo aver pubblicato grazie alle testate locali le foto di alcuni alberi ingabbiati nelle strutture che bar e ristoranti allestiscono fuori dai loro locali – sulla strada, per intenderci, eliminando diversi parcheggi – e aver indicato gli alberi malati in città, quelli fatti seccare a piazza Fera e quelli trattati come pali della luce (vedi Piazza Santa Teresa, zona movida), vogliamo far notare come sono trattati alcuni grandi alberi di via Alimena.

Tre fusti sono stati avvolti in una plastica bianca da quando il gestore del bar di fronte ha deciso di allargare lo spazio esterno concessogli, espandendosi sulla strada con nuovi tavolini e sedie bianche. Gli alberi sono stati dunque fasciati di bianco per non stonare con gli arredi del bar, poiché il tronco al naturale, secondo chi ha partorito la grande idea architettonica, stonava con il resto degli arredi. Vogliamo ricordare che gli alberi non sono del bar e che una tale copertura del fusto può risultare pericolosa perché impedisce all’albero di respirare.

Ci chiediamo se i vigili urbani hanno notato questo fatto, visto che il bar è in posizione centrale e se hanno mai pensato di porre qualche domanda al proprietario. Non è concepibile che in città, nelle zone della movida o di grande frequentazione, si possano trattare i beni pubblici come se fossero privati e spesso farli morire, provocando così un danno alla salute delle persone e all’ambiente. Gli alberi di via Alimena vanno liberati dalla plastica bianca.

Con l’occasione segnaliamo anche un albero imprigionato in una pedana appartenente a una pizzeria di via Furgiuele, il quale è condannato a perire perché non riceve più acqua.

Rivolgiamo un ennesimo appello sia al comune, perché abbia riguardo del verde urbano, abbandoni le vecchie e deleterie pratiche delle potature selvagge e si impegni a proteggere, piantare e curare gli alberi della città, sia ai cittadini e agli esercenti, perché considerino il patrimonio arboreo come un bene di tutti e proprio per questo imparino a rispettarlo e a curarlo.

Comitato Alberi Verdi

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