‘’In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico... Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno”.
Cosenza, 3 gennaio 1895
Luigi Caputo, direttore di Cronaca di Calabria

05 febbraio 2022

Ospedale di Cosenza: sale operatorie disponibili in tempi brevi solo per chi usufruisce dell'intra moenia (a pagamento)

 


Il sospetto che all’ospedale di Cosenza le liste d’attesa non siano state rispettate, a vantaggio di chi può permettersi di pagare, si è concretizzato in queste ultime ore, avallato, peraltro, da una Deliberazione del commissario straordinario del 3 febbraio scorso.

Le liste d’attesa all’Annunziata sono interminabili ormai da decenni. La situazione è peggiorata a causa del Covid, ma non per tutti. Sembra, infatti, che alcuni pazienti abbiano beneficiato di vie preferenziali e siano riusciti a sottoporsi agli interventi chirurgici di cui necessitavano saltando le liste d’attesa. Come? Usufruendo delle attività in libera professione intramuraria (ALPI), ovvero sottoponendosi a visita a pagamento all’interno dell’ospedale (prassi consentita) e utilizzando lo stesso professionista per ‘ignorare’ le liste d’attesa. Ciò a svantaggio di tanti ammalati che non hanno fatto ricorso all’ALPI, ma che hanno seguito la trafila più economica della semplice visita in ospedale.

Si sospetta, inoltre, che non siano stati solo i professionisti dell’intra moenia a violare le liste d’attesa, ma anche gli specialisti ospedalieri che visitano a pagamento fuori dal nosocomio.

In altre parole: sale operatorie disponibili in tempi brevi e a dispetto delle liste d’attesa per chi si è sottoposto a visita intramuraria, sale operatorie irraggiungibili per chi non ha avuto la possibilità di pagare le visite. Il solito mercato della salute, stavolta scoperto dai vertici dell’Annunziata grazie a qualche segnalazione di chi si è sentito privato di un proprio diritto o a qualche professionista che vuole vederci chiaro.

Per questi motivi, il commissario Mastrobuono, premettendo che “il contenimento dei tempi d’attesa delle prestazioni sanitarie costituisce un diritto fondamentale del cittadino ed un principio fondamentale per l’equità dell’accesso alle prestazioni” e preso atto “della Nota Prot. Gen. N. 931 del 27/01/2022, Verifica liste attesa ricoveri Gennaio 2022, nella quale vengono analiticamente evidenziate criticità in merito al corretto utilizzo delle camere operatorie e quindi delle liste di attesa” ha istituito una ‘Commissione di indagine interna sulle Attività in libera Professione Intramuraria (ALPI) e sulle attività di ricovero ordinario a danno dei pazienti inseriti nelle liste d’attesa’. La Commissione dovrà verificare “nel più breve tempo possibile” se sono stati rispettati i tempi di attesa per gli interventi chirurgici, individuare gli eventuali dirigenti responsabili, avviare i relativi procedimenti disciplinari e adottare gli ulteriori provvedimenti che si renderanno necessari all’esito dei lavori della commissione.

Francesca Canino

 

 

 

 

 

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